L’NBA ha sospeso LeBron James.
I fattacci tra King James e Stewart (lungo dei Detroit Pistons) nel match di domenica scorsa hanno portato alla squalifica di entrambi: due partite di sospensione per Stewart, una per l’asso dei LA Lakers.
Il motivo? LeBron James “ha colpito incautamente il centro dei Detroit Pistons Isaiah Stewart in volto”. Il quattro volte Campione NBA sarà quindi costretto a saltare la gara al Madison Square Garden contro i New York Knicks.
Dovrà anche rinunciare a 284 mila dollari del suo stipendio. Tuttavia, la vera notizia, è che si tratta della prima squalifica in 19 anni di carriera per LeBron James. Una curiosità: LA Lakers e Detroit Pistons si incontrano nuovamente domenica in quel di Los Angeles.
Le gare della notte
Intanto, si è giocato molto nella notte NBA.
Titoli a caratteri cubitali per Phoenix. I Suns si sbarazzano anche degli Spurs (115-111), conquistando così la 13a vittoria consecutiva e rinsaldando il secondo posto a Ovest e in classifica generale alle spalle dei Warriors di Steph Curry, distanti comunque appena una vittoria. Oltre che Golden State, nel mirino di Chris Paul e compagni c’è anche il record di franchigia: 17 successi di fila nella stagione 2006/07, in piena era D’Antoni-Nash. Grande prova del solito Booker, con 23 punti a referto, e di un solido Ayton: 21 punti e 14 rimbalzi.
Sorridono anche i Nets che spazzano via i Cavs (117-112), diventando così la miglior squadra ad Est (13-5 il record di Brooklyn). Solito contributo di Durant (27 punti) ma anche Harden si fa sentire in campo con ben 14 assist (record stagionale) e altrettanti punti.
Momento più che positivo anche per Atlanta, che piega OKC (113-101), portandosi a casa la quinta vittoria consecutiva (curiosamente tutti successi casalinghi). Brilla l’All Star Young con 30 punti (21 dei quali nel secondo tempo). Importante anche l’apporto di Gallinari con 11 punti a referto.
Vittoria storica per McMillan. Il coach di Atlanta porta a casa il successo numero 696 da head coach, superando Holzman nella speciale classifica degli allenatori più vincenti nell’NBA. L’allenatore degli Hawks è ora al 19esimo posto assoluto: “Onestamente non ci ho pensato, ero concentrato su come portare a casa questa vittoria. Per me è stata una benedizione poter allenare in questa lega. Non ci avevo mai pensato, poi George Karl mi ha chiesto di far parte del suo staff ed è cominciato tutto”, le parole dello stesso McMillan a fine gara.
Nessun affanno, come prevedibile, per i Boston Celtics, che regolano per 108-90 la derelitta Houston, peggior squadra conclamata della Lega, giunta alla 15esima sconfitta filata. Da segnalare i 30 punti di Jayson Tatum.
Tutto facile anche per i campioni in carica di Milwaukee, che spazzano via Orlando per 123-92 – facendosi addirittura rimontare 18 punti nell’ultimo periodo. Al 30’, infatti, il tabellone recitava 105-56. Ben sette i giocatori in doppia cifra per la franchigia del Wisconsin.
Cade Chicago, asfaltata da Indiana (109-77). Match deciso dal super avvio dei Pacers che mettono a segno un parziale di 26 a 9 che manda in tilt i Bulls. Grande protagonista Domantas Sabonis: il figlio del grande Arvydas mette la firma su una prova da 21 punti e 11 rimbalzi, miglior realizzatore e miglior rimbalzista del match. I Bulls perdono così la vetta della classifica a Est, a favore di Brooklyn, mentre Indiana registra la seconda vittoria consecutiva, pur restando ancora in record negativo (8-11).
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