Altra settimana e il Joker rimane ancora al primo posto di questa speciale classifica, anche se Jayson Tatum è sempre in agguato, così come Anthony Davis, protagonista con i suoi Los Angeles Lakers. Attenzione anche al “rientro” dei Bucks guidati da Antetokounmpo, mentre giro di pausa per Luka Dončić, fuori per infortunio.
Nikola Jokić
Pur rimanendo ai box per tre gare a causa di motivi personali, il Joker è ritornato a pieno regime nel quintetto dei Nuggets, facendo subito registrare una tripla doppia nella sconfitta contro i Mavericks (privi di Dončić) e una tripla doppia sfiorata nella vittoria contro i Lakers. Le sue cifre attualmente evidenziano che sta dominando (30.3 punti, 13.9 rimbalzi e 11.3 assist di media) e Jokić rimane a pieno diritto al primo posto nella corsa all’Mvp 2024/25, anche perché con lui in campo Denver ha il miglior offensive rating della storia della lega, mentre senza di lui i Nuggets hanno il peggior offensive rating della storia, una statistica a dir poco clamorosa. Se il gruppo di coach Malone ha un record positivo (9-6) molto del merito è da assegnare al centro serbo.
Jayson Tatum
Ad inseguire non poteva che esserci JT, che ha giustiziato i Cleveland Cavaliers (questi ultimi alla prima sconfitta stagionale) nel big match della settimana – vittoria Celtics e 33 punti, con 12 rimbalzi e 7 assist, per Tatum. Nella partita domenicale poi, Boston ha sconfitto anche i Timberwolves di Anthony Edwards e Tatum ha messo a referto altri 26 punti (8 rimbalzi e 4 assist), mantenendo la media del 41.7% al tiro da oltre l’arco. I biancoverdi hanno vinto 14 delle 17 gare giocate fin qui e possono contare anche su un gruppo che punta inevitabilmente al back to back, guidato proprio dalla stella Tatum, il quale vuole consacrarsi nell’olimpo dei più grandi.
Anthony Davis
I Lakers stanno volando sulle ali di AD, ma anche di Lebron James e soprattutto della “Steal of the Draft” Dalton Knecht (10-6 il record). Anthony Davis continua ad essere incontenibile per le difese avversarie (30.1 punti, 11.1 rimbalzi e 1.9 stoppate ad allacciata di scarpa), come dimostrato contro Utah (26 punti, 14 rimbalzi e 6 assist) e contro Orlando (39 punti, 9 rimbalzi e 3 stoppate), anche se ha avuto un paio di passaggi a vuoto che non gli permettono di essere inserito in vetta a questa speciale classifica. I due tiri liberi sbagliati contro i Magic hanno permesso a Wagner di segnare il buzzer-beater nell’azione successiva, mentre a Denver i Lakers non hanno avuto alcuna chances di successo, sconfitti per 127-102 e con Davis tenuto a soli 14 punti (e 10 rimbalzi), mentre dall’altra parte Jokic ha banchettato, come sottolineato in precedenza. Ovviamente non se ne può fare una colpa al povero AD, autore fin qui di un’annata indimenticabile.
Shai Gilgeous-Alexander
OKC ha raggiunto i Warriors in prima posizione nella Western Conference grazie al successo di venerdì contro Portland, chiudendo una serie di due sconfitte in fila, nelle quali comunque Shai è risultato uno dei migliori sul parquet. L’esterno di Oklahoma si è caricato la squadra sulle spalle, piazzando 36 punti (con 13/19 al tiro) contro i Mavs, 32 punti (11/20 al tiro) contro gli Spurs e 28 punti (14/14 ai liberi) contro i Blazers, dimostrandosi in un grande momento di forma, il tutto con Holmgren ancora infortunato.
Giannis Antetokounmpo
Il greco c’è, i Bucks anche. Dopo un avvio di stagione terribilmente complicato, Milwaukee sembra aver trovato una quadra, avendo agguantato 6 successi nelle ultime 7 partite disputate (8-9 il record), di cui 4 vittorie nella week 5. In 10 delle 18 gare giocate dai Bucks, Giannis è stato il miglior realizzatore e sta viaggiando a 32.4 punti, 11.7 rimbalzi e 6.4 assist: Antetokounmpo ha tracciato la via segnando per ben dieci volte 30 o più punti, come successo nelle ultime due sfide contro Charlotte e Indiana. E se per caso vi capita, andate a recuperarvi la stoppata dell’ala greca contro Houston ai danni di Sengun, alla quale ha fatto seguito il buzzer beater di Dame Lillard. Il greco c’è, dicevamo, e vuole svoltare una stagione che, in caso contrario, sarebbe fallimentare e potrebbe portare lo stesso Giannis lontano da Milwaukee.