Sono arrivate indicazioni importanti in questa settima giornata di Serie A, che ha visto la classifica dilatarsi sempre di più soprattutto nelle posizioni di testa, con la conferma del terzetto composto da Napoli, Milan e Inter che sembra avere una marcia in più in questa fase del campionato.
C’è poi la rimonta di una Juventus mai doma, la rinascita di Mourinho e della sua Roma, il tonfo della Lazio a Bologna, e una coda sempre più compatta che sta coinvolgendo parecchie squadre nella zone più calde. Insomma tanti spunti dal campo, che proviamo a riassumere in queste dieci interessanti curiosità di giornata.
#1 Cagliari, non basta Keita
Poche luci e tante ombre nel Cagliari che manca ancora l’appuntamento con la vittoria dopo la rimonda all’ultimo respiro del Venezia. Era dalla stagione 2006/07 che i sardi non arrivavano alla settima giornata di campionato senza aver mai ottenuto i tre punti.
Unica nota positiva il gol messo a segno da Keita Baldè, il secondo in stagione, che diventa così il senegalese ad aver segnato più gol in Serie A (40) superando Khouma Babacar (fermo a 39).
#2 Salernitana: buona la settima
Ci sono volute ben sette giornate alla Salernitana per tornare al successo in Serie A, 8175 giorni dopo l’ultimo avvenuto nel 1999: stesso stadio, ma con il Vicenza come avversario.
Curiosamente anche nell’ultima stagione vissuta in massima serie, i campani avevano ottenuto la prima vittoria proprio alla settima giornata (era il 1998), raccogliendo gli stessi punti totali di oggi (un pareggio e cinque sconfitte).
#3 Juventus: l’importante è non prenderle
Terza vittoria di fila per Allegri, che forse non avrà risolto i problemi della sua Juventus, ma se non altro ha interrotto la striscia che li vedeva subire almeno un gol da ben 20 partite di fila. L’ultima porta inviolata era datata marzo scorso (un 3-0 contro lo Spezia).
Al netto del gol di Locatelli (che per la prima volta segna in due gare consecutive in Serie A), i bianco neri però non hanno effettuato nemmeno un tiro nello specchio fino al 53°, un dato che non si era mai registrato prima in campionato (almeno da quando Opta raccoglie questo tipo di dato, ovvero dalla stagione 2004/05).
#4 Ribaltone Inter, nel segno di Dzeko
Ancora una volta la “pazza Inter” rimette in carreggiata una partita iniziata male. Quella con il Sassuolo è ormai la terza sfida di fila che vede i nero azzurri chiudere il primo tempo in svantaggio, per poi ribaltare la partita nel secondo.
Per farlo ha dovuto segnare anche in questa occasione almeno due reti, come fa ormai da 12 partite consecutive, segnando un suo nuovo record nella massima serie (sono 12 oggi, meglio delle 11 fatte nel 1943). Merito anche di un Dzeko che con sei reti, diventa l’esordiente interista con più gol all’attivo dopo sette giornate (al pari di Ronaldo nel 1997). Il gol segnato contro il Sassuolo poi, è il più veloce mai realizzato in Serie A per un subentrato (dopo appena 33 secondi, gli stessi impiegati da Morata contro la Fiorentina nello scorso aprile).
#5 Bologna: la parola alla difesa
Dopo aver registrato un bottino di ben 12 gol subiti nelle ultime tre giornate, il Bologna era chiamato a un esame particolarmente difficile contro la Lazio, tanto da mettere a rischio persino la panchina di Sinisa. Il risultato però è un promozione con lode, visto il netto 3-0 sulla Lazio.
Protagonisti anche in questo caso, proprio i difensori (questa volta nel bene). Non solo per la porta inviolata, ma anche per i gol, che proiettano Theate e Hickey come i più giovani ad aver segnato almeno due reti tra i cinque campionati europei più importanti.
#6 Effetto Tudor
Dal momento in cui Tudor si è seduto sulla panchina del Verona, la squadra sembra essere diventata imbattibile. Due vittorie in casa e due pareggi in trasferta (che potevano essere altrettante vittorie visto il vantaggio dilapidato). 12 gol fatti in quattro partite, di cui la vittoria con lo Spezia per 4-0 che rappresenta un margine ottenuto solo tre volte nella storia dei veneti (nel ’69 con un 5-1 al Bologna e nel 2014 in un 4-0 contro il Catania).
Un lavoro ottimo per l’ex Juventino, capace persino di rigenerare un Simeone che dal suo arrivo ha messo insieme già 2 gol e 2 assist, e un Nikola Kalinic con 3 reti (più di tutte quelle messe a segno l’anno passato).
#7 Eterno Quagliarella
Nonostante i blucerchiati non possano certo gioire per il rocambolesco pareggio per 3-3 contro l’Udinese (curiosità: è la quinta volta nella storia che questa sfida finisce con quel punteggio, più di ogni altra in Serie A), è una giornata che segna l’ennesimo record di longevità per Fabio Quagliarella. Con il suo gol su rigore, arriva infatti a ben 17 stagioni consecutive segnando almeno una rete nella massima serie, entrando nel prestigioso club che comprende ad oggi solo 7 giocatori in tutto: Altafini (18), Rivera (20), Mancini (18), Baggio (18), Gilardino (17) e Totti (23).
Per Fabio è stato anche il 178° gol in campionato, agganciando così Boniperti nella classifica alltime dei marcatori.
#8 A Roma non si passa
Sarà un caso, ma da quando la Roma ha ritrovato l’affetto dei suoi tifosi, in casa sa solo vincere. Con Mourinho in panchina, all’Olimpico sono già arrivate sei vittorie su sei in stagione tra campionato e coppa, a cui se ne aggiungono altre tre se teniamo conto anche della passata stagione. Per l’allenatore portoghese poi, il record è ancora più incredibile: siamo a 42 partite interne senza sconfitte in Serie A (nessuno come lui dal 1994 a oggi).
Merito anche dei suoi centrocampisti, che con 10 gol totali sono diventati il reparto più prolifico tra tutti e cinque i maggiori campionati europei (solo il PSG ha gli stessi gol all’attivo). Lorenzo Pellegrini poi, con i suoi 4 gol alla settima giornata, ha già battuto il suo record personale che non lo aveva mai visto andare oltre 1 rete a questo punto del campionato.
#9 Spalletti a un passo dal record
Con la settima vittoria su sette partite giocate in questo avvio di stagione, Spalletti è a un passo da due record per i partenopei. Quello delle vittorie consecutive (otto con Sarri nel 2017) e quello delle vittorie consecutive in trasferta (siamo a quota otto al momento, a un passo dalle nove vinte sempre da Sarri nel 2017). Decisiva sarà quindi la partita interna con il Torino, almeno per proseguire una delle due strisce.
Sperando che non tocchi ancora a Insigne tirare un rigore, visto che con quello sbagliato ieri (o meglio, parato da Dragowski, che da quando è sbarcato fisso in Serie A dal 2018 ne ha già parati 6, come Donnarumma), siamo arrivati a quota 3 errori sugli ultimi cinque tiri dal dischetto.
#10 Milan da record
Farà tutti i debiti scongiuri Pioli, ma il suo Milan non era mai partito così bene in campionato. Nell’era dei tre punti i 19 ottenuti in queste prime sette giornate rappresentano un record eguagliato solo nel 2003/04, anno in cui poi i rosso neri si cucirono lo scudetto addosso.
Merito di un gruppo che sta trovando nuovi elementi di conferma proprio tra le difficoltà dei tanti infortuni. Come un Tonali strepitoso in questa stagione, che realizza il suo secondo gol su sette presenze, ovvero già il doppio di quanto aveva fatto in tutte le sue 60 partite precedenti.