Daniele De Rossi, da tempo soprannominato “Capitan Futuro”, in attesa di ereditare la fascia da Francesco Totti, si è rapidamente preso il ruolo da protagonista affermandosi nella nuova veste di allenatore. In soli tre mesi si è guadagnato la fiducia dei Friedkin e, proprio nella giornata di ieri, prima dell’inizio del grande match di ritorno contro il Milan, è stata annunciata la decisione di rinnovare il suo contratto, proiettandolo così nel futuro della Roma.
La quarta semifinale di Europa consecutiva
La Roma fa parlare i suoi numeri che risultano essere impressionanti, quasi eloquenti. Elimina il Milan dall’Europa League con un risultato complessivo di 3 a 1 (1 a 0 a San Siro e 2 a 1 all’Olimpico), raggiungendo così la quarta semifinale europea consecutiva e la quinta nelle ultime sette stagioni. Queste, sono arrivate con quattro allenatori diversi: Eusebio Di Francesco, Paulo Fonseca, Josè Mourinho e Daniele De Rossi, il quale si concede una partita perfetta nell’euroderby di ritorno contro il Milan.
Eguagliato il record dell’Inter degli anni ’60: l’unica altra squadra italiana capace di centrare 4 semifinali consecutive in quasi settant’anni di coppe europee moderne. Tuttavia, si parla di sei decenni fa: i nerazzurri vinsero la Coppa Campioni nel 1963-64 e ’64-65, uscirono in semifinale nel 1965-66 e la persero in finale nel ’66-67.
Il ritorno perfetto
La partita nei primi venticinque minuti premia Daniele De Rossi, che conferma El Shaarawy a destra. Musah sul lato di Spinazzola è invece la mossa tattica di Stefano Pioli, che dopo ventidue minuti si ritrova una montagna da scalare. Al 12esimo c’è il gol dell’1 a 0. Lorenzo Pellegrini tenta il tiro da fuori area, la palla si stampa sul palo e Mancini, a porta sguarnita, deposita in rete. La reazione dei rossoneri non si fa attendere ed è affidata a Giroud che con un tiro deviato colpisce la traversa. Al 22esimo la Roma trova il 2 a 0. Lukaku fa a sportellate con Gabbia, che subito dopo rinvia male su cross del belga: la palla è preda di Dybala che con un mancino a giro non lascia scampo a Maignan. Da qui iniziano un’altra partita, molto più tattica e meno spettacolare con tanti cambi, infortuni, ammonizioni e il rosso a Celik. Il Milan ci prova timidamente, fin quando all’85esimo ci prova Reijnders con un tiro da fuori area, ma Svilar alza in corner. E sugli sviluppi dello stesso calcio d’angolo, il Milan accorcia con un colpo di testa di Gabbia sul primo palo. Ma non c’è più tempo e la partita finisce così senza più emozioni.
Le parole del protagonista
Daniele De Rossi si gode il risultato e il momento. “Per battere una squadra come il Milan c’era bisogno dell’eccellenza, quasi della perfezione. Serviva un grande cuore una volta rimasti in dieci. Bisognava fare una gara intensa e intelligente. […] E’ un orgoglio essere l’allenatore di questa squadra. Non era facile. Il Milan è forte e ha giocato bene. Siamo stati bravi”. E aggiunge l’allenatore giallorosso: “Abbiamo cercato di attaccare sempre lo spazio con tanti uomini. Tutti hanno questo compito quando giocano la palla. Mancini si trova a suo agio nella trequarti offensiva e lo lasciamo libero in quella zona. I difensori bloccati dietro non li ha più nessuno“.
Quest’ultima frase fa capire quanto De Rossi sia innovativo nella sua idea di gioco e, soprattutto, senza paura di subire ma piuttosto di attaccare proponendo un gioco offensivo. Sotto il piano psicologico sottolinea l’importanza di crederci sempre e forse è proprio questo il segreto del cambio di marcia della Roma di questi mesi. Crederci, sempre.
Il Mister del futuro
Il nuovo accordo prevede un contratto della durata di due anni con un’opzione per il terzo, strutturato su una base fissa e incentivi legati ai risultati sportivi. Questo tipo di contratto non è una novità per De Rossi, il quale aveva già accettato termini simili alla firma del primo contratto giallorosso, con una base salariale inferiore ai 500 mila euro, ma con un significativo bonus legato alla qualificazione alla prossima Champions League e senza clausole di rinnovo automatico. Questo accordo sottolinea la fiducia riposta in De Rossi non solo come leader carismatico, ma anche come stratega capace di guidare la squadra verso traguardi importanti.
Con De Rossi cambio di mentalità
Quando è stato annunciato Daniele De Rossi come allenatore della Roma, i tifosi hanno accolto la notizia con grande entusiasmo e speranza. Un’icona del passato che ritornava a casa, pronto a condurre la Roma verso nuove conquiste e successi. Con la sua conoscenza del gioco e il suo attaccamento alla maglia, il neo allenatore dei giallorossi ha rapidamente conquistato il rispetto e l’ammirazione di giocatori e tifosi.
Sotto la sua guida, la Roma ha mostrato segni evidenti di crescita e miglioramento. La squadra ha abbracciato lo stile di gioco del loro nuovo allenatore, mostrando determinazione e compattezza in ogni partita. L’organizzazione difensiva è migliorata, mentre l’attacco ha trovato nuova linfa e creatività. La storia di De Rossi come giocatore dimostra il coraggio e la determinazione che continuano a caratterizzare la sua carriera anche dalla panchina. Ora la testa è al campionato e al match contro il Bologna. La Champions è ancora da conquistare, ma la Roma è ancora una volta in semifinale di Europa League. E ancora una volta contro il Bayer Leverkusen.