Lo shock dell’addio di Messi al Barcellona non ha travolto solo i tifosi catalani, ma un po’ tutti gli appassionati del calcio iberico, che negli ultimi tre anni hanno visto i due migliori calciatori del mondo, Messi e Cristiano Ronaldo, abbandonare La Liga.
La partenza dell’asso argentino è però solo l’ultimo e più clamoroso campanello d’allarme riguardo la situazione economica di molti club spagnoli, i quali per cercare di correre ai ripari stanno sempre più puntando sui giovani. Rimanendo in casa blaugrana, appare evidente come la scelta di puntare su profili come i giovani Pedri, Ilaix Moriba, Ronald Araujo o Oscar Mingueza è dovuta anche alla necessità di ridurre il monte ingaggi.
Questa situazione di difficoltà economica è però anche un’occasione preziosa per tutti questi giovani talenti di mettersi in mostra. Andiamo a scoprire i cinque giovani più interessanti che propone questa edizione della Liga spagnola.
Yusuf Demir – Barcellona
Partiamo proprio dal Barcellona, che ha deciso di investire in prospettiva su Yusuf Demir, colui che da qualche tempo si è guadagnato l’appellativo di “Messi d’Austria”. Nonostante paragoni del genere non portino generalmente fortuna, questo giovane trequartista di origine turca ha già avuto modo di mettersi in luce nella Bundesliga austriaca: 9 gol e 3 assist in 25 presenze con la maglia del Rapid Vienna e l’esordio in nazionale maggiore a marzo, a soli 17 anni.
Prestazione convincenti al punto che il Barcellona si è deciso di superare la concorrenza di altre grandi squadre come Juventus, Borussia Dortmund e Manchester City, versando subito mezzo milione di euro per un prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni.
Il giovane ha dichiarato che la sua passione per i colori blaugrana e per i suoi idoli d’infanzia Messi e Ronaldinho ha giocato un ruolo fondamentale nell’orientare la sua scelta, e la squadra catalana ha deciso di aggregarlo alla propria formazione B non disdegnando di farlo allenare anche a fianco della prima squadra. A soli 18 anni Demir presenta dribbling, visione di gioco e capacità di concludere in porta di livello superiore alla media, e la speranza è che possa essere l’ennesimo giovane fuoriclasse a far sognare i tifosi catalani con i suoi numeri.
Yeremi Pino – Villareal
Il sorprendente Villareal capace di sollevare il primo trofeo della propria storia, quell’Europa League strappata ai rigori al Manchester United, ha messo in mostra nel finale della scorsa stagione due giovani interessantissimi provenienti dalle giovanili, vale a dire Fer Nino, centravanti classe 2000 promosso dalla squadra B, e soprattutto Yeremi Pino, giovanissima ala classe 2002 che non ha minimamente sofferto il doppio salto compiuto dalla formazione C del Submarino Amarillo e che si è rapidamente conquistato un posto nella formazione titolare di Unay Emery.
Con 39 presenze e 7 gol in tutte le competizioni, questo ragazzo delle Canarie si è rivelato un elemento fondamentale del Villareal ed ha iscritto il suo nome negli annali come giocatore più giovane a vincere l’Europa League.
Esterno rapido e dotato tecnicamente, come nella miglior tradizione iberica, ha nel suo repertorio un ottimo dribbling e un tiro preciso e potente, che ha già scomodato paragoni con giocatori del calibro di Ferran Torres e addirittura Arjen Robben.
Takefusa Kubo – Maiorca
L’esplosione di Yeremi Pino nel Villareal nella scorsa ha avuto come primo effetto l’accantonamento di un altro giovane talento che doveva essere un protagonista del Submarino Amarillo, ovvero quel Takefusa Kubo che era stato ottenuto in prestito dal Real Madrid. Vista lo scarso spazio ottenuto nel Villareal, a gennaio Take si è trasferito nuovamente in prestito al Getafe, inanellando 18 presenze e 1 gol nella Liga.
In questa stagione quindi per trovare finalmente la sua affermazione questo giapponese classe 2001 che da 10 anni ha la fama da predestinato è tornato al Maiorca, tornato in Liga dopo un anno di purgatorio nella seconda divisione. Sarà la volta che Take riuscirà finalmente ad esprimersi al meglio tra i professionisti, dopo essersi messo in mostra alle ultime Olimpiadi giocate nel suo Giappone, dove ha messo a segno 3 gol in 5 partite?
Già a 10 anni questo ragazzo aveva mostrato doti fuori dal comune, tanto che il Barcellona lo acquisto in un’operazione che superò i limiti della legalità al punto che, quattro anni più tardi, il club catalano fu punito con il blocco del mercato per due anni. Costretto a tornare in patria, al FC Tokyo, a solo 14 anni, Take è costretto ad attendere la maggiore età per ritentare la carta del calcio europeo.
Ma una volta maggiorenne compie un clamoroso sgarbo nei confronti del Barça, che lo avrebbe riaccolto a braccia aperte, firmando per i rivali del Real Madrid. Con la camiseta blanca Kubo non trova in realtà mai spazio al di là delle amichevoli estive, venendo quindi ceduto in prestito prima al Maiorca (dove è uno dei migliori giocatori nonostante la retrocessione) e quindi a Villareal e Getafe nella scorsa stagione.
Trequartista tutto tecnica e intuito, Take è un talento ancora abbastanza anarchico e ingenuo, che deve cercare di sviluppare più furbizia e rapidità di pensiero oltre che di esecuzione per affermarsi in un contesto più smaliziato rispetto alle Olimpiadi come può essere la Liga. I progressi fatti notare negli ultimi tempi però promettono molto bene.
Facundo Pellistri – Alavès
Nei giorni finali del calciomercato estivo/autunnale 2020 il Manchester United ha fatto parlare di sé per gli investimenti su Amad Diallo e per l’ingaggio di Edinson Cavani e Alex Telles, facendo passare un po’ sotto silenzio l’acquisto di un altro giovane seguito dagli osservatori di tutto il mondo, l’uruguaiano Facundo Pellistri, acquistato in extremis dal Penarol per 8,5 milioni mentre si stava dirigendo in Francia per firmare con il Lione.
Dopo una manciata di apparizioni con la formazione Under 23 dei Red Devils, nello scorso gennaio si è deciso di mandarlo a maturare in Spagna, con la maglia dell’Alaves. Passato il periodo di ambientamento (12 presenze senza gol nel finale dello scorso campionato), questa stagione Pellistri è chiamato alla maturazione definitiva.
In patria e con le selezioni giovanili della Celeste Facundo aveva messo in mostra doti di dribbling che lo rendono un esterno particolarmente adatto a cercare il fondo e a crossare la palla in mezzo all’area, ma a differenza di molti talenti sudamericani, è particolarmente efficace anche nei rientri difensivi e nella pressione sui portatori di palla.
Yunus Musah – Valencia
Le vicende di un club glorioso come il Valencia nelle ultime stagioni sono state paradossali, e occuperebbe troppo spazio riassumerle qui. Ma nell’incredibile situazione di un club che nelle ultime due stagioni ha preso solo giocatori in prestito gratuito cedendone 11 per un totale di 77 milioni, le note positive sono arrivate dall’utilizzo dei giovani, ancorché praticamente obbligato.
Tra tutti, quello che ha maggiormente stupito è il giovanissimo Yunus Musah, centrocampista nato a New York, dove era in vacanza la madre ghanese, cresciuto calcisticamente in Italia, al Giorgione di Castelfranco Veneto fino al 2012, per poi entrare nelle giovanili dell’Arsenal e cercare gloria tra i professionisti con la maglia del Valencia nel 2019.
Dopo una prima stagione con la squadra B, nel 2020 è stato definitivamente aggregato alla prima squadra, mettendo in luce tutte le sue doti di corsa e di recupero palla, prendendo possesso della fascia destra del centrocampo.
Convocabile per ben quattro nazionali (ghanese, statunitense, italiana e inglese), dopo essere stato anche capitano delle selezioni giovanili dell’Inghilterra ha deciso di rappresentare la nazionale del paese in cui è nato, scendendo in campo in varie amichevoli con gli USA ma non venendo convocato nella vittoriosa Gold Cup.