Atalanta e Napoli, due realtà in corsa, due formazioni lanciate verso la battaglia delle ultime giornate per centrare un piazzamento nelle prime quattro posizioni che garantirebbe la qualificazione alla prossima Champions League. La 33a giornata, in un periodo intasato per tutti, potrebbe risultare cruciale per le due formazioni. Nel momento caldo del campionato dove non mancano gli scontri diretti da “sei punti”, non lasciarne per strada in questo tipo di sfide diventa fondamentale. Compito leggermente più semplice da questo punto di vista per l’Atalanta che nel posticipo serale della domenica ospiterà il Bologna di Mihajlovic, tranquillo nella sua “comfort zone” con la lotta salvezza ben distante alle spalle. La gara d’andata è terminata 2-2, ma è da più di otto anni che il felsinei non escono indenni dalla doppia sfida stagionale in Serie A contro la Dea. A partire dal 2014 in avanti, poco prima dell’era Gasperini, l’Atalanta ha tenuto la porta inviolata nel 50% delle gare di Serie A disputate contro il Bologna (sei su 12), trovando sempre il gol tranne nella sconfitta 0-3 del 2015. Nell’ultima gara al Gewiss Stadium l’Atalanta, con una prova tecnicamente e fisicamente stressante per l’avversaria di turno, ovvero la Juventus, ha confermato di essere in un ottimo momento di forma, pronta per il rush finale che la vedrà impegnata anche nella finale di Coppa Italia. Gasperini però è stato chiaro: dovesse scegliere vorrebbe riportare l’Atalanta in Champions per la terza stagione consecutiva e per farlo punterà sul talento di Josip Ilicic che quando vede il Bologna si scatena. Lo sloveno ha nei rossoblù la propria vittima preferita con ben sette centri nel massimo campionato e ha contribuito a quattro marcature nelle ultime quattro presenze in questa sfida (due gol, due assist). Toccherà allo sloveno cercare di battere Skorupski, uno dei portieri con la percentuale più alta di parate in tutto il campionato e il primo a disputare almeno 100 partite in Serie A con il Bologna dall’inizio dello scorso decennio.
Qualche chilometro più a occidente, per la precisione a Torino, il Napoli dovrà invece sudarsi i tre punti in casa dell’arrembante squadra di Davide Nicola che nelle scorse settimane ha tolto punti importanti a Juventus e Roma. Lunedì sera alle 18.30 la squadra di Gattuso dovrà scrivere un nuovo capitolo per un piazzamento Champions, facendo magari meglio dello 0-0 della scorsa stagione e riprendendo il trend positivo in casa dei granata che dal 2015 ha visto i partenopei vincere in sette occasioni e pareggiarne quattro. Le stelle su cui Gattuso dovrà puntare sono quelle storiche, a partire da Lorenzo Insigne che – escludendo le reti su rigore – contro nessun’altra squadra ha partecipato a più marcature nella massima serie: al Torino, infatti, ha rifilato sei gol in prima persona fornendo anche cinque assist vincenti. In ballottaggio con Osimhen, anche Dries Mertens sa come far male ai granata, con lo stesso score del compagno di squadra in questi anni, cioè sei gol e cinque assist; gli ultimi in casa del Toro però risalgono al maggio 2017 quando al timbro personale aggiunse anche due assist. L’uomo da temere, nonostante l’ottimo impatto di Sanabria, è sempre il “Gallo” Belotti. Lasciate alle spalle le complicanze per il Covid, il capitano granata sta cercando di trascinare con prestazioni da leader la propria squadra verso la salvezza anche se per la cabala una sua rete casalinga contro il Napoli non porta proprio bene al Torino. Il centravanti, infatti, è andato in gol in due delle ultime tre sfide all’Olimpico Grande Torino, ma sempre segnando l’unica rete nei 1-3 finali.
Foto di testa e contenuto a cura di Redazione Opta