Nato il 22 luglio del 1943 è stato il primo allenatore italiano a vincere lo scudetto con tre squadre diverse: Cantù, Roma e Pesaro che ha guidato anche ai vertici europei
Valerio Bianchini è nato a Torre Pallavicina il 22 luglio 1943 ed è un allenatore di basket professionistico italiano. È stato il primo allenatore nella storia del basket italiano a vincere il titolo di campione con tre club (Cantù, Virtus Roma e Victoria Libertas Pesaro). Soprannominato il “Profeta” ha iniziato la sua carriera di allenatore nel 1974 con la Stella Azzurra Roma dove rimase per cinque stagioni. La prima stagione si classificò dodicesimo. Nel 1976 ha guidato la sua squadra al quarto posto nella stagione regolare e ha conquistato i diritti di partecipazione alla Coppa Korać per l’anno successivo. Gli impegni europei hanno fatto scendere il rendimento in campionato terminato con l’ottavo posto. In Europa invece la squadra con 6 vittorie consecutive ha raggiunto la semifinale venendo eliminata dalla Jugoplastika Spalato. Nell’estate del 1979 arriva a Cantù dove allena per tre anni ognuno migliore di quello precedente. Nel 1979-80 ha portato la Gabetti Cantù alla finale di campionato dove la squadra è stata sconfitta con la Sinudyne Bologna. Nel 1981 ha vissuto i momenti più belli della sua carriera da allenatore, guidando la Squibb Cantù allo scudetto, e alla vittoria in finale della Coppa elle Coppe, dove la sua squadra ha sconfitto l’FC Barcelona. Avendo vinto tutto con Cantù, firma un contratto di tre anni a Roma come capo allenatore della Virtus, al fine di guidare la squadra ai vertici della Lega italiana e in Europa. I buoni risultati sono arrivati subito al primo anno con la Virtus che ha vinto lo scudetto per la prima e unica volta nella sua storia. Bianchini, ha costruito molto rapidamente una squadra che sembrava essere in grado di affermarsi anche in Europa. Ed infatti, l’anno successivo (1983-1984) la Virtus Roma raggiunge facilmente, giocando una pallacanestro essenziale e funzionale ai giocatori a disposizione di coach Bianchini, la finale contro l’FC Barcellona considerato il favorito assoluto. Ma giocando una partita eccezionale la Virtus Roma riesce a limitare il gioco degli spagnoli vincendo la partita e regalando il secondo titolo di Campione d’Europa al proprio coach considerato un vero e proprio “profeta”. Nella stagione 1984-1985 c’erano le basi e i presupposti per replicare la straordinaria stagione appena conclusa. Ed invece la Virtus nonostante il primo posto in stagione regolare viene eliminato sorprendentemente, al primo turno di playoff dalla Scavolini Pesaro. In Europa, la squadra raggiunge ancora la fase finale, ma non ottenendo niente di più che la quinta e penultima posizione sopra l’altra squadra italiana, la Granarolo Bologna. Dopo sei anni dove si è confermato e consacrato come allenatore vincente, Valerio Bianchini ha accettato la proposta della Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) e ha guidato la squadra nazionale per i due anni successivi. Nel 1986 al FIBA World Championship in Spagna, l’Italia si è piazzata al sesto posto, mentre all’Eurobasket di Atene nel giugno 1987, arriva imbattuto ai quarti di finale, dove però gli azzurri vengo eliminati dalla Grecia di Nikos Galis e Panagiotis Giannakis. Nel 1987 diventa allenatore della Scavolini Pesaro per creare una squadra che sia altamente competitiva sia in Serie A che nelle competizioni europee. Nel campionato del 1988 coach Bianchini dimostra ancora una volta le sue enormi qualità di tecnico aggiungendo il trofeo di campione d’Italia per l’ennesima volta al suo palmares. Dopo il suo buon lavoro a Pesaro, è tornato per due anni a Roma alla Virtus senza però essere in grado di ripetere l’impresa della sua prima esperienza nella Capitale. Dopo la parentesi a Siena torna alla Scavolini per il triennio 1993-1996. Ottiene il secondo posto in campionato che porta la squadra, dopo quasi dieci anni, nel Campionato Europeo. Sul palcoscenico europeo dopo una competizione dura, la Scavolini consegue il quarto posto alle spalle di squadre del calibro di Panathinaikos, Real Madrid e CSKA Mosca. Ha trascorso gli ultimi periodi ad alto livello, allenando la Teamsystem Bologna, che gli ha regalato per un anno l’opportunità di allenare giocatori di basket europeo e mondiale del valore di Carlton Myers, Dominique Wilkins e David Rivers. La Coppa italiana del 1998 è stato il suo ultimo trofeo in carriera. Dal 1999 in poi la sua carriera ha avuto poca gloria in quanto i vari club che ha allenato non avevano i mezzi per costruire una squadra competitiva.