Il complicato meccanismo della nuova Europa League, prevede il primo turno ad eliminazione diretta iniziare nella giornata di giovedì 17 febbraio.
Le difficoltà partono addirittura dalla collocazione delle partite. Non possono essere considerati 16esimi di finale, in quanto vi sono squadre già qualificate per gli ottavi, in virtù del primo posto conquistato nella fase a gironi. Alcuni le hanno ribattezzate “Play Off“.
Altri ancora hanno provato a considerarli degli “spareggi“, che probabilmente è il termine più adatto, ma alcune squadre che partecipano al turno successivo a quello che si è concluso a metà dicembre, fanno davvero paura.
Tra queste vi sono le terze qualificate dei Gironi di Champions, tra le quali spiccano la nostra Atalanta, il Lipsa, il Borussia Dortmund e il Siviglia.
Ma se vogliamo parlare di prestigio nelle competizioni europee, il Barcellona è certamente la squadra che ha più blasone.
Contro i catalani sarà il Napoli a scendere in campo in un doppio match di andata e ritorno, per la sfida più affascinante del lotto.
Vediamo stati di forma, numeri e chiavi tattiche della partita.
Qui Barcellona: stagione deludente
La stagione non esattamente esaltante del Barcellona, continua nell’Europa che conta meno rispetto alla Champions, da dove i catalani sono stati eliminati a seguito del terzo posto in un gruppo nel quale, oltre al Bayern Monaco, Benfica e Dynamo Kiev non rappresentavano, almeno sulla carta, un pericolo tale da mettere a rischio la qualificazione.
E invece i portoghesi, dopo aver vinto nettamente la partita di andata a Lisbona per 3-0, hanno pareggiato a Barcellona, per poi liquidare 2-0 la Dynamo Kiev nell’ultima partita del Girone, mentre il Barça le buscava ancora una volta dal Bayern, suggellando il suo arrivederci alla Champions 2022.
Il disastroso start di stagione con alla guida il tecnico Ronald Koeman, non può essere spiegato esclusivamente con la dipartita del giocatore simbolo degli ultimi decenni, Leo Messi.
Se si escludono sparute prove di orgoglio, il gioco spumeggiante delle annate precedenti, è mancato praticamente sempre e nemmeno l’arrivo di Xavi sulla panchina blaugrana a fine ottobre, ha cambiato la rotta in maniera convincente.
Certo, qualche miglioramento c’è stato, ma i principali obiettivi di stagione sono ormai fuggiti di mano.
In campionato il Barcellona accusa un ritardo di ben 15 punti dalla capolista Real Madrid e il titolo è ormai poco più che una chimera.
La Coppa del Re è anch’essa uscita dai radar, dopo la sconfitta contro il Bilbao dopo i supplementari di non più di 20 giorni fa. Infine la Supercoppa di Spagna è andata alla squadra di Ancelotti, anch’essa dopo i supplementari, con lo stesso punteggio della partita fatale contro l’Athletic, 3-2.
Della Champions abbiamo già parlato e adesso rimane solo l’Europa League, oltre che la rincorsa in campionato ad un posto per la Champions dell’anno prossimo.
Ecco, se vogliamo trovare una punta positiva a favore del Barcellona, si può parlare dello stato di forma degli uomini di Xavi.
In Liga il Barça non perde da inizio dicembre, quando fu il Betis a mettere sotto i catalani per 0-1 a domicilio. Da allora Pique e compagni non hanno mai perso, ricucendo lo strappo per un quarto posto che a questo punto della stagione appare preziosissimo.
Il Barcellona veleggia adesso con 39 punti in classifica a 4 punti dal Betis e a 7 dal Siviglia, ma con una partita in meno, per cui il secondo posto non è un miraggio.
Qui Napoli: Spalletti arma in più
Un mercato estivo un po’ sottotono, aveva originato qualche mormorio in casa partenopea, amplificato, in corso di stagione, dai mal di pancia di Insigne scaturiti poi nella vendita dello “scugnizzo” al Toronto e da una finestra di mercato di riparazione, anch’essa piuttosto deludente.
E invece, nonostante l’assenza di giocatori importanti, tra infortuni e Coppa d’Africa, l’allenatore dei figli del Vesuvio, Spalletti, ha tenuto la barra dritta, portando la squadra ad ottenere tutta una serie di risultati piuttosto positivi che hanno permesso fin qui al Napoli di rimanere tra le prime della classe in Campionato.
L’attuale terzo posto alle spalle di Milan e Inter, è il coronamento di una stagione fin qui giocata alla grande dagli azzurri, che ora partono addirittura favoriti rispetto al Barcellona.
Il cammino durante le Coppe nelle quali la squadra di Spalletti è impegnata, non è stato dei più esaltanti.
Al termine della fase a gironi di Europa League, il Napoli ha dovuto fare i conti con gli scontri diretti sfavorevoli nei confronti dello Spartak Mosca, che ha chiuso a 10 punti come i partenopei, ma con la doppia vittoria che ha permesso ai russi di passare il turno, relegando Insigne e compagni al secondo posto.
Non è andata meglio in Coppa Italia, vista l’eliminazione piuttosto controversa contro la Fiorentina agli ottavi di finale per 2-5 dopo i tempi supplementari.
La difesa del Napoli, chiave del match
Gli azzurri hanno nella loro difesa, fin dall’inizio della stagione, il punto di forza che ha permesso alla squadra di rimanere attaccata al treno che porta allo scudetto.
Il terzetto che guida il campionato di serie A ha un vantaggio piuttosto interessante sulla Juventus che segue al quarto posto distanziata di 7 punti proprio dal Napoli.
La banda Spalletti guida invece la speciale classifica dei gol subiti, visto che sono solo 17 le reti incassate dalla difesa partenopea.
Un record da non sottovalutare, visto che l’Inter segue con 20 gol subiti, seppur con il miglior attacco che, nello scontro diretto dello scorso weekend, ha trovato la via della rete in una sola occasione, grazie alla girata di Dzeko.
Una prestazione standard del quartetto difensivo di Spalletti contro il Barcellona, garantirebbe ottime chance di passaggio del turno.
Sarebbe però sbagliato individuare il solo pacchetto arretrato, come il principale, o addirittura unico, meritevole di menzione per le ottime prestazioni del Napoli nella propria metà campo.
I due mediani che Spalletti schiera con una certa frequenza, a seconda delle necessità facenti capo a infortuni e schieramenti avversari, garantiscono spesso e volentieri quel filtro che serve a evitare di patire gli attacchi avversari quando il Napoli non ha il possesso della palla.
Se questo è successo con continuità quando a occupare i due ruoli nevralgici del campo sono stati interpretati in modo piuttosto performante da Anguissa e, a girare, Demme, Ruiz, Lobotka e, all’occorrenza, Zielinski, nel momento in cui il possente centrocampista è partito a difendere i colori del Camerun in Coppa d’Africa, i due mediani di raccordo non sono quasi mai stati gli stessi, ma i risultati non sono cambiati.
Contro il Barcellona, complice l’infortunio di Lobotka, Anguissa dovrebbe riprendere il tanto amato ruolo di rottura che questa volta dovrà essere svolto al meglio, visto che in quella parte del campo giostrerà gente del calibro di Pedri, Traoré e Dembelè.
Il compagno di reparto sarà con ogni probabilità Fabian Ruiz, al quale Spalletti ha risparmiato la parte finale del match di campionato con l’Inter.
Confermati i 4 di difesa, Di Lorenzo, Rrhamani, Koulibaly e Mario Rui, mentre l’assenza di Politano e Lozano pone qualche accorgimento anche sulla trequarti, con Elmas e Insigne a giostrare con Zielinski dietro alla punta che sarà Osimhen. Sarà Meret a difendere i pali.
Questo schieramento sembra fatto apposta per mettere in difficoltà un Barcellona che si schiererà col classico 4-3-3, con Aubameyang che potrebbe partire dall’inizio per non dare punti di riferimento ai due centrali difensivi del Napoli.
Il tridente sarà completato da Traorè e Dembelè e qui dovranno gli esterni e le mezze ali napoletane a dare una mano di aiuto a Di Lorenzo e Mario Rui, visto che i pericoli possono arrivare copiosi dalle discese di Dest e Gavi.
Dove vedere la partita
Il calcio di inizio della partita tra Barcellona e Napoli, verrà dato alle 18,45 al Camp Nou di Barcellona, fischiato dall’arbitro rumeno Kovacs.
La partita sarà visibile sia su Sky Uno e Sky Sport, che su DAZN.