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L’addio di Thiago Motta nella stagione in cui il Bologna ritrova la Champions League dopo sessant’anni di attesa, ha lasciato un po’ di amaro in bocca ai felsinei, che però sono pronti a ripartire subito con un nuovo allenatore pieno di stimoli e con un gioco poi non così diverso.

Parliamo ovviamente di Vincenzo Italiano, che ha chiuso la sua avventura con la Fiorentina dopo tre anni di grande passione con tanto di tre finali, tutte purtroppo perse (due di Conference League e una di Coppa Italia).

Uno stimolo in più per riprovare la scalata con i rossoblu, in cui ritroverà proprio quel Giovanni Sartori che l’aveva portato al Chievo e che ora dovrà consegnarli una rosa all’altezza del triplo impegno di stagione.

Il contratto di Italiano a Bologna

Le notizie di accordo tra la società Felsinea e Vincenzo Italiano, si sono fatti intensi dopo la notizia dell’addio di Thiago Motta, ma hanno dovuto aspettare la fine della Conference League e del recupero di campionato contro l’Atalanta, per passare alla fase di contrattazione vera a propria.

Sul piatto il Bologna ha potuto offrire il prestigio dell’accesso alla Champions League, ma anche le garanzie sulla volontà di migliorare ancora la rosa a disposizione per potersela giocare su più fronti, oltre a venire incontro alle disponibilità economico e tecniche dell’allenatore. Dal canto suo, per Italiano il dubbio maggiore era di prendere in mano un gruppo portato già ai massimi livelli dopo la stagione straordinaria di Motta, con tutte le difficoltà del caso nel riuscire a ripetersi in quel modo.

Tentennamenti che avevano portato a una frenata iniziale, tanto da riportare in auge la possibilità di approfondire il discorso anche con Igor Tudor, in rotta con la Lazio ma che rappresentava una scelta discontinua rispetto al modulo dei rossoblu (il croato gioca con una difesa a tre e senza esterni d’attacco). Alla fine, però, Italiano ha sposato il progetto del Bologna e sarà lui il prossimo allenatore dei rossoblu, con un contratto che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2,5 milioni di euro, per due stagioni con la possibilità di allungare a una terza.

Come giocherà il Bologna di Italiano?

Bologna vincenzo italiano probabile formazione

Se c’era voluto un po’ di tempo prima che Italiano plasmasse la Fiorentina secondo i suoi dettami, la squadra che troverà a Bologna è già in gran parte abituato al modulo di base e a molti dei richiami di gioco propri sia di Motta che del nuovo tecnico.

Se il Bologna era partito con un 4-2-3-1 per poi finire più stabilmente con un 4-1-4-1, l’idea di gioco di Italiano si è modificata dal suo 4-3-3 dogmatico, a un più dinamico 4-2-3-1 che ha però qualche differenza rispetto a quello di Motta.

Partiamo però prima dai punti in comune, che riguardano l’approccio stesso del gioco: grande pressing nella zona offensiva, possesso palla e personalità, tanta aggressività sui portatori di palla, interscambiabilità tra ruoli, allargamento del gioco in ampiezza.

Certo a Italiano piace avere una prima punta più fisica che possa anche fare da sponda ai cross dei terzini, che sono uno dei perni della squadra dovendo sia allargare la squadra in laterale sia dedicarsi alla profondità in fase offensiva (mentre di cross con Motta non se ne vedevano poi molti e la punta, Zirkzee, era fondamentalmente un trequartista che raccordava il gioco), per cui qualche aggiustamento anche nelle caratteristiche della rosa andrà fatto.

Ma fondamentalmente, il Bologna è già costruito di base per poter proporre un gioco del genere, soprattutto sugli esterni offensivi che devono svolgere un lavoro estremamente faticoso. Proviamo a vedere nel dettaglio, come sistemerà al meglio le sue pedine nella prossima stagione.

La possibile formazione del Bologna di Italiano

Due premesse prima di tutto. La grande stagione del Bologna ha fatto scrivere molti nomi rossoblu sui taccuini dei top club di mezza Europa, per cui non è detto che tutti i protagonisti resteranno anche nella prossima stagione. Parimenti, Giovanni Sartori ha assicurato che non ha alcun interessa a vendere i suoi migliori talenti e che, al contempo, metterà a disposizione del mister altri nomi nuovi in arrivo dal mercato per poter competere dignitosamente su tre fronti.

Visto il lavoro fatto a Bergamo da Sartori, non c’è alcun motivo per non pensare che andrà esattamente così, al netto che possa uscire qualche nome importante (Calafiori in primis). L’unico a cui molto probabilmente si dovrà rinunciare, è Zirkzee, che ha un particolare contratto con un tetto molto basso (40 milioni) che fa gola a molti club e che non può essere rifiutato.

Ciò detto, il Bologna già ad oggi ha una rosa che potrebbe sposarsi molto bene con le idee di Italiano. Skorupski nel corso degli anni è migliorato molto anche con la palla tra i piedi e con le ripartenze dal basso (marchio di fabbrica anche nella prossima stagione) e tutto porta a pensare che sarà riconfermato (specie con Ravaglia a crescere dietro di lui potendo contare su qualche cambio nelle coppe).

Anche per quanto riguarda i difensori centrali, ruolo molto importante nel gioco di Italiano, la coppia Beukema e Lucumì è piuttosto affidabile e, dovesse rimanere, con Calafiori il reparto avrebbe bisogno solo di qualche inserimento alternativo.

Più complicata la situazione sugli esterni difensivi, che dovranno farsi carico di un lavoro extra con l’arrivo del nuovo mister. Al momento gli unici certi della riconferma sono De Silvestri e Corazza, con Posch che ha qualche richiesta in uscita e Kristiansen per nulla sicura di essere riscattato (15 milioni sono davvero tanti). Insomma probabile che proprio sulle due fasce il mercato vada a modificare radicalmente la situazione, ma al momento i titolari sono Posch a destra e Kristiansen a sinistra (o Corazza).

Il centrocampo è stato tra i reparti più affidabili della scorsa stagione e non dovrebbe subire grandi modifiche anche nella prossima. Freuler sarà ancora il perno del reparto (come è stato Arthur a Firenze), mentre il ruolo di Bonaventura sarà occupato idealmente da Ferguson, che però salterà la prima parte di stagione per infortunio lasciando spazio a Fabbian. In mediana Aebischer dovrà confermare quanto di buono fatto con Motta (che lo ha messo sempre tra i titolari, e ci sarà un motivo), mentre le alternative sono da rivalutare in base alle esigenze del nuovo mister (Urbanski ha mostrato grandi miglioramenti ma è leggerino per il gioco ancora più aggressivo di Italiano, che si adatta forse più a El Azzouzi).

La parte degli esterni offensivi è invece quella su cui si fa più affidamento: Orsolini è un pupillo di Italiano (che già lo avrebbe voluto a Firenze), mentre a sinistra potrebbe trovare nuova vita il talento di Karlsson, che Motta proprio non ha mai visto in stagione (giocatore comunque pagato 12 milioni). Le alternative sono già pronte, con Ndoye che potrebbe godere ancora di più degli strappi voluti dal mister e Saelemaekers che parimenti sarà decisivo nei tanti uno contro uno richiesti.

In attacco, vista la probabile partenza di Zirkzee, rimane il talentuoso e giovanissimo Santiago Castro, che però forse non è proprio elemento perfetto per il gioco fisico che il mister richiede alla sua prima punta (anche se l’abbiamo visto decisamente molto aggressivo negli scampoli di partita giocati a fine stagione), tanto che torna buono Jens Odgaard, norvegese forse meno tecnico ma di certo più utile quando si richiede di spaccare fisicamente le solide difese avversarie. L’impressione, però, è che in questo reparto un grosso nome possa arrivare in caso di partenza dell’olandesino.

Probabile formazione Bologna 2024/25

Con tutti i punti di domanda del caso, la prossima formazione del Bologna potrebbe al momento essere questa:

  • Bologna (4-2-3-1): Skorupski (Ravaglia); Kristiansen (Corazza), Lucumì (Soumaro), Calafiori (Beukema), Posch (De Silvestri); Freuler (Moro), Aebischer (El Azzouzi); Orsolini (Saelemaekers), Ferguson (Fabbian), Karlsson (Ndoye); Castro (Odgaard).