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L’entusiasmante stagione che ha portato allo scudetto della seconda stella per l’Inter di Simone Inzaghi, è praticamente già alle spalle. Il passaggio forzato di proprietà nella mani del fondo Oaktree è avvenuto nel segno della continuità: di intenti (arrivare al pareggio dei conti pur continuando a vincere) e di protagonisti (con Marotta Presidente e una rosa in gran parte confermata).

Resta una situazione economica da tenere costantemente monitorata e un mercato da affrontare all’insegna del costo zero, senza però fare sacrifici come imposto in alcune annate precedenti. Vediamo qual è l’attuale situazione dei nero azzurri e soprattutto dove potrebbero andare a lavorare per rafforzare ancora una squadra che punta al bis in Italia e alla conferma in Europa.

Il bilancio dell’Inter: la situazione attuale

Malgrado un cambiamento radicale a livello societario, il passaggio dell’Inter al fondo Oaktree non ha cambiato di fatto la situazione monetaria, ereditando tutto quanto fatto nelle gestioni precedenti, ma ovviamente non le problematiche finanziare relative a Zhang.

Proprio la gestione cinese, ha però inciso pesantemente sui bilanci negativi dei nero azzurri di questo decennio, costato qualcosa come poco meno di un miliardo di euro di passivo totale.

Numeri da capogiro, che però se non altro hanno registrato una netta inversione di tendenza nelle ultime stagioni, passando da un record negativo di -245 milioni della stagione 2020/21 (complice anche la pandemia) a quello più contenuto di circa -85 milioni del 2022/23 e una previsione ancora più ottimistica per quanto riguarda la chiusura della stagione in corso che al 30 Giugno 2024 dovrebbe prevedere un bilancio negativo sotto i 40 milioni di euro.

L’obiettivo è ovviamente arrivare all’agognato pareggio di bilancio già nel corso del prossimo anno, impresa fattibile vista la riduzione progressiva dei costi (ingaggi in primis ma non solo) e l’aumento degli introiti dovuti sia ai successi sul campo (italiani ed europei) sia per i continui record al botteghino.

Intendiamoci, i debiti pregressi restano cospicui (vedi quel Bond di oltre 400 milioni in scadenza 2027, così come i costi relativi al calcio mercato), ma se non altro ora si può guardare con più ottimismo al futuro certi di non incrementare ulteriormente quella voce in uscita.

L’Inter rischia qualcosa a livello di sanzioni?

Partiamo dal presupposto che al momento il parametro fondamentale per stabilire la valutazione dei bilanci delle società di Serie A in merito al FPF (Fair Play Finanziario), è il famoso “Indice di liquidità“.

Da questo punto di vista, l’Inter è risultata già nello scorso bilancio ampiamente in linea con i limiti imposti dalla FIGC: l’indice di liquidità dei nero azzurri nella stagione 2022/23 è stato di 0,81 mentre il limite imposto sotto il quale sarebbero scattate le prime sanzioni, era fissato a 0,6 (per la Serie A).

Per la stagione corrente, il limite è stato alzato a 0,7 ma considerato il miglioramento apportato al bilancio, le previsioni al 30 Giugno 2024 sono decisamente positive e non dovrebbero portare ad alcuna sanzione nè societaria, nè di blocco del mercato.

Resta ovviamente la necessità di attuare un mercato a costo zero, senza obbligo di vendere per forza (come nei casi passati di Brozovic ed Onana) ma con l’attenzione di investire bene i ricavi delle cessioni, visto che poi qualsiasi spesa andrebbe a impattare pesantemente sul bilancio futuro.

Per di più in un momento in cui la FIGC sta approntando una radicale modifica del FPF con cambiamenti già dal prossimo anno che sposteranno l’attenzione primaria non più sul valore dell’indice di liquidità, quanto sul debito complessivo societario nell’ultimo anno (con soglie previste fino ai 60 milioni).

Il mercato dell’Inter: colpi a costo zero e rinnovi

In quest’ottica, Marotta è sempre stato un maestro e lo ha dimostrato in questi ultimi anni portando a Milano diversi colpi di mercato a costo praticamente zero, sfruttando gli svincolati e i giocatori in scadenza di contratto.

Anche quest’anno non è stato da meno, muovendosi con larghissimo anticipo e assicurando alla rosa due nomi di eccellenza quali quelli di Piotr Zielinski (in uscita dal Napoli) e Mahdi Taremi (in arrivo dal Porto).

Due caselle importanti già riempite, che fanno il paio con i rinnovi in ballo di Lautaro Martinez e Nicolò Barella, tutti e due prossimi ad allungare il contratto con l’Inter consentendo anche di spalmare i costi in maniera meno pesante per il bilancio annuale.

Il mercato in uscita: un tesoretto da investire

Con una rosa quindi già altamente competitiva, le uscite dovrebbero essere ridotte al minimo indispensabile per non aggravare il monte ingaggi e trovare qualche fondo utile per i nuovi arrivi.

Di certo non partirà nessuno dei pezzi forti, con il solo Dumfries sacrificabile, oltre ai vari Sanchez, Cuadrado, Sensi e Audero che andranno a chiudere la loro parentesi nero azzurra.

Un tesoretto potrebbe invece arrivare da quei nomi sulla via del ritorno dai vari prestiti. A partire da Valentin Carboni, che dopo una stagione in prestito al Monza può diventare il pezzo pregiato in uscita per fare cassa. Si parla dell’Atalanta così come di un offerta del Brighton (30 milioni), ma probabile che prima Inzaghi voglia vederlo in azione.

Più complicata la situazione di Joaquin Correa, che il Marsiglia ha deciso di non riscattare e che Marotta spera di piazzare altrove sia per trovare altri 6-7 milioni del cartellino, sia per non dover occupare uno slot in attacco su un giocatore chiaramente fuori dai piani.

Ma occhio anche ad altri giovani che difficilmente resteranno alla Pinetina: da Sebastiano Esposito (più probabile un altro prestito per lui dopo quello alla Sampdoria in questa stagione) a Gaetano Oristanio (in forza al Cagliari che vorrebbe tenerlo), passando per Martin Satriano (valutazione intorno ai 7 milioni dopo la sua stagione al Brestois) e Zinho Vanheusden (difensore da piazzare dopo aver passato l’ultima stagione allo Standard Liegi).

Cosa manca all’Inter della prossima stagione?

Mancano quindi pochi aggiustamenti, ma mirati a qualche reparto che dovrà avere più pedine da proporre per restare al top nei tanti impegni di stagione.

L’uscita di Audero implica la necessità di trovare un altro portiere in grado non solo di alternarsi all’occorrenza con Sommer, ma anche di rappresentare una valida possibilità futuribile. Il nome venuto fuori già da tempo, è quello di Bento, portiere brasiliano 25enne in forza al Paranaense, che sta tirando un po’ sul prezzo ormai lievitato oltre i 20 milioni di euro.

Le parti in causa stanno lavorando, ma non è da escludere uno spostamento di interesse verso il genoano Martinez, che oltre ad avere un costo di cartellino inferiore (intorno ai 15 milioni), offrirebbe anche la possibilità di inserire qualche contro partita tecnica gradita al Grifone.

Per quanto riguarda la difesa, l’Inter al momento non ha esigenza di muoversi per trovare una pedina titolare, visto che Bastoni, Acerbi, Pavard, De Vrij e ormai anche Bisseck, offrono ampie garanzie. Potrebbe semmai arrivare una giovane alternativa di riserva, con il nome di Jaka Bijol dell’Udinese a rappresentare un’opzione anche già con una certa esperienza in campionato (anche se i friulani non vogliono lasciarlo andare a meno di 15 milioni).

Un’altra caselle da monitorare è quella relativa alla fascia destra: se Dumfries dovesse uscire, ecco allora che l’Inter è pronta a investire da quella parte, magari puntando su uno tra Holm o Kayode o comunque profili simili in grado di offrire sia garanzia di esperienza nel campionato, sia margini di crescita e di rivendita importanti. Da valutare anche l’apporto di Buchanan, arrivato già nella scorsa stagione ma che, in questa, potrebbe vedersi aumentare il minutaggio. Pochi dubbi invece sulla sinistra, dove Dimarco e Carlos Augusto offrono tutte le garanzie del caso.

Sul capitolo reparto offensivo, le certezze riguardano per ora Lautaro Martinez, Thuram, il neo arrivato Taremi e probabilmente anche un Arnautovic che ha un altro anno di contratto e pochissima voglia di lasciare Milano. Resta almeno un altro vuoto da riempire, sempre fatto salvo che Correa prenda la porta di uscita.

Il nome che scalda il cuore dei nero azzurri è certamente quello di Gudmundsson, in grande evidenza dopo la stagione fantastica giocata nel Genoa e pronto ora a spiccare il volo verso una grande. L’Inter è in prima fila come interesse e l’islandese sembra molto interessato a spostarsi a Milano. In mezzo, l’ostacolo di un cartellino valutato al momento fino a 35 milioni di euro, ma si stanno valutando soluzioni come quella del prestito oneroso con diritto di riscatto (così come per Frattesi), utile a spalmare diversamente il costo sul bilancio del prossimo anno.

L’alternativa potrebbe essere quella di un attaccante come Raspadori, sempre che Conte accetti di liberarsi di un attaccante del genere.