La prima contro l’ultima. Una vittoria che può valere lo Scudetto da una parte, una sconfitta che decreta una retrocessione certa dall’altra. Crotone-Inter, sabato alle 18, è la sfida cruciale della 34esima giornata di Serie A. I nerazzurri arrivano a questo scontro con tutti i favori del pronostico: mancano solo 4 punti alla conquista del tricolore che, in caso di passo falso dell’Atalanta a Sassuolo, potrebbe avvenire già domenica. Conte, come sempre, rimane concentrato sulla sua squadra e spinge i suoi ragazzi a un ultimo sforzo. Il campionato dei nerazzurri, finora, è stato sfavillante: l’Inter è imbattuta da 17 gare in Serie A, più precisamente dal 6 gennaio, e in quest’anno ha macinato punti che hanno distanziato i rivali, grazie a 13 vittorie e 4 pareggi. Un traguardo raggiunto grazie anche a una difesa granitica, la migliore del campionato, con appena 29 gol subiti e 13 clean sheet complessivi. Il Crotone, di contro, ha un percorso sostanzialmente opposto nel 2021: 3 successi e 16 sconfitte, appena nove punti conquistati, la metà dei diciotto con cui staziona al momento all’ultimo posto della graduatoria. Potrebbe sembrare una partita scontata, ma l’Inter sembra aver mostrato una certa stanchezza negli ultimi impegni, anche nella vittoria con il Verona, mentre i rossoblu sono reduci dal gran successo di Parma. Condizioni ravvisabili anche nelle prestazioni dei due uomini simbolo della squadra, Nwankwo Simy e Romelu Lukaku. Il nigeriano è andato in gol 19 volte: solo un altro fenomeno proveniente dal continente africano, Samuel Eto’o, ha fatto meglio in una singola stagione di Serie A, 21 marcature nel 2011. Il numero 25 del Crotone è andato a segno in otto delle ultime nove partite, quattro doppiette per lui, un momento magico per un giocatore talvolta ingiustamente bistrattato, capace di mantenere la media di un gol ogni 131 minuti. Lukaku, passaporto belga ma origini congolesi, di gol ne ha fatti due in più (oltre a 8 assist), eppure è a secco da quattro partite, così come il compagno d’attacco Lautaro: il gigante paga una fisiologica stanchezza in una stagione in cui ha giocato praticamente sempre, 33 presenze, ma attenzione perché la Lu-La cinque gare a digiuno non le ha mai fatte negli ultimi due anni.