Un super ottavo di finale.
Si accendono i primi 90 minuti tra Atletico Madrid e Manchester United. Potrebbe essere il punto di svolta di una stagione fino a questo momento assai deludente per entrambe.
Colchoneros quinti in Liga e lontani in maniera siderale dal Real in fuga. Dall’altra parte i diavoli rossi hanno cambiato timoniere a stagione in corso, ma anche con Ragnick è una sorta di montagna russa, pur avendo ripreso il quarto posto in Premier League.
La mancanza di continuità nei risultati è il vero problema di queste due squadre: imbottite di campioni e di ottimi giocatori, Atletico e United non stanno trovando il bandolo della matassa. Dunque chi mette in tasca il pass per i quarti di finale ha l’occasione di svoltare e dare un senso ad una stagione fino a questo momento davvero anonima.
È lo scontro fra due allenatori che vivono il calcio in maniera diversa: Pablo Simeone che del Cholismo ha fatto una religione dalle parti del Wanda Metropolitano e il professor Ragnick che veste il doppio ruolo di allenatore classico, assieme a quello di manager. Insomma due filosofie molto diverse, ma che potrebbero dare vita ad un epico doppio confronto, il primo fra i due club in Europa.
Vediamo cosa ci attende mercoledì alle 21.00 al Wanda Metropolitano, per l’andata degli ottavi di finale.
Qui, Atletico
Probabilmente la stagione più complicata di Simeone, da quando il Cholo guida l’Atletico Madrid. Una squadra che doveva fare il salto di qualità con gli ultimi innesti in rosa e alla luce della Liga vinta la passata stagione. E invece, fino a questo momento la truppa del tecnico argentino ha deluso e non poco.
Fuori dalla lotta per il titolo in Liga, in bagarre per la quarta piazza in vista della prossima Champions, out dalla Coppa del Re ed eliminata senza appello anche nella semifinale della Supercoppa di Spagna. Davanti a tutti questi blackout, gli ottavi di coppa dei campioni rappresentano davvero l’ultimo appiglio di una stagione che non vuol saperne di decollare.
E anche nel girone di Champions non sono stati rose e fiori per i Colchoneros. Secondi all’ultimo tuffo e qualificazione sul suono della sirena, dopo essere finiti alle spalle del rullo compressore Liverpool e aver lottano con Milan e Porto per l’ultimo pass verso la fase degli scontri diretti.
A tutto questo aggiungiamoci alla già citata mancanza di risultati, una tenuta difensiva alquanto pessima. Suona strano parlare di una difesa che fa acqua da tutte le parti, quando ci riferiamo all’Atletico del Cholo. Eppure, in questa stagione, la difesa è stato il vero anello debole di una squadra che subisce troppe reti, soprattutto lontano dal terreno amico.
Basti pensare che in Liga, dopo 25 giornate sono 34 i gol incassati dai Materassai, oltre a 9 reti subite nelle sei gare di Champions League, con un solo Clean Sheet: alla prima giornata in casa contro il Porto. Dati molto preoccupanti per una squadra che dell’aggressività e del muro difensivo ha costruito le sue recenti fortune in campionato e in Europa.
In vista della gara di Champions, la truppa del Cholo ha liquidato l’Osasuna 3-0 a Pamplona: un risultato non proprio scontato, anche alla luce del clamoroso Ko interno di 4 giorni prima contro il fanalino di coda Levante. Simeone si trova davanti a delle scelte obbligate, considerando alcune possibili assenze.
Non ci saranno sicuramente Cunha e Wass. In dubbio il “Piccolo Diavolo” Griezmann ancora alle prese con un problema alla coscia. In attesa di tampone negativo Gimenez, dopo aver contratto il Covid, mentre sono in quarantena preventiva il duo francese Lecomte e Lemar.
In virtù di questa situazione, l’Atletico potrebbe schierarsi con il 4-4-2 che ormai accompagna la squadra da diverse gare: con Felipe accanto a Savic in difesa, Vrsaljko adattato a terzino destro, con Renan Lodi sul binario opposto, mentre in porta c’è il solito Oblak. In mediana, i tempi saranno dettati da Koke e De Paul (assente a Pamplona per squalifica), con Correa a destra e il Jolly Carrasco sul fascia mancina.
In attacco, Suarez è la certezza, con Joao Felix che è chiamato a dimostrare il valore dei 120 milioni di euro investiti a suo tempo dal Cholo. Nel caso in cui recuperasse Griezmann sarà staffetta. Dalla panchina poi sono pronti a dare il loro contributo Herrera e Kondogbia a centrocampo, Serrano e Llorente sulle fasce ed Hermoso sempre in attacco.
Probabile Formazione (4-4-2): Oblak; Vrsaljko, Savic, Felipe, Renan Lodi; Correa, De Paul, Koke, Carrasco; Joao Felix, Suarez. All. Simeone.
Qui, United
A piccoli passi, ma ancora lontani da essere il vero Manchester.
Serve tempo alla cura Ragnick per dare i suoi effetti. Alcuni si sono già visti, con risultati importanti che hanno portato la squadra a riprendersi la quarta piazza in Premier League, dopo un lungo inseguimento. Il problema sarà capire se CR7 e compagni saranno in grado di mantenere il quarto posto e soprattutto, dare un gioco più dignitoso.
Lo abbiamo detto in apertura e lo ribadiamo anche adesso: oltre ad una manovra non proprio da Manchester United, i diavoli rossi mancano nella continuità dei risultati. Con il tedesco in panchina hanno perso solo due volte tra Premier ed FA Cup (l’eliminazione contro il Boro ha fatto rumore però), con l’imbattibilità che in campionato dura da sei gare: tre vittorie e tre pareggi che se da un lato hanno permesso di agganciare il quarto posto, dall’altro danno il senso di una squadra incompiuta.
Cristiano Ronaldo, dopo un digiuno di oltre un mese (che sembrano secoli per uno come lui), ha ritrovato il gol e il sorriso. Ma forse non il feeling con Ragnick: fonti vicine alla squadra parlano di continui attriti e di cambi poco graditi da parte del portoghese. Uno che non ama essere considerato come gli altri, mentre il tedesco tiene tutti sulla stessa linea di galleggiamento.
In tutto questo mare in agitato o meno, lo United ha dimostrato in ambito europeo di saper venire a capo di un girone non proprio facile. Ragnick è arrivato dopo, con il merito diviso tra l’ex Ole Gunnar Solskjær e il traghettatore Carrick. Sta di fatto che i diavoli rossi hanno chiuso al primo posto, con 90 minuti d’anticipo, davanti a Villarreal e Atalanta. Non proprio scontato come risultato ad un certo punto della fase a gironi.
Insomma, un Manchester che sembra cambiar pelle in ambito europeo, rispetto all’abito grigio visto in campionato. Sarà la musica della Champions, saranno le difese avversarie più aperte e sarà la magia della Coppa, ma lontano dalla Premier League lo United sembra essere un’altra formazione.
Certo, con CR7 in attacco, tutto appare più semplice e il portoghese punta dritta la barra del timone verso l’Atletico. Un avversario castigato più volte: quasi sempre con la maglia del Real Madrid (due finali di Champions vinte contro i “cugini”) oltre ad un rimonta fenomenale con la Juventus alla sua prima stagione in bianconero: tripletta di Cristiano ed illusione europea per la truppa di Allegri, poi estromessa dall’Ajax.
Dunque Ronaldo come un talismano per il Manchester e autentico spauracchi per gli iberici. In vista della trasferta madrilena, Ragnick ha soltanto il problema di Cavani che potrebbe saltare la sfida per un problema all’inguine. A disposizione il resto della squadra, ad eccezione di Greenwood sospeso dal club, dopo l’arresto per violenze e percosse alla fidanzata.
In porta un monumentale De Gea che una settimana fa, nel recupero di campionato con il Brighton, si è esibito in una parata pazzesca che vale già come intervento dell’anno oltre manica. Nel 4-2-3-1, Varane è ristabilito e giocherà al fianco di Maguire, con Dalot a destra e Shaw a sinistra. I due mediani davanti alla difesa sono Pogba e McTominay, con un super tridente alle spalle di CR7: Rashford a destra, Bruno Fernandes al centro e Sancho a sinistra.
Dalla panchina Ragnick potrebbe pescare a gara in corso, il nuovo che avanza ovvero Elanga per l’attacco, con Cavani come detto in dubbio, mentre Fred, Lingard e Mata sono le altre frecce a disposizione del tedesco.
Probabile formazione (4-2-3-1); De Gea; Dalot, Varane, Maguire, Shaw: Pogba, McTominay; Rashford, Bruno Fernandes, Sancho; Cristiano Ronaldo. All. Ragnick.