La seconda partita del Girone B non ha regalato particolari gioie all’Italia. La Spagna si è mostrata superiore in ogni ambito. Miglior gioco, mentalità e condizione fisica. Gli azzurri hanno retto la furia offensiva degli iberici nel primo tempo, grazie anche e soprattutto a parate magistrali di Donnarumma. Oltre a ciò, sono poche le note liete riconducibili agli uomini di Spalletti.
Lo stesso Ct azzurro ha ammesso al termine della partita che ai suoi è mancata freschezza. L’incapacità di leggere le situazioni di gioco in anticipo ha condannato l’Italia ha subire la valanga spagnola. Tra le fila della Spagna è difficile trovare il migliore in campo perché ognuno di loro si è rivelato all’altezza della situazione. Da Nico William e Morata in attacco a Cucurella in difesa, senza dimenticarsi della maturità mostrata in campo dal giovane Yamal, è stata dittatura iberica.
La Spagna ha fornito una vera e propria lezione di calcio. Ragionando a posteriori e valutando i dati, l’1-0 finale risulta alquanto riduttivo rispetto alla prestazione messa in campo dalle Furie Rosse. Gli iberici hanno eseguito 20 tiri in totale di cui 9 in porta. Fronte Italia la proporzione è 9 a 1. Grande assente della serata è stato il guizzo offensivo e la capacità di tenere palla nel corso del match.
Lo stesso Donnarumma al termine del match ha punto l’accento sul fatto che sono stati sbagliati passaggi piuttosto semplici e contro una nazionale che può giocatori di qualità sopraffine, non ci si può permettere certe leggerezze. Da capitano si è assunto le proprie responsabilità così come quelle dei compagni. Come ribadito dall”estremo portiere del Psg, dovrà essere messa in campo la cattiveria giusta contro la Croazia. Quella che è mancata contro la Spagna.
Il paradosso del gol
I pochi che non hanno assistito al match, si staranno certamente chiedendo come mai il giorno dopo le valutazioni siano tutte catastrofiche. Il tabellino dice 1-0 per Spagna, ottenuto grazie all’autogol di Calafiori. Tra l’altro, uno dei migliori in campo per gli azzurri. Tuttavia, l’autorete è arrivata al culmine di un continuo ed incessante assedio della Spagna.
La difesa ha tenuto discretamente. Ad abbassare drasticamente la qualità nel reparto è stato Di Lorenzo. Incapace di contenere Nico Williams e sostanzialmente nullo n fase offensiva. È sembrato stanco, distante ed impreciso. I compagni erano spesso costretti a spostarsi in una diversa zona del campo per coprire i buchi lasciati dal terzino. Non solo, qualunque suo tentativo di mettere una toppa, diventava un occasione succulenta per gli avversari.
A deludere è stato anche Federico Chiesa. Le sue difficoltà con il club nel corso della passata stagione sono ben note. Tuttavia, il premio come migliore in campo ottenuto all’esordio di Euro2024 contro l’Albania, aveva fatto ben sperare. Speranze rivelatesi vane. Inconsistente ed incapace di vincere un solo duello in velocità, sulla carta la sua migliore qualità.
Altra delusione riguarda Gianluca Scamacca. L’attaccante ha riconquistato la convocazione in Nazionale dopo varie vicissitudini. Ha ritrovato la quadra con l’Atalanta, portando per la prima volta in assoluto un trofeo europeo a Bergamo. Di quel giocatore pare non esserci più traccia. La sua presenza davanti alla porta è effimera così la sua capacità realizzativa pari a zero.
Il cruccio dei cambi nell’Italia di Spalletti
Che Spalletti fosse un allenatore che tende ad affidarsi ai suoi fedelissimi è risaputo. Ora, è giusto però valutare che qualche errore rispetto ai cambi è stato commesso. Nonostante una prestazione pessima di Di Lorenzo, il terzino non è mai stato cambiato. Se l’Italia è riuscita ad arginare la Spagna con una solida fase difensiva, il merito non va di certo al giocatore del Napoli.
Le scelte opinabili però non finiscono qui. Cristante viene ammonito poco dopo essere entrato, Cambiaso non impatta la partita come avrebbe dovuto e Raspadori è stato inesistente. Ad averci provato maggiormente, specie nell’ultimo spicchio di partita, sono stati Retegui e Zaccagni. Entrambi sono entrati in campo con la mentalità giusta ma forse hanno preso parte al match troppo tardi per invertire la rotta.