La nazionale italiana in oltre 150 anni di storia ha partecipato a campionati mondiali, europei e tornei olimpici, e ha ospitato tra le sue fila innumerevoli generazioni di calciatori. Oggi ci concentreremo sugli atleti che hanno superato le 100 presenze, con un focus sui top 3.
Gianluigi Buffon – 176 presenze (1997-2018)
“Gigi”, da molti considerato il migliore interprete del ruolo, ha militato nella nazionale maggiore dal 1997 al 2018; è detentore dei record di presenze sia assoluto (176) sia da capitano (80). Classe 1978, nasce a Carrara in una famiglia di sportivi e a 13 anni passa al Parma, che lo butta nella mischia ancora 16enne in una proibitiva sfida contro il Milan.
Rimarrà al Tardini fino al 2001, dopo aver vinto Coppa UEFA, Coppa Italia e Supercoppa italiana. Arriva la chiamata della Juventus, che vuole ristrutturare la rosa dopo la partenza di Zidane: è l’inizio di una storia lunga vent’anni piena di gioie (scudetti, coppe italia, record di imbattibilità, parate memorabili) ma anche dolori (la serie B, le Champions League mai agguantate, i problemi alla schiena e la depressione, fortunatamente superata). Nella stagione 2018-2019 c’è anche l’esperienza estera al Paris Saint-Germain e il ritorno all’amata Juve, appena concluso, dopo aver aggiornato il record di presenze in Serie A (657) e nel club (685 in tutte le competizioni).
Con la nazionale maggiore, dopo aver vinto da secondo l’europeo under 21 1996, esordisce a Mosca il 29 Ottobre 1997 nello spareggio per Francia 98 contro la Russia. Dopo aver atteso la sua occasione alle spalle di Peruzzi e Pagliuca, vince il ballottaggio con Toldo per Corea-Giappone 2002 e arriva al suo apice di rendimento in occasione dei vittoriosi mondiali del 2006.
Negli anni seguenti Buffon continua a difendere la porta dell’Italia in altri due mondiali e tre europei, senza però trovare la vittoria finale. L’esperienza in nazionale termina nel 2017 con la mancata qualificazione al mondiale 2018 per mano della Svezia (a onor del vero ci sarebbe anche un’amichevole contro l’Argentina nel 2018); chissà se Gigi riuscirà a battere l’ennesimo record disputando il quinto mondiale (magari come secondo o terzo) nel 2022 in Qatar?
Fabio Cannavaro – 136 presenze (1997-2010), 2 reti
“Il muro di Berlino” nasce a Napoli nel 1973 e si innamora del calcio, assieme al fratello d’arte Paolo, andando a vedere allo stadio le magie di Diego Armando Maradona. Dopo gli esordi con gli azzurri campani passa al Parma di Tanzi con cui vince Coppa UEFA, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
È un difensore aggressivo, eccellente marcatore, rapido e precisissimo nelle chiusure. Nel 2002 l’Inter lo strappa alla concorrenza, ma problemi fisici e con gli allenatori non lo fanno rendere al meglio. Nel 2004 la Juventus di Moggi lo preleva scambiandolo con il portiere uruguaiano Carini, e Fabio si rilancia, torna ai suoi livelli e vincendo due scudetti.
A seguito dello scandalo Calciopoli si accasa al Real Madrid fresco di pallone d’oro dopo la vittoria di Germania 2006. In Spagna vince altri due campionati, senza tuttavia confermare i livelli “mondiali” e torna alla Juve neopromossa nel 2009, disputando, come il resto della squadra, una stagione deludente e incassando l’ostilità dei tifosi che non gli avevano perdonato l’abbandono del 2006. Chiude negli Emirati nel 2011, avvicinandosi al mondo del calcio orientale, in cui riparte come allenatore fino ad arrivare alla nazionale cinese, con alterne fortune.
Esordisce in nazionale il 22 Gennaio 1997 in amichevole contro l’Irlanda del Nord, e prende parte complessivamente a quattro mondiali e tre europei. La punta di diamante è senza dubbio Germania 2006, dove Cannavaro è il leader difensivo totale dell’Italia di Lippi, che prende solo 2 reti in tutto il mondiale (1 autorete e 1 rigore), mettendo la museruola, fra gli altri, all’Ucraina di Sheva, ai lanciatissimi padroni di casa e alla Francia di Zidane, Henry e Trezeguet.
Una prestazione maiuscola che gli vale Pallone d’Oro e Fifa World Player 2006. Partecipa infine all’infausta spedizione di Sudafrica 2010 con cui conclude la sua esperienza con l’Italia.
Paolo Maldini – 126 presenze (1988-2002), 7 reti
“Paolino”, figlio d’arte dell’allenatore, nonché storico ex difensore del Milan Cesare, ha legato tutta la sua carriera ai colori rossoneri. Nasce a Milano nel 1968 e dall’età di 10 anni (quando effettua il primo provino) entra a far parte del mondo Milan. Esordisce in A nel 1985, a 16 anni, quando il barone Liedholm lo mette in campo contro l’Udinese. Si rivela in pochissimo tempo un difensore molto precoce, in grado di ricoprire tutti i ruoli arretrati, con una particolare predisposizione come terzino sinistro.
Bravissimo negli anticipi, nelle letture e nel gioco aereo, qualità che gli hanno permesso di essere efficace anche in zona offensiva. È a dir poco proibitivo riassumere l’epopea rossonera di Paolo Maldini, meglio lasciar parlare il palmares: in Italia 5 scudetti, 1 coppa italia e 5 supercoppe, in Europa 5 Champions League, 5 Supercoppe UEFA e 3 coppe Intercontinentali (di cui 1 mondiale per club). Maldini è il filo conduttore del Milan che ha cambiato il calcio italiano tra gli anni 80 e 90, fino ad affermarsi come icona calcistica per tutti il primo decennio dei Duemila. Si ritira nel 2009, dopo 902 presenze e 33 reti, sempre e solo con il Milan, del quale oggi è brillante direttore tecnico.
Papà Cesare lo convoca nel 1986 nell’under 21, mentre è Azeglio Vicini che lo fa esordire il 31 marzo 1988, a 19 anni, nella partita Jugoslavia-Italia disputata a Spalato. Diventa rapidamente un punto fermo del gruppo azzurro e partecipa alle notti magiche di Italia 90, giocando tutte le partite.
Dopo aver inaspettatamente mancato la qualificazione ad Euro 92, l’Italia si affida al suo maestro Arrigo Sacchi, che modella la difesa della nazionale come il “suo” Milan, con la coppia centrale Baresi-Maldini pronta per Usa 94. L’avventura si conclude amaramente con la sconfitta ai rigori di Pasadena contro il Brasile e le delusioni italiane continuano, soprattutto contro gli “odiati” francesi prima nel 1998 poi a Euro 2000.
L’ultimo assalto alla Coppa del Mondo arriva nel 2002, ma è proprio un suo errore (oltre a quelli dell’arbitro Moreno) a propiziare il gol che elimina l’Italia contro la Corea del Sud. Le forti critiche lo portano ad optare per il ritiro dalla maglia azzurra, della quale è stato capitano per otto anni, prendendo parte a quattro Mondiali e tre Europei. Con la maglia azzurra ha stabilito i record di presenze totali (126) e da capitano (74), poi battuti da Fabio Cannavaro e Gianluigi Buffon.
Completano l’elenco dei giocatori con almeno 100 presenze con la maglia azzurra:
- Daniele De Rossi (117, 2004-2017),
- Andrea Pirlo (116, 2002-2015),
- Dino Zoff (112, 1968-1983),
- Giorgio Chiellini (107 2004-oggi)
- Leonardo Bonucci (102, 2010-oggi).