Questa sessione di calciomercato per l’Inter è molto particolare: il club si è laureato campione d’Italia, spezzando un dominio juventino che durava da nove anni ininterrotti. L’entusiasmo della tifoseria è stato però in parte soffocato dalle notizie provenienti dalla Cina, che riferivano del ridimensionamento economico del club dovuto alla crisi del gruppo Suning.
Che mercato è quello dell’Inter
Il calciomercato dell’Inter dovrà quindi essere diretto verso giocatori con ingaggi e costi del cartellino contenuti, preferibilmente già pronti per essere inseriti nella squadra in maniera di cercare di mantenere il livello attuale del club.
La società ha infatti dovuto sacrificare uno dei suoi asset più preziosi, l’esterno destro Achraf Hakimi, acquistato dal Real Madrid per 40 milioni e venduto, dopo una sola, ottima, stagione al Paris Saint-Germain per 60 milioni (che diventeranno circa 70 quando scatteranno i bonus).
Il resto delle operazioni effettuate ad oggi sono a saldo zero: ai riscatti programmati di Matteo Politano (19 milioni) e Antonio Candreva (2,5 milioni) da parte di Napoli e Sampdoria sono corrisposti gli acquisti, ugualmente già previsti, di Zinho Vanheusden dallo Standard Liegi (16 milioni e già ceduto in prestito al Genoa) e di Matteo Darmian dal Parma (2,5 milioni). Quest’ultimo era un investimento programmato già da due stagioni, quando il giocatore firmò con gli emiliani per poi indossare il nerazzurro in prestito nella scorsa stagione.
Le altre cessioni non hanno portato soldi nelle casse, a parte il nazionale honduregno Rigoberto Rivas riscattato dalla Reggina per poco più di mezzo milione di euro. Daniele Padelli, Ashley Young e Joao Mario sono stati liberati a parametro zero, riducendo in maniera abbastanza sensibile il monte ingaggi (così come il rinnovo a stipendio dimezzato di Aleksandar Kolarov).
Per quanto riguarda gli arrivi, al momento l’unico vero acquisto di rilievo è l’ingaggio, a parametro zero, di Hakan Calhanoglu dal Milan. Il trequartista turco arriva per sostituire Christian Eriksen, vittima di problemi cardiaci che gli precluderanno l’impiego in Serie A per questa stagione e probabilmente anche in futuro.
Cosa serve all’Inter reparto per reparto
L’arrivo di Simone Inzaghi al posto di Antonio Conte non comporta un cambio di modulo per la squadra nerazzurra, che scenderà in campo disposta sempre con un 3-5-2, che potrebbe trasformarsi in un 3-5-1-1 in determinate situazioni. Alcuni giocatori dovranno però adattarsi a richieste differenti da parte dell’allenatore, e alcuni ruoli sembrano al momento scoperti.
Difesa e porta: reparti completi anche nelle alternative
Il pacchetto difensivo dell’Inter non presenta problemi. Al capitano Handanovic e al giovane Radu, in porta si è aggiunto l’esperto Alex Cordaz, reduce da ottime stagioni con il Crotone e di ritorno nella società che l’ha cresciuto. Il terzetto difensivo composto da Skriniar, de Vrij e Bastoni ha offerto ampissime garanzie nella stagione scorsa e alle loro spalle presenta un terzetto di riserve esperte come D’Ambrosio, Ranocchia e Kolarov.
Centrocampisti: l’assenza di Eriksen solleva molti dubbi
A centrocampo il terzetto titolare che ha chiuso la scorsa stagione non potrà purtroppo essere riproposto a causa dei problemi di Eriksen, ma Nicolò Barella e Marcelo Brozovic restano dei pilastri del reparto. A fianco di Calhanoglu, l’Inter dovrebbe cercare un altro elemento affidabile che possa rientrare nelle rotazioni del reparto, in grado di dare maggiore equilibrio rispetto al turco.
Stefano Sensi, flagellato da continui infortuni nella sua esperienza milanese, e Matias Vecino dovrebbero lasciare la squadra a breve, così come si sta cercando di piazzare altrove Arturo Vidal, giocatore che ha decisamente deluso e che ha un ingaggio troppo pesante per la squadra. Il giovane francese Lucien Agoume, di ritorno dal prestito allo Spezia, e Roberto Gagliardini rappresentano buone alternative, rispettivamente come mediano davanti alla difesa e mezzala di quantità, ma c’è sicuramente bisogno di un ulteriore innesto.
Un profilo adatto è stato individuato in Nahitan Nandez del Cagliari, nazionale uruguaiano capace di giocare sia come interno di centrocampo che sulla corsia destra. Il giocatore vanta un accordo con la sua società per cui dovrebbero agevolare il suo trasferimento ad una squadra di livello superiore come l’Inter, e i nerazzurri dal canto loro possono offrire il cartellino di Radja Nainggolan, nelle ultime due stagioni in prestito a Cagliari, città d’origine della moglie e in cui desidera tornare. L’inserimento di un altro esubero come l’esterno sinistro brasiliano Dalbert potrebbe completare l’offerta per il cartellino di Nandez senza comportare grandi esborsi per le casse interiste.
Nandez e Bellerin per la destra, mentre a sinistra si può confermare Dimarco
La zona di campo in cui si registrano i cambiamenti maggiori è quella degli esterni di centrocampo. Detto del sacrificio necessario di Hakimi, ha abbandonato il team anche Ashley Young, trasferitosi a parametro zero all’Aston Villa. Inoltre bisognerà verificare se Ivan Perisic soddisferà le richieste di Simone Inzaghi nel ruolo di esterno sinistro o se il tecnico preferirà farlo tornare in una posizione più avanzata, vicino al centravanti.
Matteo Darmian è una valida alternativa su entrambe i lati, ma gli altri giocatori di fascia presenti in rosa sono giocatori che hanno già deluso in maglia nerazzurra e non sembrano particolarmente adatti al gioco di Inzaghi, come Dalbert o Valentino Lazaro, oppure giovani come Georgios Vagiannidis che dovrebbero essere piazzati in prestito per avere occasione di crescere.
Il ritorno dal prestito al Verona di Federico Dimarco offre a Inzaghi una buonissima soluzione sull’out di sinistra (e se necessario anche come terzo di difesa). Ma la sua permanenza non è così sicura, dal momento che si tratta di un giocatore che ha richieste e che potrebbe offrire un’ottima plusvalenza sul mercato. Se il prodotto del vivaio dovesse essere ceduto, sul taccuino di Ausilio ci sono i nomi di Patrick Van Aanholt, svincolatosi dal Crystal Palace ma conteso anche dal Barcellona, e di Alex Telles, già all’Inter nella stagione 15/16 e che il Manchester United potrebbe cedere in prestito.
Per quanto riguarda la corsia di destra l’eventuale innesto di Nandez non sarebbe considerato sufficiente (anche perché nasce come centrocampista centrale) e c’è un continuo susseguirsi di voci di mercato, che al momento vedono in pole position lo spagnolo Hector Bellerin, che avrebbe già trovato l’accordo con il club.
Se l’Inter riuscirà a trovare l’intesa con l’Arsenal per il trasferimento del cartellino potrà contare su un giocatore che, prima di subire un serio infortunio un paio di anni fa, era uno dei migliori prospetti al mondo nel ruolo. Dopo l’infortunio Bellerin non è ancora tornato ai livelli precedenti, ma nell’ultima stagione è sceso in campo 55 volte con la maglia dell’Arsenal, quasi sempre da titolare per quasi 2800 minuti di gioco effettivi, collezionando 1 gol e 4 assist.
In attacco serve maggiore profondità della rosa
In attacco la coppia composta da Lautaro Martinez, fresco campione della Copa America con la maglia dell’Argentina, e Romelu Lukaku offre moltissime garanzie. Ma dietro di loro ci sono molti dubbi.
Detto che Simone Inzaghi potrebbe utilizzare Ivan Perisic in maniera simile a come utilizzava Joaquin Correa alla Lazio, e che non potrebbe disdegnare un 3-5-1-1 con Calhanoglu a supporto di una punta unica, l’attacco nerazzurro ha sicuramente bisogno di qualche ritocco. La prima riserva nella scorsa stagione è stato Alexis Sanchez, che però ha 32 anni, un ingaggio molto oneroso e un fisico non particolarmente affidabile. Se non si trovasse un accordo per spalmare l’ingaggio su più stagioni potrebbe essere lasciato libero di firmare per un’altra squadra. Dietro di lui Andrea Pinamonti dovrebbe essere ceduto ad una squadra che lo faccia giocare con continuità in maniera da capire finalmente quale possa essere la sua reale dimensione.
I molti giovani promossi dalla Primavera e tornati dai prestiti dovrebbero essere piazzati altrove, per la maggior parte in prestito, compreso quel Martin Satriano che, dopo i gol a ripetizione con l’Under 19 nella scorsa stagione, sta ben impressionando in questi giorni in ritiro. Samuele Mulattieri, Edoardo Vergani e Facundo Colidio dovrebbero essere ricollocati in squadre di Serie B o di qualche campionato europeo di fascia media, anche nell’ottica di veder crescere le valutazioni dei loro cartellini, mentre Eddie Salcedo potrebbe avere qualche chance di completare la rosa nerazzurra se non dovesse arrivare un altro attaccante.
Ma ad ogni modo tutti gli elementi della rosa presentano caratteristiche più adatte a sostituire, eventualmente, Lautaro Martinez piuttosto che Romelu Lukaku. Un’alternativa tattica al colosso belga non è certamente facile da individuare sul mercato, soprattutto con le costrizioni di budget dell’Inter, ma qualche sforzo in questa direzione può essere compiuto, soprattutto nel caso si riesca a guadagnare qualcosa dalla cessione di Pinamonti o altri.
Caicedo e Keita, due ex laziali che bene hanno fatto con Inzaghi
Un profilo low cost potrebbe essere quello di Felipe Caicedo della Lazio, che con Inzaghi ha già ricoperto con ottimi risultati il ruolo di attaccante di scorta: 3 assist e 7 gol, di cui 4 da subentrato, nell’ultimo campionato. A 32 anni e con un contratto da 3 milioni a stagione in scadenza nel 2022 potrebbe essere un investimento utile per l’immediato, in attesa dell’eventuale maturazione dei tanti giovani nell’orbita nerazzurra.
Si parla anche dell’eventuale ritorno di Keita Balde, attaccante del Monaco in prestito alla Sampdoria nell’ultimo campionato e già all’Inter nella stagione 18/19. Attaccante mobile e veloce che ama svariare e partire da lontano, sarebbe adatto a giocare da seconda punta indistintamente al fianco di Lukaku o Lautaro, presupponendo quindi un’eventuale alternanza tra le due punte titolari in caso di turnover. All’Inter ritroverebbe Simone Inzaghi che l’ha allenato alla Lazio nella sua miglior stagione italiana, quando mise a segno 16 gol in 31 presenze nella Serie A 16/17.