L’attesa è finita.
La Carrarese ha trionfato nei playoff di Serie C e mettendo in tasca l’ultimo pass per il campionato cadetto: dopo 76 anni i giallazzurri tornano in Serie B. L’ultima volta fu nell’immediato dopoguerra e da quel momento è stato un lungo inseguimento.
Domenica 9 giugno 2024 diventa una data a dir poco storica per il club e per la città: partiti a fari spenti e con Dal Canto in panchina, i toscani hanno cambiato passo nella seconda parte di stagione, con Antonio Calabro che ha assunto il comando del timone apuano. E dal quel momento è cambiato tutto, fino al trionfo per 1-0 sul Vicenza nella gara di ritorno della finale.
Ripercorriamo la storia e soprattutto la stagione che ha riportato la Carrarese nel secondo livello del calcio italiano.
Carrarese in Serie B; la maledizione è finita
Per capire cosa voglia dire la promozione appena conquista dalla Carrarese, bisogna tornare indietro di 78 anni. 1946, l’Italia esce da una guerra devastante e in mezzo ad un paese che vuol ripartire, anche il calcio chiede spazio. Per venire incontro anche alle società che in quel momento dispongono di pochi soldi, la Serie B si divide in due gironi: quello A per il Nord e quello B per il Sud.
Un format che verrà tenuto per diverse stagioni, in attesa di tempi migliori per le casse dei club e per vedere completate alcune infrastrutture stradali che durante guerra erano state devastate, con la conseguenza di spaccare in due il paese. Sta di fatto che la Carrarese fin dal 1945 viene ammessa alla Serie C e nonostante l’undicesimo posto finale viene promossa al campionato di Serie B.
Dunque, nella stagione 1946-47 i Dragoni Giallazzurri fanno il loro debutto in cadetteria e vengono inseriti nel girone A, dove ottengono una preziosa salvezza. Nella stagione seguente, i toscani vengono spostati nel raggruppamento B e non riescono a bissare l’impresa della stagione precedente. Retrocessione in Serie C.
Quello che all’apparenza poteva sembrare un banale incidente di percorso nella crescita del club apuano, diventa invece una sorta di tabù. I giallazzurri non riescono più a tornare in Serie B e fluttano tra la Serie C e i dilettanti per almeno tre decenni. Poi, nel 1978 ecco la vittoria del campionato Interregionale (attuale Serie D) e la promozione nella terza serie.
Pronti ad un ritorno in cadetteria? Nemmeno per idea, visto che la Carrarese resta per 46 anni di fila in Serie C. Un record storico e difficilmente battibile ai giorni nostri, con la promozione sfiorata nel 1982 con Orrico in panchina e accarezzata con Silvio Baldini al timone nel 2020, dopo aver perso la semifinale playoff.
Si avete capito bene: dal 1978 ad oggi, la Carrarese è rimasta per 46 anni a galleggiare, sognare, gioire e sperare in una promozione in Serie B. Una sorta di maledizione che è evaporata ieri alle 19.00, quando il triplice fischio del direttore di gara ha certificato il successo per 1-0 dei marfiferi sul Vicenza e la conseguente qualificazione al prossimo campionato di Serie B. Una storia da film che ha mandato in delirio l’intera città.
Mister Calabro, l’uomo della Svolta
In ogni storia c’è un punto di rottura e in questo caso, la data da tenere a mente è il 14 gennaio 2024: seconda giornata del girone di ritorno, la 21^ complessiva e prima gara del nuovo anno per il campionato di Serie C che è andato in pausa con le feste natalizie. La Carrarese di Dal Canto, dopo un avvio con 4 vittorie nelle prime 4 giornate, non trova continuità nei risultati.
E il primo match del 2024 certifica questo andamento altalenante: i gialloblu ospitano l’Arezzo nel derby toscano del Gruppo B e finisce 3-2 per gli ospiti. La società non ci pensa due volte e complice il momento delicato della squadra opta per una scelta forte: fuori Alessandro Dal Canto e dentro Antonio Calabrò.
Un cambio che darà i suoi frutti. Il Ko è il punto di rottura e anche l’unico interno per gli apuani nella stagione regolare. Solo in casa, Schiavi e compagni otterranno qualcosa come 16 vittorie, due pari e una sconfitta nella regular season: per i match interni, solo il Cesena farà meglio.
Ma è proprio il nuovo corso a rilanciare le ambizioni della Carrarese. Sé Cesena e Torres sembrano fare un campionato a parte per quello che concerne la promozione diretta, gli uomini di Calabro iniziano a scalare posizioni in classifica per i playoff. Una rincorsa alla miglior posizione possibile che vede i Dragoni vincere quattro delle ultime cinque giornate.
Alla fine sarà terzo posto con 73 punti, a sole due lunghezze dalla Torres seconda: miglior terza in assoluto della Serie C, sé confrontata a quelle degli altri due gironi. Grazie a questo piazzamento i toscani entrano in gioco dal secondo turno e possono così riposare quasi un mese, in attesa del debutto.
La cavalcata ai playoff
Completata con un rush in crescendo la stagione regolare, la Carrarese pesca il Perugia negli ottavi di finale: gli umbri sono stati avversari nel raggruppamento B: 1-1 al Curi e 1-0 interno per i toscani. Ma nei playoff, molto spesso i valori si azzerano e dunque serve resettare quanto fatto e concentrarsi sulla sfida lunga 180 minuti.
Andata al Curi e la squadra di Calabro si impone 2-0, mentre il Perugia risponde per 1-0 al ritorno. Un successo che non basta per avanzare, mentre la seconda sconfitta interna della stagione è la più dolce per i toscani. Nei quarti di finale il club della città del Marmo attende la Juventus Under 23.
Nei primi 90 minuti a Torino finisce 1-1 e a Carrara le due squadre impattano 2-2. Non vale la regola del gol fuori casa, a parità di reti, ma il miglior piazzamento nella stagione regolare. La terza posizione dei Dragoni permette alla Carrarese di eliminare i bianconeri e volare in semifinale.
Quattro anni dopo, lo step raggiunto da Silvio Baldini alla guida della squadra, è raggiunto anche da Antonio Calabro: dall’altra parte un cliente scomodissimo come il Benevento che da favorito ad inizio stagione ha visto trionfare la Juve Stabia nel girone C. I Sanniti dunque hanno il gradimento delle critica, ma in Toscana finisce 1-0 per i padroni di casa.
La Carrarese si presenta al Vigorito con due risultati su tre e ben 500 tifosi al seguito nella lunghissima trasferta campana. Finisce 2-2 con i giallazzurri che per la prima volta nella loro storia raggiungono la finalissima playoff. A 180 minuti dallo storico ritorno in Serie B, c’è di mezzo il Vicenza.
Ancora una volta i ragazzi di Calabro non hanno il favore del pronostico, contro una piazza abituata a ben altri palcoscenici. Al Menti finisce 0-0 nella gara d’andata e dunque si decide tutto allo Stadio De Marmi. I Berici hanno avuto un percorso simile a quello dei toscani, con Stefano Vecchi al posto di Aimo Diana in panchina al termine del girone d’andata. Da quel momento un cambio di passo netto che porta alla conquista del terzo posto nel gruppo A.
A Carrara i biancorossi ci arrivano da imbattuti da ben 25 gare di fila: 17 vittorie e 8 pareggi, compreso il segno X del primo atto. Non solo, nei playoff i veneti hanno subito un solo gol, dall’Avellino in casa e per giunta su calcio di rigore, mentre in trasferta la porta vicentina è ancora imbattuta nella post season.
E invece succede quello che in pochi credevano, almeno fino a qualche settimane fa. La Carrarese la sblocca subito, con l’assist al bacio di Zanon e l’incornata vincente di Finotto che entra di prepotenza nella storia del club. Quando alle 19.00, l’arbitro mette fine alle ostilità, la festa può iniziare e la Carrarese dopo 76 anni di attesa torna in Serie B.
Problema Stadio: Pisa la soluzione?
Per evitare il pasticcio della passata stagione, quando il Lecco in assenza di uno stadio a norma ha rischiato di rimanere fuori dal campionato di Serie B, dopo averla conquista sul campo proprio nei playoff contro il Foggia, la Carrarese si sta già muovendo in cerca della soluzione.
L’ultima volta che la Carrarese ha giocato in Serie B, nel 1948, gli standard di sicurezza non erano nemmeno conosciuti all’epoca. Di conseguenza, mentre il club con il comune sta già pianificando i lavori per portare lo Stadio Dei Marmi ai livelli richiesti, ecco che Fabio Oppicelli presidente degli apuani ha già soluzione in tasca.
Confidando sui buoni rapporti con la dirigenza del Pisa e con l’amministrazione comunale, il numero uno dei carrarini ha indicato l’Arena Garibaldi di Pisa come stadio di “casa”, almeno per i primi mesi. Appena 55 km di distanza dividono i due capoluoghi di Provincia nel nord della toscana e costeggiando il Mar Tirreno: 50 minuti di auto per raggiungere lo stadio pisano da Carrara. Nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare la conferma.
Intanto a Carrara si godono la festa e il ritorno in Serie B. 76 anni dopo, possono alzare le braccia al cielo.