Vai al contenuto

I Celtics sono la franchigia che ha vinto più anelli nella storia dell’Nba, ben 18, l’ultimo dei quali agguantato nella passata stagione ai danni dei Dallas Mavericks (4-1 nella serie finale). Hanno ottenuto un titolo in più degli eterni rivali, i Los Angeles Lakers, e hanno raggiunto per 23 volte le Nba Finals, disputate per 12 volte proprio contro i Lakers. E ora, Tatum e compagni vogliono a tutti i costi il back to back.

I primi successi

La prima finale e il primo anello guadagnato da Boston risale al 1957: i Celtics guidati da Russell e Cousy sconfissero i St. Louis Hawks in 7 partite, l’ultima delle quali vinta al doppio overtime, ed inaugurarono una fase storica del proprio corso vincente. Dopo la caduta nell’annata successiva, proprio contro gli Hawks che si vendicarono alle Finals, i Celtics vinceranno ben 8 titoli consecutivi, riscrivendo la storia. A cadere furono i Minneapolis Lakers (1959), ancora i St. Louis Hawks (1960 e 1961), i nuovi Los Angeles Lakers (1962, 1963, 1965 e 1966) e i San Francisco Warriors (1964): un dominio incontrastato da parte di un gruppo sostanzialmente imbattibile, formato da cestisti di livello assoluto dell’epoca, tra i quali spicca il nome del già citato Bill Russell. I Celtics si presero poi un anno di pausa, prima di tornare ancora sul tetto dell’America nel 1968 e nel 1969, sconfiggendo ancora i Lakers di un Jerry West che sarà nominato, nel 1969, Mvp delle Finals, pur sconfitto – prima e unica volta che accadde un fatto del genere. Ed è proprio stato Bill Russell a vincere il primo titolo di quella cavalcata (1957) e anche l’ultimo (1969), quando decise di ritirarsi dopo essere stato persino giocatore-allenatore di quella squadra.

Gli anni ’70

Passarono quattro stagioni prima che i Celtics, in cerca di una nuova dinastia, facessero nuovamente il colpo grosso. Nei primi anni Settanta, in cui i Knicks fecero la voce grossa (titoli nel 1970 e 1973), Boston riuscì a costruire un gruppo ancora competitivo e, grazie all’Mvp John Havlicek, i biancoverdi la spuntarono in sette gare alle Finals 1974 contro i Bucks, presi per mano all’epoca da Kareem Abdul-Jabbar. A quell’anello ne seguì un altro, quello del 1976: bastarono 6 partite in finale a JoJo White e compagni per sbarazzarsi di Phoenix, franchigia ancora a secco di titoli fin qui.

Una nuova leggenda in città

Come abbiamo raccontato spesso su questi schermi, il Draft 1978 e quello del 1979 sono stati forse i due più importanti di sempre, dato che, a ruota, sono entrati nella lega prima Larry Bird, sponda Celtics, e poi Magic Johnson, sponda Lakers, creando una delle rivalità più iconiche di sempre. Dal 1980 in poi, anno per altro del primo titolo di Johnson, Boston affiancò a Larry Bird altri due eccellenti giocatori, ovvero Kevin McHale e Robert Parish, i nuovi big three dei Celtics. La conclusione risultò scontata: i biancoverdi diventarono una contender in poco tempo e il titolo arrivò già nel 1981, quando i Rockets vennero sconfitti per 4-2 nella serie finale, con Cedric Maxwell nominato Mvp. Cominciò dunque la sfida a distanza con i Lakers, che vinceranno nel 1982 contro i 76ers e perderanno, proprio contro Philadelphia, nella stagione successiva, prima della resa dei conti con gli odiati biancoverdi. Nel 1984 furono i Celtics a prevalere sui losangelini e Bird fu eletto miglior giocatore delle Finals, ma l’anno successivo la spuntarono i Lakers, guidati da Kareem Abdul-Jabbar. Boston raggiunse le finali anche nel 1986 e 1987: la prima fu un successo, ai danni dei Rockets, mentre nella seconda i Celtics affondarono sotto i colpi dello “Showtime” di Magic Johnson.

I nuovi big-three

1987-2008: passarono ben 21 anni prima che i Celtics tornassero alle Nba Finals, un’attesa infinita per dei tifosi abituati a stare, spesso e volentieri, sul gradino più alto del podio. Nel 2007 infatti Ray Allen e Kevin Garnett raggiunsero Paul Pierce (e Rajon Rondo) a Boston e la musica cambiò rapidamente. In quella stagione, 2007-08, i Celtics conclusero la regular season a quota 66 vittorie (neanche a dirlo primi nella Eastern Conference), per poi superare ai playoff Atlanta (4-3), Cleveland (4-3) e Detroit (4-2), prima della finalissima. E indovinate contro chi? Proprio contro i Los Angeles Lakers, rinnovando la storica rivalità. Boston vinse la decisiva gara 6 in casa, infliggendo ben 132 punti agli avversari e annichilendoli in ogni aspetto del gioco. Sarà il penultimo stendardo, fin qui, aggiunto al tetto del TD Garden, mentre l’ultimo è stato quello della passata annata. Nel mezzo, altre due Finals perse: la prima nel 2010, proprio per mano dei Lakers di Bryant (4-3), e la seconda, più recente, nel 2022, per mano di quel fenomeno di Steph Curry e dei suoi Warriors (4-2).