Duro comunicato da parte dell’Assocalciatori contro le società professionistiche dopo gli ultimi casi di positività al Coronovirus registratesi fra i giocatori di Serie A
Dopo i recenti casi di positività al Coronavirus che hanno visto protagonisti, fra gli altri, giocatori di Serie A appartenenti a Juventus, Fiorentina e Sampdoria, l’Associazione Italiana Calciatori è scesa direttamente in campo attaccando frontalmente le stesse società professionistiche.
Casus belli, il comportamento definito dalla stessa AIC “scriteriato” tenuto proprio dalle società che, malgrado il periodo di grande emergenza, continuano imperterrite a convocare i giocatori allo scopo di effettuare allenamenti in piccoli gruppi oppure per la misurazione della temperatura corporea. Un atteggiamento ritenuto assolutamente irresponsabile, perché in contrasto con le misure stabilite dai decreti governativi. Inoltre, rincara la dose l’AIC, esso sarebbe offensivo nei confronti di chi, in riferimento soprattutto al personale sanitario provato da turni massacranti, sta facendo di tutto per contenere il contagio e da giorni implora in tutti i modi di uscire di casa il meno possibile.
Ancora più dura è la chiosa finale: da una parte viene sottolineata l’inutilità di tenere in forma atleti e atlete che nella migliore delle ipotesi potranno riprendere a pieno ritmo l’attività solo ad aprile. Sempre che questo non rientri in una strategia volta, si legge nel comunicato “ad ottenere il rifiuto dai calciatori per poter poi procedere con la decurtazione degli emolumenti”. In tal caso, “stiamo raschiando il fondo del barile della dignità”.
Ora si attende la prossima mossa da parte delle società, che agli occhi dell’Assocalciatori sono chiamate a riscattarsi dalle pesanti accuse di essere irresponsabili, o avulse dalla realtà o prive di dignità.