Per le squadre che ancora non hanno ottenuto il lasciapassare per le Olimpiadi di Tokio, rimane un’ultimissima occasione per provare a prendervi parte, il Torneo Preolimpico al quale parteciperà anche la nostra squadra nazionale.
Il regolamento
Intanto partiamo dalla base per chi ha avuto delle difficoltà per capire quale fosse il regolamento, per la verità piuttosto farraginoso, del Torneo Preolimpico che si giocherà dal 29 giugno al 4 luglio.
Intanto, ai primi di novembre, la FIBA aveva deciso di suddividere la competizione in 4 mini competizioni, che si giocheranno a Belgrado, a Kaunas, a Victoria in Canada e a Spalato.
La scelta di tali location era stata fatta anche in relazione al fatto che in quel momento dovevamo fare i conti nel pieno della pandemia, per cui occorreva stare attenti alla disponibilità delle nazioni ospitanti.
Ogni mini torneo è composto da sei squadre suddivise in due gironi da tre le cui prime due si qualificano alle semifinali incrociate che daranno luogo alla finalissima. La vincitrice di ogni finale andrà a Tokio.
Il Girone dell’Italia
L’Italia se la vedrà con il solo Portorico, visto che il Senegal, notizia ufficiale di ieri, ha rinunciato alla manifestazione in virtù dei 4 giocatori risultati positivi al Covid e non dovrebbe avere problemi, almeno sulla carta, a passare con i galloni del primo posto, per poi incontrare la seconda dell’altro gruppo, composto da Repubblica Dominicana, Filippine e dai grandi favoriti della Serbia, squadra con cui, con ogni probabilità, ci giocheremo il lasciapassare per le Olimpiadi di Tokio.
La nostra nazionale esordirà quindi con il Portorico giovedì primo luglio in quella che sarà la partita atta a stabilire il primo posto del girone.
Nelle giornate successive, semifinale e finale, quest’ultima da disputare con ogni probabilità contro la Serbia.
I nostri convocati
L’allenatore della nostra nazionale, Meo Sacchetti, ha diramato le convocazioni per il Preolimpico solo nei giorni scorsi.
Sono 12 elementi, orfani di giocatori cardine come Belinelli, Datome e Gallinari, quest’ultimo impegnato nella Finale di Conference dei suoi Atlanta Hawks contro i Milwaukee Bucks in NBA.
Questi i nostri alfieri chiamati ad una piccola grande impresa:
- 0 Marco Spissu
- 1 Niccolò Mannion
- 7 Stefano Tonut
- 9 Nicolò Melli
- 13 Simone Fontecchio
- 16 Amedeo Tessitori
- 17 Giampaolo Ricci
- 23 Awudu Abass
- 24 Riccardo Moraschini
- 31 Michele Vitali
- 33 Achille Polonara
- 54 Alessandro Pajola
Serbia con tante defezioni, ma rimane uno spauracchio
Tra i giocatori convocati della Serbia, invece, salta ovviamente all’occhio l’assenza di Nikola Jokic, spremuto fino all’osso dall’ultima stagione NBA con i Denver Nuggets e Bogdan Bogdanovic, quest’ultimo nella stessa identica situazione di Gallinari.
Nonostante queste due assenza, la Serbia fa comunque paura almeno in quattro dei suoi 12 elementi.
Si parte da Vasilije Micic e Milos Teodosic, rispettivamente miglior giocatore dell’Eurolega e miglior giocatore del campionato italiano, ai quali vanno aggiunti l’ala in forza ai Miami Heat Nemanja Bjelica e il centrone dei Dallas Mavericks Boban Marjanovic.
Questi i convocati di coach Igor Kokoškov:
- Vasilije Micić
- Milos Teodosic
- Nemanja Bjelica
- Nikola Kalinic
- Boban Marjanovic
- Filip Petrusev
- Danilo Anđušić
- Stefan Jović
- Dragan Milosavljević
- Aleksa Avramović
- Dejan Davidovac
- Ognjen Dobric
Presi uno ad uno, gli scontri uomo contro uomo delle due squadre, parrebbero impari, anche in virtù del fatto che soffriremo parecchio la presenza sotto canestro di Marjanovic, anche se in generale è tutto il comparto offensivo serbo che fa paura.
Va da sé che se i 4 sopra citati, più gente come Kalinic e Jović, si mettessero a giocare come sanno, ci sarebbe davvero poca storia nell’eventuale finale contro la Serbia, ma se è vero come è vero che le partite cominciano tutte sullo 0-0, sarebbe un delitto non provarci.
Quali possibilità ci giochiamo?
Nel caso in cui alcuni dei tenori serbi dovessero steccare, gli azzurri non possono fare altro che affidarsi al gruppo.
Non esistono, soprattutto alla luce dell’assenza dei giocatori più rappresentativi, prime voci nella nostra squadra, per cui sarà necessario puntare su una difesa fortissima che non potrà concedersi nessuna pausa.
Dall’altra parte del campo la speranza è che la difesa ci possa permettere di correre, visto che avremo molte più possibilità di trovare il canestro in transizione, piuttosto che contro la difesa schierata dove, se è vero che abbiamo dei buoni rimbalzisti e siamo tutto sommato coperti nei ruoli di Ala, è altrettanto vero che ci manca un centro in grado di contrastare i giganti serbi, come ha ricordato proprio Sacchetti.
Dovremo quindi pulire il più possibile le percentuali del tiro da tre punti e non sono poche le bocche da fuoco che potremo sfruttare nel tiro dalla lunga distanza.
Tiro da tre punti e contropiede saranno quindi gli ingredienti principali che ci possono dare una chance, ma sarà dura, durissima.