Quattro candidati al titolo di miglior giocatore dell’anno: quattro nomi e un solo vincitore. Secondo l’ultimo Power Ranking, Nikola Jokic è il candidato numero uno, seguono Embiid e Dončić, senza dimenticarci dell’ennesima stagione da record di Steph Curry.
Mancano 15 gare al termine della regular season, poche partite per decretare chi sarà l’MVP della stagione 2020/2021. Il candidato numero uno è il centro dei Denver Nuggets, Nikola Jokić: 7 anni fa era utopia pensare che un ragazzo di quella stazza fisica, scelto alla n°41, sarebbe stato in corsa per diventare il prossimo MVP, ma oggi è realtà. Dopo un miglioramento continuo, anno dopo anno, The Joker si sta confermando a tutti gli effetti una vera e propria All-star ed è una delle attrazioni migliori da vedere in quel di Denver: passa la palla da play, tira e fa movimenti con una scioltezza tale che a volte ci si chiede come uno alto 2.13 m possa fare cose del genere su un campo da basket. Le sue medie stagionali sono da vero leader: 26.4 ppg, 11.1 rpg, 8.8 apg. Forse, a livello atletico, non è il più esplosivo ma, al giorno d’oggi, uno come Jokic preferiresti avercelo come compagno di squadra piuttosto che affrontarlo da avversario.Se parliamo di esplosività e mezzi atletici fuori dal comune non possiamo non menzionare Joel Embiid, anche lui candidato al premio di miglior giocatore dell’anno. La sua, probabilmente, è una delle storie più romantiche che solo uno sport come il basket ci può offrire: dal Camerun alla conquista del continente oltreoceano. Il centro dei Philadelphia 76ers sta giocando, ormai da tre anni a questa parte, su grandi livelli ma, questo, sembra essere l’anno della definitiva consacrazione per “The Process” che, con la sua squadra, è alla ricerca del titolo che manca da 37 stagioni. Viaggia a 29.9 ppg, 11.2 rpg, 3.1 apg di media ma quello che impressiona di più sono la padronanza dei propri mezzi e la tecnica che, anno dopo anno, sta migliorando sempre di più.
Anche se con un record di squadra inferiore, Luka Dončić è, ad oggi, uno dei giocatori più forti della lega: dopo un inizio sottotono, lo sloveno con 28.6 ppg, 7.9 rpg, 8.7 apg, clamorosi buzzer beater e step back continua a stupire considerando che, all’età di 22 anni, ha tutte le carte in regola per poter diventare uno dei migliori giocatori europei oltreoceano di sempre. Nonostante giochi in una squadra nella quale, più degli altri anni, manca il talento necessario per giocarsela alla pari con le grandi, ci pensa Stephen Curry ad eliminare il gap che separa i suoi Warriors dal resto della lega: “un uomo solo al comando”, questo riassume quello che è oggi il playmaker che ha rivoluzionato il gioco. Al rientro dall’infortunio che l’ha tenuto fermo la stagione scorsa, quest’anno è tornato a suon di triple e di prestazioni irreali: 31.4 ppg, 5.5 rpg e 5.9 apg (nelle ultime cinque 44.8 punti di media con il 55.4% da tre), con statistiche del genere non può passare inosservato colui che più di tutti, negli ultimi anni, ha cambiato il gioco della palla a spicchi.