La nuova Roma di Daniele De Rossi dovrà ripartire senza aver centrato il bersaglio grosso della Champions League, ma potendo contare su solide fondamenta di gioco, di protagonisti e soprattutto senza l’assillo economico di alcuni paletti stringenti che hanno frenato la società giallo rossa negli ultimi anni.
Questo perchè malgrado la situazione a livello debitorio sia ancora pesantemente negativa, le previsioni sono se non altro in netto miglioramento e potrebbero consentire una maggiore libertà di movimento sul mercato in questa sessione.
Il bilancio della Roma: la situazione attuale
Da diversi anni la Roma era entrata nel mirino del Fair Play Finanziario, con bilanci costantemente in rosso nell’ordine di oltre 200 milioni a stagione, costringendo i Friedkin non solo a intervenire pesantemente nella capitalizzazione, ma anche a indirizzare il mercato all’insegna del saldo positivo.
Dopo il passivo record della stagione 2021/22 che aveva fatto registrare un -220 milioni di euro, i frutti di una gestione più accurata e soprattutto gli introiti per i risultati sportivi eclatanti che hanno portato nuove risorse (dalle competizioni europee così come dal botteghino e dagli sponsor), hanno consentito un netto taglio al saldo dell’anno 2022/23, con un bilancio sempre negativo ma ridotto di oltre la metà (103 milioni di euro circa al 30 giugno 2023).
Resta una situazione comunque di passivo annuale, che per quanto Friedkin si stia prodigando a risanare di volta in volta, necessita di un ulteriore cambio di rotta per tornare a essere sostenibile sul lungo periodo.
La Roma rischia qualcosa a livello di sanzioni?
Al momento non è ancora dato sapere quale sarà realmente il saldo a Giugno 2024 (valido per stabilire gli eventuali paletti della prossima stagione), ma le previsioni virtuali parlano di un fatturato in netta crescita che potrebbe consentire di arrivare a una libertà totale di mercato con sostanzialmente un pareggio tra entrate e uscite (si parla di circa 10 milioni appena di plusvalenze necessarie).
Questo di fatto toglierebbe il così detto “Transfer Balance” imposto dall’accordo siglato con la UEFA (che permetteva una transizione attiva fino al 2026, consentendo al neo arrivato Ghisolfi di procedere in maniera più libera.
Il mercato della Roma: un cambio di strategia
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un mercato molto particolare per la Roma, schiacciata dal peso dei debiti e dei paletti imposti dal FPF, con Thiago Pinto che ha sistematicamente puntato su giocatori presi in prestito, in scadenza di contratto o con qualche problema fisico che giustificasse un low cost in uscita.
Una scelta forzata che però non è stata quasi mai molto soddisfacente in termini qualitativi (salvo qualche eccezione) e soprattutto non è mai riuscita a generare plus valenze utili visto che in arrivo c’erano solo giocatori già datati o non di proprietà.
Ora che da una parte si può finalmente smettere di dover per forza vendere qualche giovane talento per fare cassa, l’idea della società e del nuovo DS Ghisolfi è quella di cambiare radicalmente strategia, puntando non solo su giocatori già affermati ma anche su profili futuribili che possano essere utili sia a DDR che alle casse societarie.
L’estate della Roma: chi resta e chi parte?
Le scelte di De Rossi per la prossima stagione, sono piuttosto chiare almeno per alcune pedine fondamentali dello scacchiere giallo rosso. In porta l’esplosione di Svilar ha cementato la titolarità dello spagnolo, così come in difesa oltre a capitan Mancini è N’Dicka ad essere risalito nelle gerarchie dando solidità e costanza. Idem per Angelino, quasi certamente riscattato.
A centrocampo facile immaginare almeno tre punti fermi imprescindibili come Pellegrini, Paredes e Cristante, a cui aggiungere di volta in volta Baldanzi (che dovrebbe avere ancora più spazio) e Bove (in uscita solo a fronte di offerte irrinunciabili). Sulle fasce El Shaarawy gode della fiducia di mister De Rossi e può essere impiegato in vari ruoli.
E fosse per DDR non ci sarebbero dubbi nemmeno su Dybala confermato in attacco, ma per l’argentino il futuro è tutt’altro che certo a Trigoria. Ancora meno quello di Tammy Abraham, che però la Roma sarebbe ben contenta di vendere a un prezzo accettabile, viste le sue prestazioni non certo entusiasmanti.
Zero chances per i prestiti, da Renato Sanches a Kristensen passando per Azmoun e, ovviamente Lukaku. Ma si cerca sistemazione anche per i vari Karsdorp, Aouar e Celik. Difficile la riconferma anche per Leonardo Spinazzola, mentre Smalling e Llorente si giocano qualche possibilità in più, a seconda delle offerte e dei possibili arrivi nel reparto (stesso discorso per Zalewski). Per Belotti, di ritorno dal prestito, c’è pronta la valigia di uscita.
Cosa manca alla Roma della prossima stagione?
Alla luce di tutto questo, ci sono al momento almeno un paio di slot vuoti da riempire per Ghisolfi. Si cerca assolutamente un nome titolare sulla fascia destra difensiva (vista la probabile uscita di Kristensen, Celik e Karsdorp), con tutte le attenzioni che sembrano rivolte a Raoul Bellanova, reduce da una strepitosa stagione con il Torino (37 presenze, 1 gol e 7 assist) fresco di esordio in nazionale maggiore. Il costo del cartellino non sarà a meno di 15 milioni, ma le intenzioni sembrano serie.
Poi certo, si dovrà provvedere anche a un centrale di difesa (specie se uscirà Smalling) e a una buona riserva a sinistra (specie se uscirà Spinazzola), ma ci sarà tempo per lavorare su questi nomi anche nelle fasi avanzate del mercato.
Più stringente, invece, il discorso per l’attacco, dove in pratica De Rossi si ritrova completamente sguarnito, vista la probabile uscita di Dybala e la scarsa vena di Abraham (altrettanto probabile sacrificato). Il sogno in questo reparto è chiaramente Federico Chiesa, già sondato in questo periodo e che risponderebbe volentieri presente alla chiamata, visti i rapporti con la Juventus e soprattutto un Motta che non stravede per l’azzurro. Il costo poi, non sembra nemmeno così proibitivo, visto che dai 30 milioni di partenza, sembra si sia arrivati intorno ai 25 al momento, dopo il rinnovo saltato con i bianco neri.
Un solo nome non basta però, così Ghisolfi si sta muovendo anche su altre strade, tra cui quella di una punta centrale di “peso” come Simon Banza: di provenienza Braga dove ha realizzato 37 gol e 15 assist nelle ultime stagioni, si tratta di un attaccante di grande impatto fisico e ancora 27 enne. Si parla di un cartellino intorno ai 20 milioni, fattibile se dovesse uscire qualche pedina importante, oltretutto con un ingaggio decisamente basso al momento, appena 500 mila euro.
Il centrocampo, viceversa, non sembra aver bisogno di un grande restyling, ma proprio in virtù della nuova strategia di mercato, ecco che è venuto alla luce l’interesse per un giovane scozzese, Matt O’Riley del Celtic, giocatore molto duttile per il reparto con spiccate doti offensive (19 gol e 18 assist nella scorsa stagione). Un bottino che ha però fatto lievitare il suo cartellino e l’interesse dei grandi club, ma per un prospetto del genere 20 milioni non sembrano poi cifra impossibile da investire.