L’anno scorso, per Varese, fu una stagione assai complessa, passata per buona parte del tempo a lottare per la permanenza nel massimo campionato. Questa, si augurano i tifosi biancorossi, dovrà essere quella del riscatto e la società ha messo insieme un gruppo che potrebbe quantomeno vivere e far vivere un’annata un po’ più tranquilla rispetto a quella dell’anno scorso ai propri sostenitori.
Un coach all’esordio, Herman Mandole, che da assistente prima di Matt Brase e poi di Tom Bialaszewski è stato promosso a capo allenatore, e una squadra tutta da scoprire. Argentino come il presidente Scola ma italiano di passaporto e adozione, il nuovo coach è la più grande scommessa della società lombarda, che per quanto riguarda i giocatori, invece, ha voluto ripartire dalla base più solida dell’anno passato: Nico Mannion.
Il mercato
Il playmaker italo-americano è stato e sarà il punto di riferimento in campo della formazione varesina. La sua conferma tranquillizza i tifosi – che hanno imparato ad amarlo nella passata stagione – rispetto alle garanzie nel reparto playmaker, dove al momento ci sono soltanto lui e l’immancabile Matteo Librizzi, chiamato definitivamente a essere protagonista al piano più alto della pallacanestro italiana.
Il mercato poi ha visto le riconferme di Gabe Brown, Nicolò Virginio e Elisee Assui, due giovani di scuola varesina già abituati a far parte del roster della prima squadra da diverso tempo. Le novità invece sono stuzzicanti, a partire dagli italiani: Davide Alviti, reduce da una grande stagione a Trento e Abdel Fall, l’anno scorso a Casale Monferrato in A2 dove viaggiava a 9.5 punti e 6.7 rimbalzi di media. A questi si sono aggiunti: Justin Gray, ala americana l’anno scorso in forza al Brose Bamberg e già esperta dei tornei continentali avendo disputato stagioni tra Inghilterra, Kosovo, Portogallo, Polonia a Grecia dopo aver frequentato l’università di Texas Tech (la stessa di un altro ex “varesino”, Davide Moretti); Jordan Harris, esterno classe ’97 da due stagioni in Europa; Jaylen Hands, guardia classe ’99 scelto al draft del 2019 come 50° dai Los Angeles Clippers e All American 2017 con successiva e positiva carriera in Europa e il centro Kaodirichi Akobundu-Ehiogu, nato in Nigeria ma di formazione americana, l’anno scorso alla prima stagione da pro in Germania ai Tigers Tubingen, è una scommessa vera e propria.
Un roster tutto da conoscere, con diverse scommesse e una panchina, a occhio, molto corta. Il lavoro di coach Mandole sarà fondamentale per amalgamare il prima possibile i nuovi arrivati e farli girare al meglio attorno al talento di Mannion, faro indiscusso del team biancorosso.
Quintetto e rotazioni
Ipotizzare il quintetto non sembra così difficile, ma potrebbe vedere delle modifiche soprattutto nelle posizioni di guardia e ala piccola. Con Mannion playmaker, Hands ed Harris si giocheranno il posto da guardia titolare (possibilità di giocare insieme), così come Gray e Alviti si contenderanno lo spot di “3”. Brown sarà l’ala grande titolare senza se e senza ma, con Akobundu-Ehiogu centro di riferimento e Fall pronto a dargli il cambio.
Una squadra, ad oggi, corta, attesa fin da subito a dare risposte per puntare a una salvezza il più tranquilla possibile.
Il coach
Essere argentino potrà sicuramente agevolare i rapporti con Scola, ma il lavoro da fare in campo sarà tutto suo e dei suoi assistenti, chiamati a mettere insieme un gruppo senza stelle di prim’ordine, eccezion fatta per Mannion, che l’anno scorso ha spesso risolto le partite complesse dell’Openjobmetis.
L’inesperienza non lo aiuterà, ma essere stato già due stagioni nell’orbita varesina e conoscere bene ogni angolo del Palazzetto dello Sport di Masnago sarà di supporto nell’approcciare la prima vera stagione da capo allenatore di una squadra gloriosa come è la Pallacanestro Varese. Fondamentale sarà il rapporto con Mannion, così come quello con gli americani Hands, Harris e Gray, chiamati a essere i giocatori cardine, almeno a livello offensivo, della squadra.
Scola con lui ha scommesso, così come ha fatto la società con i giocatori inseriti nel roster, tutti o quasi neofiti del campionato italiano.
Obiettivo stagionale
Si lotterà per la salvezza, che sia la più tranquilla possibile. Tutto starà nella capacità della squadra di trovare un’identità a breve, remando nella stessa direzione.
Così come fondamentale sarà il lavoro dello staff tecnico, lo sarà la disponibilità dei giocatori, chiamati in diversi casi a responsabilizzarsi, forse più di quanto mai fatto finora in carriera. Questo, se le cose andassero bene, potrebbe portare gli americani a diventare presto idoli di Masnago, e qualora dovesse accadere ogni partita in casa diventerà più semplice per i biancorossi e assai complessa per le squadre ospiti, così come gli stessi giocatori potrebbe prendere oltremodo fiducia dal supporto di un pubblico sempre carico e molto caloroso.
Varese parte per salvarsi, ma l’effetto Masnago potrebbe trasformarla in una squadra anche da playoff.