Tutti ai piedi di Steph Curry.
Un’altra grande performance per confermare che, in questo momento, nessuno brilla più di lui nell’intera NBA. Nella vittoria ai danni dei Cleveland Cavs (104-89 il finale), il due volte MVP ha messo a segno 40 punti, con uno strepitoso 9/16 da tre punti. Ben 20 punti li ha messi a segno nel decisivo quarto periodo, trascinando i Warriors all’ennesimo successo stagionale (13-2 il record di Golden State, il migliore dell’intera NBA).
C’è voglia di Splash Brothers
E dire che Steph Curry non è anche al meglio della condizione fisica (problema ad un’anca dopo lo scontro con James Harden nella sfida di martedì scorso con i Brooklyn Nets, ovviamente vinta e anche in maniera eclatante).
I tifosi dei Warriors si stanno godendo una delle migliori versioni di Steph Curry di sempre: “È uno dei più grandi giocatori nella storia del gioco. Ed è il più grande tiratore da tre punti di tutti i tempi. Il modo in cui si muove senza palla, è così forte e fluido, capisce perfettamente il gioco, sia con che senza palla. Non ha mai paura. Per quanto sia incredibile, non mi ha mai sorpreso per quello che fa in campo”, ha detto l’allenatore dei Warriors Steve Kerr dopo la partita con i Cavs.
E, attenzione, Klay Thompson è quasi pronto a tornare (manca dal giugno del 2019). L’All Star sta cominciando a forzare negli allenamenti per ritrovare il ritmo giusto. Dopo una lunga attesa e due infortuni gravi, vuole prepararsi al meglio per il suo rientro. Rivedere insieme gli Splash Brothers è il sogno di ogni fan della pallacanestro.
Intanto, per riprendersi dal problema all’anca, Steph Curry potrebbe fermarsi per una partita e non giocare venerdì notte contro i Detroit Pistons (squadra piuttosto modesta): “Farò una valutazione. Quando mi alzerò, vedrò in che condizione sarò”, le sue parole.
Il ritorno del Re e le altre gare
Intanto c’è un’altra All Star che sta per tornare in campo. Si tratta di LeBron James. Dopo aver saltato ben 10 gare per un problema agli addominali, King James pare ormai pronto a ritornare a dare il suo (prezioso) contributo ai LA Lakers.
Stanotte dovrebbe essere in campo nel big match (una classica del mondo NBA) contro i Boston Celtics: “Spero di esserci”, le parole del 6 gialloviola. Lo sperano i fan dei gialloviola. Senza King James, i LA Lakers sono andati in grande affanno: solo quattro vittorie e ben sei sconfitte. Serve King James, quello vero.
A Est, nel frattempo, i Bulls si sono presi il primo posto in coabitazione coi Nets, battendo Washington per 112 a 97. Ai Wizards, alla seconda sconfitta di fila e privi di Dinwiddie, non sono bastati i 30 punti del ritrovato Bradley Beal e la doppia doppia da 19 punti e 13 rimbalzi di Kuzma. Su sponda Chicago, invece, da rimarcare la performance da stropicciarsi gli occhi di Jimmy Butler, firmatario di 32 punti con 10/10 dalla lunetta.
Tra gli altri match disputati nella notte NBA, da segnalare il successo di Memphis sui Clippers per 120 a 108, con 28 punti di Ja Morant e il dominio sotto i tabelloni, dove arrivano 74 punti contro i 36 degli avversari.
I Sixers interrompono l’emorragia di cinque sconfitte consecutive, espugnando Denver per 103 a 89, nonostante un Nikola Jokic da 30 punti e 10 rimbalzi. Esordio stagionale coi fiocchi per Rudy Gay con Utah – 20 punti in 18’ e un solo errore al tiro – nella vittoria contro Toronto per 119-103.
Quarta sconfitta di fila, invece, per San Antonio, mai in partita contro Minnesota: 115-90 per Karl Anthony Towns e soci, con quest’ultimo autore di una prova da 25 punti e 12 rimbalzi.
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