È cominciato in maniera opposta il cammino nel girone (Lega) A di Nations League per Austria e Francia.
Gli austriaci, allenati da Ralf Ragnick, hanno convinto e stravinto contro la Croazia fuori casa col netto punteggio di 3-0. La Francia ha esordito perdendo 1-2 in casa contro la Danimarca, in un girone che profuma di anni 90 ma parla già del futuro mondiale qatariota – quello nel quale la Francia di Didier Deschamps proverà a difendere il titolo di campione in carica dopo il successo del 2018.
Nella seconda giornata di Nations League, la Francia ha impattato sul muro della Croazia: un pari (1-1, Rabiot e poi Kramaric) che ha dato una speranza alla Croazia e lasciato tante perplessità in terra francese. Ora i campioni del mondo in carica di punti nel girone ne hanno 1, come la Croazia.
L’Austria, prossima avversaria dei francesi, ha perso invece in casa contro la Danimarca che è volata in testa a 6 a punteggio pieno.
Una sfida che conta
La sfida tra Austria e Francia, allora, assume ai fini del girone una connotazione speciale.
Le due squadre si rincontreranno a settembre inoltrato, a pochi mesi dal mondiale invernale – il primo nella storia della Coppa del Mondo.
Sarà dunque cruciale chiudere la tournée estiva della Nations League con un risultato positivo. Le due squadre arrivano da momenti di forma e di condizione mediatica opposti.
Su L’équipe, il giorno prima della sfida contro la Danimarca, Vincent Duluc aveva scherzato col Real Madrid scrivendo che les blues hanno e avranno l’esclusiva della coppia Benzema + Mbappé, ma allo Stade de France le cose non sono andate come previsto.
In qualche modo lo aveva già previsto Hugo Delom, che sempre sul più importante quotidiano nazionale sportivo aveva guardato con curiosità ma anche perplessità al 3-4-3 di Deschamps – che a quanto pare sarà riproposto anche contro l’Austria.
“A cinque mesi dal Mondiale, affidarsi esclusivamente a una sola organizzazione di gioco, non rappresenta un rischio?”. Ci aveva visto lungo Delom, che il giorno dopo ha assistito con milioni di francesi alla debacle della nazionale guidata da Deschamps. Un 1-2 terribile quello sferrato dai danesi, a venti partite dall’ultima sconfitta – nella crudele finale europea contro il Portogallo.
Che cos’ha che non va la Francia? Qualcuno ha parlato della giovanissima età della difesa (Koundé 23 anni, Saliba 21, Theo 24), ma l’uscita di Varane ha certamente complicato i piani del tecnico ex Juventus. Così come la prematura uscita dal campo di Kylian Mbappé: “Il suo corpo ha annunciato la necessità di una vacanza, ricordandogli che rimane un uomo, nemmeno un giovane resiste a tutto”.
Benzema ha illuminato con un gol clamoroso, prendendosi insieme a Lloris e Kanté il meritato 7 in pagella. 4 per Koundé, Lucas Hernandez, Griezmann e Mbappé.
Ma il peggior voto lo ha preso “l’italiano” Theo Hernandez, 2 – è colpevole su entrambi i gol siglati da Cornelius, altra conoscenza del nostro calcio, che ha rimontato con una doppietta lo svantaggio iniziale (68’ e 89’).
Mentre tutto questo accadeva nello stadio del delitto della finale di Champions, due risultati su tutti facevano brillare gli occhi agli amanti del calcio e della Nations League: il 4-1 dell’Olanda in Belgio e il 3-0 dell’Austria contro la Croazia, dove un super Arnautovic ha regalato il primo successo a Ragnick da allenatore dei biancorossi.
Un 3-0 senza appello e contro una delle squadre più forti d’Europa – non a caso vicecampione del mondo, per quanto in netta crisi di risultati dal 2018 ad oggi. Arnautovic (41’), Gregoritsch (54’) e Sabitzer (57’) hanno firmato la vittoria dell’Austria sulla Croazia, lanciando un chiaro segnale tanto ai diretti avversari della partita quanto alla testa del girone A, clamorosamente conteso tra Danimarca e gli austriaci dopo 180’. Dietro, Francia e Croazia appunto.
I precedenti tra Austria e Francia
Tra queste due squadre al momento il bilancio in 10 partite è di 7 vittorie per la Francia, due per l’Austria e un pareggio. Nelle ultime 5, sono arrivati 10 punti per i francesi e 4 per gli austriaci.
L’ultima sfida ufficiale risale addirittura all’ottobre del 2009, quando la Francia ebbe la meglio dell’Austria per 3-1. L’unica vittoria dell’Austria risale all’anno precedente (6 settembre 2008, 3-1).
Che gara aspettarsi
Passiamo quindi agli stati di forma delle due squadre e ad una possibile analisi della partita.
Come detto, la Francia non perdeva in campo internazionale da ben 20 partite (sconfitta nella finale degli europei col gol di Eder contro il Portogallo di CR7), cioè dal 2016.
Nelle ultime sei uscite ufficiali, les blues hanno segnato 19 reti subendone appena 4 (due contro la Danimarca): il biancorosso è evidentemente indigesto ai francesi, che già agli ultimi europei si erano fatti clamorosamente rimontare dalla Svizzera (3-3, vittoria degli elvetici ai calci di rigore).
L’Austria nelle ultime sei sfide ha vinto tre partite, pareggiandone una contro la Scozia (2-2) e perdendone due, di cui una cruciale nello spareggio mondiale contro il Galles (doppietta di Bale nel 2-1 del 24 marzo scorso). 15 gol segnati (mica male) 7 subiti.
L’Austria ha subito più di un gol per la seconda volta in 11 partite nella competizione.
Anche contro la Croazia, la Francia ha dimostrato di avere qualche problema a livello di compattezza generale. La squadra è spesso risultata lunga, stanca, sulle gambe persino, e la Croazia non a caso è riuscita ad acciuffarla come non aveva fatto nella finalissima mondiale di quattro anni fa.
L’Austria ha vinto e convinto all’esordio contro i croati, ma è caduta davanti al proprio pubblico. Il gol di Stryger Larsen a 3′ dalla fine, oltre ad essere l’ennesima dimostrazione di forza dei danesi di recente, ha acceso un campanello d’allarme nel cervello tattico di Ragnick, impeccabile nello schieramento meno nella lettura dei momenti.
L’Austria aveva pareggiato al 67′ con Schlager, uno dei giocatori più interessanti del ruolo in Europa.
Le probabili formazioni
AUSTRIA (3-5-2): Lidner; Danso, Alaba, Wöber; Lainer, Laimer, Sabitzer, Schlager, Weimann; Arnautovic, Onisiwo. Ct. Rangnick
FRANCIA (3-4-3): Maignan; Koundé, Kimpembe, L. Hernandez; Coman, Tchouameni, Kanté, T. Hernandez: Mbappé, Benzema, Nkunku. Ct. Deschamps