La finale di Supercoppa italiana, che andrà in scena oggi (22 settembre 2024) alle 18 alla Segafredo Arena di Bologna, sarà l’ennesimo capitolo di una saga ormai diventata la sfida per eccellenza del nostro basket.
Olimpia contro Virtus è stata la finale scudetto delle ultime quattro stagioni, nonché la finale di Supercoppa negli anni 2020 e 2021. I risultati di questi ultimi confronti hanno premiato due volte la Virtus e quattro l’Olimpia.
Arrivano a questo appuntamento dopo due vittorie rispettivamente su Venezia e Napoli, ma con una partita secca da giocarsi. Il risultato è apertissimo ed è davvero complesso immaginare un pronostico.
Cosa aspettarsi
Difficile pertanto sapere cosa aspettarsi, però possiamo basarci su quel che abbiamo visto nelle semifinali. Milano ha mostrato i muscoli nella vittoria con la Reyer, evidenziando già tutta la lunghezza del suo roster, con Nebo e Mirotic particolarmente ispirati. Sono stati loro infatti a tracciare il primo solco tra le due squadre e, conseguentemente, a mantenere il vantaggio della squadra di Messina. Il coach biancorosso ha potuto dare spazio, per almeno 10′ di campo, a ben dieci dei 12 giocatori a referto, tra i quali oltre alle cifre di Nebo e Mirotic, spiccano quelle di Dimitrijevic (14 punti) e LeDay (10).
Stesso percorso per le V Nere, che dopo un inizio complicato hanno preso le misure e Napoli scappando già nel primo tempo, chiuso a +18. Il rientro di Napoli nel terzo quarto ha portato al pareggio, provando a cambiare le sorti di una partita però nelle mani della formazione di Banchi, che ha poi ripreso in mano il volante conducendo al capolinea il match trascinata da Shengelia (21) e dalle ottime prove dei nuovi Clyburn (13) e Morgan (13).
Nella finale di oggi ci sarà talento da vendere, per una sfida che anche questa stagione è scritta per essere nuovamente la prossima finale scudetto!
I precedenti
Sarà la sfida numero 212 tra le due formazioni contando tutte le competizioni, con Olimpia davanti 118-93 mentre la Virtus ha vinto più volte sul proprio campo (65-40). Da quanto si è visto nelle semifinali la sensazione è che entrambe arrivino con lo stesso livello di preparazione e un’egual voglia di portare a casa il trofeo.
Negli ultimi quattro anni, con le squadre che si sono incontrate 37 volte in tre competizioni differenti (mai in Coppa Italia), il bilancio è di 19-18 in favore di Bologna; 16-13 in favore di Milano invece per quanto riguarda il campionato. Tra gli highlander di queste ultime sfide ci sono Shavon Shields, che ha disputato tutte le finali contro la Virtus e, dell’altra parte, Marco Belinelli ed Alessandro Pajola, sempre presenti. Anche Pippo Ricci le ha giocate (e vinte) tutte, ma nella prima finale scudetto vestiva la maglia Virtus.
Occhi su…
Difficile scegliere, ma concentriamoci sui volti più nuovi delle due squadre: Nenad Dimitrijevic, playmaker dell’Olimpia e Will Clyburn, ala della Virtus.
Il primo, rientrato ufficialmente da qualche problema fisico avuto in pre-campionato, ha fatto vedere di essere un giocatore di assoluto affidamento. Senza Causeur, Neno ha condotto la squadra come un veterano, dimostrandosi anche una valida soluzione in termini di punti segnati: 14 in 24 minuti con 5/8 da due e 1/2 da tre.
Dall’altra parte, fin da subito, la nuova stella della Virtus ha iniziato a brillare. Clyburn ha giocato una gara di sostanza, prendendosi diverse responsabilità e non tradendo le aspettative (a parte quel 2/7 da tre decisamente migliorabile). Per lui 13 punti in 29 minuti con tre rimbalzi e due assist.
Scegliamo loro come probabili protagonisti (anche) della finale, ma i roster a disposizione di Messina e Banchi sono talmente lunghi e ricchi di potenziale che gli occhi vi consigliamo di metterli, con attenzione, su tutti quelli che andranno in campo. Ne varrà la pena.