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Cosa dire di più? O meglio: come metterla in modo che non sia una delle tante banalità dette o scritte? Eh, la stagione, pure questa, dell’Atalanta sotto la guida di Gian Piero Gasperini è un viaggio in continua evoluzione, fatto di adattamenti, conferme e una costante ricerca di crescita. Con la finestra di gennaio alle porte, la Dea si trova in una posizione peculiare: la rosa è praticamente completa, e le necessità sono più raffinate che urgenti.

Se si vuole cullare quel sogno lì, però, qualcosa si può fare. La storia insegna che il mercato di riparazione non è mai prevedibile, e la gestione di questa fase potrebbe essere cruciale per determinare il futuro immediato e a lungo termine del club.

Cosa serve all’Atalanta

Intanto: un sostituto per De Roon. La copertura del centrocampo è l’aspetto su cui l’Atalanta potrebbe concentrare le proprie attenzioni. Marten de Roon, autentico baluardo nella mediana, rappresenta una pedina imprescindibile, ma la necessità di turnover in una stagione così ricca di partite, potrebbe esporre la squadra a difficoltà.

Un mediano di rottura, capace di recuperare palloni e avviare l’azione con semplicità, sarebbe perciò il complemento ideale. Non si cerca un titolare, bensì un elemento di qualità che possa inserirsi gradualmente e offrire alternative in partite particolarmente intense.

L’attacco, nonostante la qualità già presente, potrebbe beneficiare dell’aggiunta di un giocatore tecnico e versatile. È qui che il nome di Daniel Maldini, attualmente al Monza, assume rilievo. Il figlio d’arte ha mostrato sprazzi di talento e personalità, caratteristiche che potrebbero adattarsi perfettamente al sistema di Gasperini, abituato a valorizzare giovani promettenti e a sfruttare le loro peculiarità.

Sarà dunque un mercato più difensivo che offensivo? Con il ritorno di Scalvini, la difesa è più che coperta. Tuttavia, non va esclusa la possibilità di anticipare un innesto per garantire solidità in caso di partenze improvvise o di infortuni. La Dea non ha bisogno di rivoluzioni in questo reparto, ma un profilo giovane e futuribile potrebbe comunque essere monitorato per esigenze a lungo termine.

Cosa farà realisticamente l’Atalanta

Due temi sul tavolo: le sirene di mercato e il rischio di cessioni pesanti. Il primo nodo da affrontare è la gestione delle sirene di mercato che potrebbero disturbare l’ambiente. Tra i giocatori più ambiti spicca Ademola Lookman, il cui dinamismo e capacità realizzativa hanno attirato l’attenzione di club prestigiosi, tra cui il Paris Saint-Germain. Il PSG potrebbe tentare nuovamente un’offerta che farebbe vacillare chiunque. La dirigenza atalantina è consapevole dell’importanza di mantenere l’ossatura della squadra, specialmente se parliamo di Lookman. Che non è solo un attaccante: è un simbolo della strategia vincente della Dea, che combina scouting intelligente e sviluppo del talento.

Un altro nome che potrebbe attirare l’interesse delle big è Isak Hien. Il difensore svedese ha mostrato qualità impressionanti in queste stagioni in Serie A, e la sua crescita è monitorata da vicino da club europei. Toccherà blindarlo.

Sul fronte degli acquisti, il profilo più probabile è quello di un centrocampista di rottura, capace di affiancare o sostituire De Roon in caso di necessità. L’obiettivo è un giocatore dinamico, con capacità difensive ma anche abile nell’impostazione. La dirigenza sta monitorando diverse opzioni, privilegiando profili giovani e con margini di crescita, in linea con la filosofia del club.