Nel Wanda Metropolitano di Madrid tornano finalmente disponibili tutti gli oltre 68mila posti sugli spalti in occasione di una partita assolutamente di richiamo, nonostante il periodo complicato vissuto delle due protagoniste.
Il governo spagnolo ha infatti dato il via libera per il ritorno al 100% della capienza degli stadi per questo turno di campionato, in cui il Barcellona gioca sul campo dell’Atletico Madrid, sabato 2 ottobre alle 21.
Atletico e Barcellona, un inizio di stagione balbettante
In questo momento in testa alla Liga, dopo 7 partite giocate, troviamo il Real Madrid a quota 17 punti. Il gap che separa Barcellona e Atletico dalla vetta non è così elevato: i colchoneros sono a 3 punti di distanza, a quota 14, mentre i blaugrana vantano 12 punti ma con una partita in meno, avendone giocate 6.
A livello di prestazioni però le due squadre, abituate a competere sempre per la vetta, sembrano decisamente distanti dai merengues.
L’Atletico è reduce dalla sconfitta subita sul campo dell’Alaves ultimo in classifica, ed è la squadra della Liga che ha raccolto il maggior numero di punti da situazioni di svantaggio, ben 7, ottenendo 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta dopo aver subito il primo gol della partita.
Il Barcellona è imbattuto in Liga, ma gli ultimi pareggi ottenuti hanno il sapore della sconfitta e soprattutto è reduce da due umiliazioni consecutive in Champions League, per mano di Bayern Monaco e Benfica, entrambi vittoriose per 3-0.
L’assenza di gioco, le eccessive responsabilità riversate sui giovani e il nervosismo che serpeggia tra i veterani sono elementi che rendono il Barça una polveriera sul punto di esplodere.
Un allenatore in bilico contro uno solido come la roccia
Per Ronald Koeman la partita contro l’Atletico rappresenta l’ultima spiaggia: se riesce a vincere contro la squadra di Simeone (contro cui non ha mai vinto in carriera), potrebbe trovare la chiave per imprimere una svolta alla stagione e portare questa squadra a crescere e disputare un campionato all’altezza del blasone. Nubi nerissime si stanno però addensando sopra la sua panchina e i nomi dei possibili sostituti (tra cui Andrea Pirlo) stanno girando con insistenza sempre maggiore.
Non rischia nulla invece Diego Simeone, alla sua decima stagione sulla panchina dei colchoneros e ormai vera e propria istituzione al Wanda Metropolitano (nonché allenatore più pagato al mondo).
Prima dell’ultima vittoria casalinga dello scorso novembre però lo score dell’Atletico in casa contro il Barcellona non era per nulla buono: 3 pareggi e 6 sconfitte. In generale, il Barça è la bestia nera di Simeone da quando è arrivato all’Atletico: su 19 incroci, il tecnico argentino ne ha persi 11 e pareggiati 7, subendo ben 28 gol.
Luis Suarez e Antoine Griezmann contro il loro passato
6 stagioni, 195 gol e 113 assist in 285 partite con il Barcellona per Luis Suarez; 2 stagioni, 35 gol e 17 assist in 102 presenze con i catalani per Antoine Griezmann. L’attacco dell’Atletico Madrid evoca fantasmi inquietanti per il Barça, che dalla sua deve fare a meno di buona parte del suo reparto avanzato (Aguero, Dembélé e Braithwaite).
Solo tre stagioni fa il tridente del Barcellona era composto da Suarez, Griezmann e Messi, ma a causa della pesantissima crisi economica tutti e tre hanno abbandonato la Catalogna gratis o comunque sotto prezzo.
Se l’addio di Messi è stato un vero e proprio shock, quelli di Suarez e Griezmann sono stati la certificazione della fallimentare gestione della squadra.
Oggi il Barcellona si affida principalmente a Memphis Depay, il giocatore che insieme a Benzema ha tirato di più in porta in questo inizio di Liga, 13 volte (ma con una partita giocata in meno rispetto al francese del Real).
Accanto a lui uno stuolo di teenager di belle speranze, da Pedri a Yusuf Demir fino al baby fenomeno Ansu Fati, da poco recuperato dopo l’infortunio al menisco subito l’anno scorso.
Non che l’attacco dell’Atletico stia in realtà facendo sfracelli: in tutto il mese di settembre, se si escludono i minuti di recupero l’Atletico Madrid non è mai stato un solo secondo in vantaggio, nonostante sia poi riuscito ad ottenere 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta.
Nel match contro il Milan però si è finalmente sbloccato Griezmann, figliol prodigo ripudiato dal Barcellona e rispedito a Madrid per risparmiare sull’ingaggio.
Condivide sicuramente la voglia di rivalsa sul Barcellona con Luis Suarez, che però vede nella sua ex squadra l’unico tra i 31 avversari affrontati in Liga a cui non è mai riuscito a segnare.