Quando finisce una stagione NBA, ci sono 29 squadre che devono capire dove possono migliorarsi per riprovarci l’anno successivo e una sola franchigia che festeggia per le strade della propria città di appartenenza insieme ai propri tifosi.
Lasciando per un attimo da parte quella che porterà a casa il titolo di questa stagione, che comunque non sarà esente da cambiamenti che la riguarderanno, tra giocatori in scadenza e altri che verranno affiancati a quelli già presenti, ci occupiamo di quelle ossature delle squadre che necessitano più di altre una bella raddrizzata, e lo facciamo cominciando a parlare del draft NBA 2021.
Date, orari, location
Intanto, per chi non lo sapesse, il Draft NBA è un evento con cadenza annuale che viene svolto in piena estate, durante il quale le 30 franchigie che giocano il massimo campionato professionistico americano di basket, scelgono dei nuovi giocatori da inserire nei propri organici.
Il requisito deve essere quello di non aver mai giocato in NBA e il compimento dei 18 anni di età, di uscire dal college, oppure di essere dei giocatori internazionali presenti nei campionati che si giocano fuori dagli States.
Il prossimo appuntamento col draft è quello del 29 luglio, quando, a partire dalle due del mattino orario italiano, le squadre cominceranno a mettere sotto la propria ala i giocatori opzionati.
Tra il 21 e il 27 giugno è invece in programma il ritorno del “Draft Combine” di Chicago, una sorta di pre-draft nel quale tutti i giocatori iscritti al draft si incontrano per qualche giorno di allenamento, conoscenza coi colleghi, misurazioni ufficiali, ecc. Questa manifestazione fu cancellata lo scorso anno causa Covid.
La location sarà quella solita di New York, al Barclays Center di Brooklyn, certamente migliore di quella “virtuale” organizzata su Internet nella passata stagione.
Le 14 squadre della lottery
Sono 14 le squadre che parteciperanno alla lottery, segnatamente quelle che sono rimaste fuori dai playoff, con un meccanismo piuttosto complicato che riguarda la loro classifica dopo i play-in che non stiamo qui a spiegarvi.
Per spiegarvi invece cosa è la lottery, occorre darvi conto del fatto che le scelte vengono effettuate sulla base di due giri, il secondo dei quali va in ordine inverso rispetto al piazzamento delle squadre nella stagione precedente.
Per il primo giro lo stesso meccanismo viene utilizzato per le 16 squadre che hanno occupato la prima parte della classifica e che sceglieranno dopo le seconde 14 franchigie, per le quali invece vale il meccanismo della lottery.
Le favorite per conquistare le tre prime scelte sono, nell’ordine, Houston, Detroit, Minnesota, Orlando e OKC.
I giocatori più indicati per inserirsi nelle preferenze dei GM e degli staff tecnici delle prime squadre che sceglieranno, sono il netto favorito di questo Draft, Cade Cunningham (Oklahoma State University), Evan Mobley (USC), Jalen Suggs (Gonzaga), Jalen Green (G-League) e Jonathan Kuminga ( G-League).
Cade Cunningham: probabile 1ªscelta con vista Houston
Cade Cunningham, per una volta, sembra il prospetto perfetto per la squadra che la maggior possibilità di ottenere la scelta numero 1, Houston.
Dotato di una straordinaria visione di gioco, il prodotto di Oklahoma è una PG di valore assoluto che sembrerebbe adattarsi perfettamente a giocatori del calibro di John Wall e Christian Woods, due solisti straordinari ma che nella stagione appena passata, infortuni a parte, hanno sofferto la mancanza di un creatore di gioco visionario come ha dimostrato di essere Cunningham.
La sua ottima struttura, 203 cm per 100 Kg, garantirebbe anche una discreta difesa fisica sui pari ruolo alla Doncic, altro punto debole dei Rockets della stagione appena conclusa.
E da ultimo non sarebbero da sottovalutare i 20 punti, 5 assist e 6 rimbalzi di media nella sua ultima stagione al College.
Evan Mobley
Un pochino più vicino al canestro gioca invece il prodotto della Southern California, Evan Mobley, in fortissimo odore di top 5 scelte al prossimo Draft.
Ottimo rimbalzista si adatta benissimo a giocare da centro, anche se la maggior parte della stagione non ha svolto essenzialmente questo ruolo, staccandosi spesso dal ferro, lavoro che potrebbe servire come il pane agli Orlando Magic che hanno rivoluzionato completamente il proprio roster durante la midseason trades, perdendo Vucevic e Aaron Gordon, non adeguatamente rimpiazzati.
Clamoroso stoppatore e ottimo difensore, Mobley ha chiuso la stagione con tre stoppate di media, 16,5 punti e 9 rimbalzi a partita.
Jalen Suggs
Completamente diverso dai tre giocatori appena analizzati, Jalen Suggs sembra essere uscito da Gonzaga per portare nuova linfa alle squadre che hanno bisogno di mettere ordine al proprio attacco nei momenti caotici della partita.
Pensiamo a San Antonio e alla disciplina tattica imposta agli Spurs da Popovic nell’ultimo decennio.
Ottimo tiratore dal campo, discreto al tiro da 3 punti e ai liberi, Suggs ha chiuso la stagione con 14,5 punti di media, con una distribuzione media di assist pari a 4,5 a partita per un totale di oltre 5 rimbalzi che, per la sua stazza, 193 cm per 93 kg, non è per niente male.
Jalen Green
Il quarto prospetto di cui vogliamo darvi conto è un altro californiano, Jalen Green che probabilmente troverà la sua chiamata dopo le tre squadre che vinceranno la lottery.
Green è una guardia tiratrice che ha già un’esperienza maturata l’anno scorso alla luce della sua partecipazione alla World Cup Under 19 con la maglia degli Stati Uniti e di una trafila densa di successi con il top delle squadre giovanili americane.
Classe 2002, il prodotto di Napa County è considerato uno dei tiratori puri più precisi della nidiata venuta fuori tra i ragazzi nati dopo il 2000.
In NBA G-League ha palesato percentuali al tiro interessanti, ben superiori al 45% dal campo con un 36,5% col tiro dalla lunga distanza che con l’ingresso in NBA potrebbe migliorare e non di poco.
La squadra più interessata ai suoi servigi potrebbe essere Minnesota, che lo potrebbe affiancare ad Anthony Edwards, vista la discontinuità e i problemi caratteriali di Malik Beasley, vera e propria delusione dei Timberwolves nella passata stagione.
Jonathan Kuminga
La sorpresa del prossimo draft potrebbe invece essere Jonathan Kuminga, nato nella Repubblica Democratica del Congo il 6 ottobre del 2002.
Dotato di straordinaria elevazione, seppur fisicamente da formare in virtù del suo metro e 98 per 95 kg, l’ala piccola si è trasferita in Virginia dove ha giocato da freshman ad Huntington.
In 13 partite giocate in G-League, ha messo a segno una media di 16 punti, per un totale di 7 rimbalzi e 3 assist a partita.
OKC sembra la squadra adatta per lui, anche perché Oklahoma cerca un giocatore da affiancare all’unica stella rimasta in squadra, in previsione di una vera e propria rivoluzione estiva dopo le numerose trade che hanno riguardato giocatori del calibro di Diallo, George Hill, Mykhailiuk, Tony Bradley e Justin Jackson.
Dopo la definitiva esplosione di Gilgeous–Alexander, infatti, incuriosisce la possibilità di vedere i due insieme, per provare una rifondazione della squadra dopo le ormai dimenticate stagioni all’ombra di Russell Westbrook.
Rimane da puntualizzare il fatto che gli abbinamenti scelti da chi vi scrive non sono veri e propri “pronostici“, ovviamente tutto dipenderà dal risultato della lottery e dagli ultimi accordi tra le franchigie prima che il draft abbia inizio, soprattutto durante le frenetiche ore che lo precedono.
E fino a lì non riusciamo ad arrivare…