La Ligue1 è nuovamente in partenza e tutto sembra riportare a un “deja-vù” della scorsa stagione. Nessuno sembra in grado di impensierire la corsa al titolo (sarebbe l’undicesimo) dei parigini, mentre dietro potrebbe esserci bagarre per gli ultimi posti Champions, con Lione e Lilla fuori dalle coppe e focalizzate solo sul campionato.
Proviamo a vedere la situazione di partenza di questa nuova stagione, cercando di cogliere gli spunti derivati dal mercato e dai vari obiettivi di classifica.
PSG: il solito campionato a parte
Non bastava quel trio delle meraviglie là davanti, Mbappè-Messi-Neymar, che da solo vale più di molte intere rose di questo (ed altri) campionato. Non bastava nemmeno aver trovato la quadra tra i pali con Donnarumma accreditato dei gradi di titolare. Nè il recupero di un esperto Sergio Ramos a fare il paio con Marquinhos e Kimpembe nella linea di difesa.
Il mercato del PSG quest’anno è forse passato sotto tono in quanto a cifre esorbitanti, eppure ha ulteriormente infoltito il tasso di qualità del suo undici titolare. Da una parte Nuno Mendes a dare spinta sulla fascia sinistra facendo il paio con Hakimi sulla destra. Dall’altra è il giovane portoghese Vitinha a rimpolpare il centrocampo in coppia con Verratti. Due ragazzi di vent’anni che garantiscono presente e futuro di questo PSG.
Certo c’è ancora da sfoltire una rosa chilometrica e da ingaggi monstre, ma al netto dell’uscita di Di Maria ed eventualmente un Paredes cercato insistentemente dalla Juventus, la potenza di fuoco parigina è immutata e pronta a battagliare su tutti i fronti di campionato e coppe.
Difficile, se non impossibile, mettere le altre anche solo su un piano vicino alla corazzata affidata, peraltro, a un Galtier che proprio due anni fa era riuscito nel miracolo di strappare il titolo ai parigini con il suo Lilla.
Lotta di Champions: una poltrona per due
Al netto quindi di un primo posto virtualmente assegnato e salvo sorprese incredibili, il vero obiettivo di stagione per diverse squadre sarà conquistare uno dei due posti rimasti per la Champions (uno diretto e uno ai turni di qualificazione).
Due poltrone che certamente, non bastano per le contendenti. Tre in particolare, partono in leggero vantaggio sulle altre pur per motivi diversi.
Il Marsiglia riparte subito con tanti dubbi, in particolare quelli sul nuovo allenatore, Igor Tudor, che dopo la splendida stagione con il Verona ha provato il salto di qualità, finendo però subito nel mirino non solo della stampa locale ma anche dei senatori della squadra. Reo, a loro dire, di metodi troppo duri ed autoritari che non a caso hanno portato a un pre campionato decisamente sotto tono.
Ciò nonostante, la squadra ha qualità ed esperienza. Da quella di Payet e Kolasinac (oltre alle vecchie conoscenze italiane Under e Milik), a quella dei nuovi arrivati, con Alexis Sanchez orami in dirittura d’arrivo e particolarmente atteso a dare una marcia in più in attacco.
Ad approfittare di eventuali passi falsi dei marsigliesi, ecco pronto il Monaco, che ha aggiunto peso offensivo con l’arrivo di Minamino dal Liverpool (oltre che Embolo dalla Bundesliga), ma ha perso qualcosa i mediana dopo la partenza di Tchouameni verso Madrid. Da valutare però, c’è soprattutto il cambio in panchina, con Philippe Clement che dopo aver vinto il campionato belga con il Club Bruges, proverà il bis in Ligue1.
Nel terzetto di contendenti poi, c’è da inserire di sicuro il Lione, galvanizzato dal ritorno di Lacazette in attacco e da Tagliafico nella linea di difesa, con il vantaggio di poter concentrare tutte le energie sul campionato visto che non parteciperà alle coppe europee.
Possibili sorprese per l’Europa
Sono in molti a puntare sul Rennes come possibile sorpresa, soprattutto perchè sembra al momento quella con più continuità rispetto alla stagione scorsa.
Certo è partito Aguerd in difesa, ma è arrivato al contempo anche il giovane Theate che ha impressionato nella scorsa stagione a Bologna. Per il resto la squadra sembra matura al punto giusto in tutti i reparti.
Il Nizza di Lucien Favre dovrà sdoppiarsi anche con l’Europa League, forse per questo ha preferito non fare grandi cambiamenti e inserire in rosa qualche giovanissimo acquisto interessante. A cominciare dall’estremo difensore, passando dall’esperienza di Benitez (in viaggio verso il PSV) all’esuberanza del 22enne Bulka (del PSG). Tutto quindi girerà ancora intorno all’esse Todibo, Thuram, Gouiri (anche per loro media di 22 anni appena), che tante soddisfazioni ha dato lo scorso anno. Una squadra giovane che potrebbe davvero essere una delle rivelazioni di stagione.
Discorso inverso per il Lilla, ormai pallido ricordo della squadra che solo due anni fa chiudeva la stagione in vetta alla Ligue1. Alle uscite dello scorso anno si sono aggiunte quelle di Botman e di Celik oltre che di Yilmaz e Ben Arfa a scadenza di contratto. La coppia offensiva del fenomeno Jonathan David e il nuovo arrivato Bayo è interessante, ma c’è bisogno di molto di più di quanto visto fin qua per competere davvero per l’Europa.
Il mare della tranquillità
Per quanto siano sempre possibili sorprese, specie in una stagione spezzata in due dal Campionato del Mondo, è indubbio che i valori di partenza lascino poche possibilità a certe compagini.
Prendiamo per esempio il Nantes, che pure il suo miracolo l’ha fatto portandosi a casa la Coppa di Francia l’anno scorso e il relativo posto in Europa League di questa stagione. Mercato però piuttosto statico e doppio impegno che potrebbe rivelarsi anche troppo gravoso.
Il Lens è stato sicuramente più dinamico, complice la cessione di Doucourè che ha portato circa 25 milioni nelle casse (più quelli di Clauss e Banza). Tutto da valutare però il peso del nuovo attacco, con Lois Openda ottimo prospetto e Adam Buksa che dopo aver fatto ottimamente in MLS, deve però confermarsi contro le difese europee. Resta invece il fondamentale apporto di Seko Fofana al centro e del duo di centrali Danso e Medina.
Strasburgo e Montpellier non si sono messe in mostra in questa parentesi estiva di mercato, mettendo a rischio la permanenza nella zona tranquilla della classifica. Ma resta un gap almeno sulla carta, con alcune squadre di ultima fascia.
Tranquillità a cui ambisce anche il Reims, che invece ha in qualche modo provato a rafforzarsi pescando soprattutto in Belgio, con quello che è stato probabilmente il miglior attaccante della Jupiler nella scorsa stagione, Junya Ito.
Bagarre retrocessione
Con tutto l’affetto per il buon Olivier Pantoloni (di chiare origini italiane), il suo Ajaccio è a tutti gli effetti la candidata numero uno per la retrocessione. Troppo facile sottolineare come tutta la rosa valga meno in un solo difensore del PSG, eppure i numeri sulla carta non lasciano molte speranze.
Per loro fortuna la competizione non dovranno farla sui parigini (nè tante altre), ma su chi naviga in acque parimenti difficili. L’Auxerre ha puntato tutto sull’esperienza, aggregando al gruppo over30 come il portiere Costil o M’Changama a centrocampo. In attacco però non sembra esserci molta sostanza.
L’altra neo promossa, il Tolosa, ha preferito invece mantenere praticamente inalterato l’undici titolare, puntando invece su qualche giovanissima promessa da inserire in ogni reparto (Dallinga, Aboukhlal e Zanden, 21 anni di media). Una rosa giovane ma in crescita, con i pro e contro del caso, specie se ci sarà da lottare fino alla fine.
Molto rischiosa invece la strada del Clermont, che già lo scorso anno si era salvato solo in extremis, e ora ha perso alcuni dei suoi elementi migliori come la punta Bayo e il mediano Samed. C’è stata una girandola di nuovi arrivi, è vero, ma nessuno sembra all’altezza di dare il cambio di passo.
Discorso simile per il Troyes, che però ha scelto invece di affidarsi ai giovani, facendo partire da una parte Giulian Biancone, ma dall’altro portando in rosa giovanissimi come il brasiliano Savio, il colombiano Porozo, il terzino danese Bruus o l’alta dell’under19 francese Odobert. Una scommessa, tutta da verificare.
Brest e Lorient hanno le carte per ambire a una stagione tranquilla, ma ci sarà da soffrire probabilmente. Così come per l’Angers, che ha raccolto oltre venti milioni dalle uscite dei vari Cho (il 18enne aveva contribuito alla salvezza con i suoi primi 4 gol in Ligue1), Fulgini, Ebosse e Cabot, per ora a dire il vero senza trovare particolari sostituti. Vedremo alla fine se questa strategia sarà deleteria o meno.