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Abbiamo dovuto attendere diverse settimane, ma alla fine il playmaker dei Thunder ha scalzato il Joker dalla prima posizione di questa speciale classifica a suon di prestazioni clamorose. Sempre in top5 Antetokounmpo, Wembanyama e Tatum, mentre Dončić è costretto a dire addio al premio individuale più ambito.

Shai Gilgeous-Alexander

Come successo la scorsa settimana, OKC ha battuto ancora una volta i Knicks (126-101) e Shai è risultato nuovamente protagonista di una prova da incorniciare (39 punti, 3 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate). Anche nella sconfitta subìta a Cleveland, il canadese ha messo a referto un altro “trentello”, il diciassettesimo stagionale, fatto che ha permesso ai suoi Thunder di mantenersi stabilmente in vetta alla Western Conference (32-6 il record).

Nelle ultime 18 partite, OKC ha ottenuto il bottino pieno in diciassette occasioni, compresa l’ultima vittoria in quel di Washington, in cui Shai, pur tirando 5/17, ha trovato il modo per essere decisivo (27 punti, 7 rimbalzi e 4 assist). Il playmaker dei Thunder ha scalzato dunque Jokić dal primo posto nella corsa all’Mvp, anche se, con tutta probabilità, da qui fino alla fine della stagione regolare vedremo un testa a testa, in cui proverà ad inserirsi anche Antetokounmpo.

Nikola Jokić

Parliamoci chiaro, Jokić non è passato in seconda posizione per demeriti suoi, ma per meriti di Shai. Il centro serbo sta proseguendo nella sua annata storica, come l’ha definita il giornalista Shaun Powell, dato che sta viaggiando a 31.6 punti, 13 rimbalzi e 9.9 assist di media nelle prime 32 gare disputate.

Anche nell’ultimo successo a Dallas, il quarto nelle ultime cinque per i Nuggets, il Joker è stato essenziale, chiudendo con una tripla-doppia sfiorata (19 punti, 18 rimbalzi e 9 assist) e guidando la rimonta insieme a Westbrook.

E Denver, nel frattempo, è salita al quarto posto ad Ovest, con un record più che positivo (23-15). Il quarto Mvp non è poi così lontano, Shai permettendo.

Giannis Antetokounmpo, Victor Wembanyama e Jayson Tatum

Le successive tre posizioni sono occupate dai tre giocatori appena citati. Antetokounmpo rimane attualmente un gradino sotto rispetto al duo Shai-Jokić, anche se sembra quello che potrebbe impensierire di più il canadese e il serbo in un’eventuale corsa a finale a tre. Il greco ha guidato i suoi Bucks al successo proprio ai danni di Wemby in settimana, facendo registrare 25 punti, 16 rimbalzi e 8 assist, una prestazione addirittura migliorata nel match successivo contro Orlando, in cui Giannis ha realizzato 41 punti, conditi da 14 carambole difensive. A New York però non ha avuto possibilità contro Brunson e Towns, anche se ha concluso la settimana con altri 25 punti e 13 rimbalzi, segno che l’infortunio sembra essere alle spalle.

Anche le prestazioni di Wemby rimangono più che interessanti, per quanto i suoi Spurs abbiano perso tre match in fila (rimandata invece la sfida contro i Lakers per gli incendi di questi giorni). Unica pecca per il francese è la prova sottotono messa sul parquet contro la già citata Milwaukee, quando il talento ex Metropolitans ha perso la sfida con Giannis, segnando solo 10 punti con 4/10 al tiro, ben contenuto dagli avversari.

Stabile al quinto posto Tatum, che questa notte ha condotto i suoi al successo di un punto contro i Pelicans (38 punti e 11 rimbalzi). Più in generale, sta viaggiando a 27.8 punti di media e 9.3 rimbalzi e, come detto più volte, sembra essere concentrato più sul back to back della sua squadra piuttosto che sul premio individuale. A tal proposito, Jayson è stato criticato dall’ex atleta Nba Brandon Jennings, che lo ha definito come la superstar più soft di sempre. La risposta di Tatum non è tardata ad arrivare. “Le parole di Jennings? È una cosa che capita quando si è uno dei migliori della lega. Perché gli ho risposto? Ieri avevo un po’ di tempo libero”. Insomma, l’ala dei Celtics pare sia concentrata sull’obiettivo finale, al di là delle critiche e degli haters.

Luka Dončić 

I troppi infortuni hanno già costretto lo sloveno a saltare diverse partite di regular season e, dunque, non riuscirà a soddisfare il requisito minimo (65 gare disputate) per essere inserito nella corsa all’Mvp. Una vera beffa per Dončić che, nei 22 match giocati, ha messo a referto 28.1 punti, 8.3 rimbalzi e 7.4 assist, raggiungendo per dieci volte i 30 o più punti realizzati. Il suo coach, Jason Kidd, ha spiegato che i Mavs puntano all’anello, per cui Luka Magic proverà a tornare nella forma migliore in vista soprattutto dei playoff.

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