La Roma nella sua quasi centenaria storia ha avuto fior fiore di giocatori.
Negli ultimi 30 anni il borsello giallorosso ha messo più volte sul piatto tanti soldi per gli acquisti: in alcuni casi casi decisivi, come Montella e Batistuta per la conquista dell’ultimo scudetto, o in altri casi, flop e meteore assurde che hanno fatto crescere in malcontento della tifoseria.
Quello che è innegabile è il trend sempre in aumento del budget per le campagne estive del calcio mercato: dall’indimenticabile presidente Sensi, passando per il complesso Pallotta e fino a raggiungere il nuovo numero uno giallorosso: Dan Friedkin.
Il neo presidente lo scorso anno si è presentato subito con il botto sulle sponde del Tevere e ancor prima di iniziare a comprare o vendere giocatori, l’uomo d’affari americano ha nominato José Mourinho tecnico della Roma. Insomma, se non è un avvio stellare, poco ci manca.
Vediamo allora, chi sono e quanto sono costati, i 10 cartellini più dispendiosi nella storia della Roma. Allacciate le cinture e in qualche caso munitevi di fazzoletti per raccogliere le lacrime nostalgiche.
N° | GIOCATORE | PROVENIENZA | VdM | ANNO |
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1 | Patrik Schick | Sampdoria | 42 Mln | 2017 |
2 | Tammy Abraham | Chelsea | 40 Mln | 2021 |
3 | Gabriel Batistuta | Fiorentina | 36 Mln | 2000 |
4 | Antonio Cassano | Bari | 31 Mln | 2001 |
5 | Leonardo Spinazzola | Juventus | 29.5 Mln | 2019 |
6 | Steven Nzonzi | Siviglia | 26.5 Mln | 2018 |
7 | Marash Kumbulla | Verona | 26.5 Mln | 2020 |
8 | Vincenzo Montella | Sampdoria | 25 Mln | 1999 |
9 | Javier Pastore | PSG | 24.7 Mln | 2018 |
10 | Juan Iturbe | Verona | 24.5 Mln | 2014 |
1 – Patrik Schick
Un amore mai sbocciato all’ombra del cupolone.
L’attaccante Ceco, dopo le 11 reti in 32 gare con la Sampdoria è quasi un giocatore della Juventus nell’estate del 2017: incredibilmente però Patrik Schick non supera le visite mediche e fa ritorno a Genova. A fine agosto, sempre del 2017, la Roma lo prende in prestito oneroso per 5 milioni di euro.
Nella prima annata giallorossa non ripete quanto fatto vedere in maglia blucerchiata, con 3 reti in 26 presenza. La Roma vorrebbe rispedirlo al mittente, ma complici alcune clausole del contratto, il club capitolino è quasi costretto ad acquistare l’attaccante ceco: alla fine, tra prestito, valore cartellino e altri bonus la Roma versa alla Sampdoria 42 milioni di euro.
Una cifra mai vista prima di allora dalle parti di Trigoria e che non troverà conferme nemmeno nella seconda stagione di Patrik: per lui 32 gettoni e 5 reti. L’estate del 2019 è quella che porta l’attaccante per la prima volta in Germania, al Lipsia: qui segna 10 volte in 28 match complessivi, ma non bastano per la conferma.
Poche settimane e un’altra squadra tedesca vuol fare allin su Patrik Schick: il Bayer Leverkusen tornano a calcare il palcoscenico della Champions League mette nel mirino il ceco e con 26.5 milioni di euro trova il Sì della Roma: non saranno i 42 milioni sborsati due anni prima, ma in qualche modo i giallorossi hanno limitato i danni, per un giocatore che ha fallito soltanto alla Roma in carriera.
2 – Tammy Abraham
Tutta un’altra musica con l’attaccante inglese.
Tammy Abraham sbarca nella capitale nell’estate del 2021, dopo che Tuchel al Chelsea lo aveva sistemato fra le riserve delle riserve, in controtendenza rispetto a Lampard che aveva puntato tanto sul ragazzo cresciuto nell’Accademy dei Blues.
Il presidente Dan Friedkin, dopo i 7 milioni di euro all’anno per Mourinho, tira fuori dalle proprie casse qualcosa come 40 milioni di euro. Un prezzo probabilmente fin troppo alto per un giocatore che ha fatto vedere buone cose, ma da tempo ai margini del gruppo in quel di Londra.
Invece, almeno per la prima stagione in Italia, Tammy si conferma un acquisto azzeccato come pochi. In serie A trova la via del gol 17 volte in 37 gare e a questi dati vanno uniti quelli della cavalcata europea della Roma, conclusa appunta con il primo storico trionfo in Conference League: 9 reti in ambito continentale a fronte di 13 presenze.
Grandissimo impatto e ottimo acquisto.
3 – Gabriel Batistuta
Dopo 9 lunghissimi ed intensi anni con la maglia della Fiorentina, Gabriel Omar Batistuta passa alla Roma.
Il presidente Sensi vuol regalare lo scudetto al popolo giallorosso e così nell’estate del 2000, la prima del nuovo millennio, l’attaccante argentino arriva alla corte di Capello: va ad aggiungersi a Totti, Del Vecchio e Montella. Un attacco che oggi vincerebbe la Serie A con 10 giornate di anticipo.
La Roma versa a Cecchi Gori poco più di 70 miliardi di lire che per qualche tempo danno respiro alle casse viola, prima del tracollo. Con 36 milioni di euro i capitolini si assicurano uno dei centravanti più forti al mondo: Firenze piange e Roma sorride con le cannonate del “Re Leone” (una delle quali proprio alla Fiorentina), con lo scudetto a fine stagione.
Batigol lascerà la Roma nel 2003, a 34 anni: 87 presenze e 33 reti, con le caviglie ormai malandate, ma per sempre nei cuori giallorossi.
4 – Antonio Cassano
L’eterno Gianburrasca.
Estate 2001, la Roma è Campione d’Italia e vuol rafforzare la rosa di Fabio Capello. Il tecnico friulano è rimasto colpito dalle prodezze di un ragazzino che da minorenne segna all’Inter all’esordio in Serie A e sempre nel Bari si rende protagonista di prestazioni al di sopra della media.
Antonio Cassano è il profilo ideale per i giallorossi che lo acquistano appena 19enne dai pugliesi per 60 miliardi di lire, vale a dire 31 milioni di euro. Sarà un rapporto di amore e odio con Capello, ma anche con l’ambiente romanista. Fra un gol da cineteca e un cassanata, “Fantantonio” porta subito a casa una Supercoppa italiana e nelle prime tre stagioni segna tanto, oltre a fornire assist a quantità industriale.
Poi, nella quarta stagione in riva al Tevere, qualcosa inizia a scricchiolare tra Cassano e il resto della squadra. Totti da amico fraterno diventa il suo principale “nemico” nello spogliatoio e a gennaio 2006, dopo 4 anni e mezzo a Trigoria, Cassano passa al Real Madrid allenato niente meno che da Fabio Capello.
Con la Roma saranno complessivamente 161 gare e condite da 52 gol. Nonostante la testa “matta”, nonostante comportamenti al di sopra delle righe e nonostante qualche infortunio.
5 – Leonardo Spinazzola
Un acquisto importante, ma passato sottotraccia.
Nell’era Pallotta alla Roma, non ci sono stati soltanto flop e meteore, ma anche alcuni approdi azzeccati. È il caso di Leonardo Spinazzola che passa dalla Juventus alla formazione della capitale, nell’estate del 2019, per 29.5 milioni di euro.
Tanti infortuni a minare il cammino di “Spina” con la maglia della Roma, ma le sue prestazioni sono un crescendo di ottimismo e nell’estate del 2021 è uno dei principali artefici del trionfo azzurro ad Euro 2020. Sempre nella competizione continentale, l’esterno sinistro si romperà il tendine di Achille per altri 9 mesi di calvario.
Tornato abile e arruolato ad inizio primavera 2022, Leonardo Spinazzola darà un contributo decisivo in campo europeo ai giallorossi, fino a conquistare la Conference League a Tirana. Se la sfortuna smette di bersagliarlo, la Roma ha un autentico campione sul binario di sinistra.
Appena 54 le presenze in tre stagioni e con tre reti per il classe 1993.
6 – Steven Nzonzi
A proposito di Flop.
Estate 2018, Pallotta decide di investire ingenti capitali nel calcio mercato, ma spesso si rivelano acquisti errati. È il caso appunto del mediano francese classe 1988 che delude e nemmeno poco.
Steven Nzonzi è reduce da tre grandi stagioni con il Siviglia, con cui vince anche l’Europa League ai danni del Liverpool. La Roma lo cerca in maniera insistente e per 26.5 milioni il transalpino arriva nella capitale.
Rendimento al di sotto delle attese e un comportamento non sempre perfetto mettono fine alla sua esperienza capitolina, nonostante 39 presenze complessive e 1 sola rete. La Roma lo cede in prestito al Galatasaray, ma i turchi 5 mesi dopo lo rispediscono al mittente per altri problemi comportamentali.
I giallorossi trovano subito l’accordo con il Rennes, dove Nzonzi resta per 18 mesi. Al 30 giugno scadrà il prestito, con i francesi che hanno già annunciato di non riscattare il mediano. Dunque dall’1 luglio Steven sarà di nuovo un giocatore giallorosso a tutti gli effetti.
7 – Marash Kumbulla
Tra alti e bassi.
Il difensore albanese è arrivato alla Roma nell’estate del 2020, dopo le due ottime stagioni con l’Hellas Verona. 26.5 milioni i soldi spesi dalla truppa capitolina.
Centrale affidabile almeno con gli scaligeri, mentre in riva al Tevere non è mai un titolare, ma il quarto difensore di una difesa a tre. Insomma la prima riserva giallorossa.
In due stagioni ha collezionato 56 presenze, con 3 reti segnate e la Conference League vinta pochi mesi fa. C’è da capire se sarà confermato o meno da Mourinho che non lo ha esentato da critiche nel 6-1 patito contro il Bodo-Glimt nella fase a gironi.
8- Vincenzo Montella
L’areoplanino dei sogni.
Vincenzo Montella, dopo le stagioni con Empoli, Genoa e Sampdoria è pronto al grande salto: estate 1999, Sensi ingaggia l’attaccante per 50 miliardi di lire (25 milioni di euro) che finiscono nelle casse di un Samp appena retrocessa in Serie B.
Sarà amore a prima vista fra il centravanti campano e il popolo romanista: 21 reti in 41 gare alla prima stagione, sono il trampolino di lancio verso la seconda annata: quella dello scudetto. Pur partendo spesso dalla panchina, l’Aeroplanino segna 13 volte in 28 match di campionato e saranno complessivamente 18 con le Coppe.
Montella resta uno dei punti fermi dell’attacco romanista anche nelle stagioni seguenti e la sua annata più prolifica concerne il campionato 2004-05: 21 centri in 37 gare. Chiude il suo primo rapporto con la Roma nel 2007: Fulham per 6 mesi, poi una stagione con la Sampdoria e ancora Roma.
Vincenzo torna a Trigoria nel 2008, ma metterà assieme appena 15 presenze con 0 reti. Il suo bilancio giallorosso recita 101 gol in 258 gare: semplicemente pazzesco.
9 – Javier Pastore
Un flop clamoroso.
Javier Pastore in Italia esplode letteralmente con la maglia del Palermo: le due ottime stagioni in Sicilia valgono la chiamata del PSG dei ricchissimi emiri. A Parigi l’argentino resterà 7 stagioni, distillando giocate e reti.
Nell’estate del 2018 la Roma crede ancora nelle prodezze del classe 1989 e lo acquista dai francesi per 24.7 milioni di euro. Si rivela uno dei peggiori acquisti di sempre del club capitolino. Infortuni a nastro e un ingaggio pesantissimo limitano anche il raggio azione della Roma per un’eventuale cessione.
Con Mourinho al timone, l’Argentino capisce di essere arrivato al termine della sua pessima esperienza con la Roma: appena 37 presenze in 3 anni e 4 reti. Il 30 agosto 2021 rescinde il contratto.
10 – Juan Iturbe
Altro acquisto a dir poco deludente nella nostra top 10.
L’attaccante Paraguaiano con passaporto argentino arriva in Italia nel 2013 e con il Verona lascia subito il segno: 8 reti in 33 gare. La Roma ci crede e lo acquista per 24.5 milioni.
In giallorosso sarà un flop decisamente pesante. Prima stagione con 4 reti in 37 gettoni complessivi: nella seconda parte male e non finisce proprio la stagione nella capitale. Bastano 19 gettoni e una rete per spedirlo a gennaio 2016 in prestito al Bournemouth in Premier League.
Appena 4 presenze in terra inglese e seconda opportunità in maglia giallorossa con Luciano Spalletti: 12 match e zero reti. A gennaio 2017 il suo passaggio al Torino che chiude l’esperienza romanista.