La nostra presentazione della stagione Nba 2024/25 parte dall’Atlantic Division (Eastern Conference), in cui la competizione è più agguerrita che mai. Boston Celtics, New York Knicks e Philadelphia 76ers puntano in alto, soprattutto i Celtics di coach Mazzulla, che cercano il bis dopo il titolo conquistato a giugno 2024. Toronto è ancora in rebuilding, mentre i Nets non sembrano avere particolari ambizioni.
Boston Celtics
Il nostro percorso di avvicinamento alla stagione Nba 2024/25 non può che iniziare dalla favorita non solo dell’Atlantic Division e della Eastern Conference, ma anche per la vittoria finale. I Celtics di coach Mazzulla vogliono intraprendere la strada della continuità e per farlo hanno mantenuto intatta l’ossatura del gruppo che ha vinto il titolo: Jaylen Brown e Jayson Tatum saranno ancora i condottieri di una squadra che ha gerarchie ben precise e definite. Derrick White, Al Horford, Jrue Holiday e Kristaps Porzingis continueranno ad essere gli scudieri delle due stelle sopracitate, senza dimenticare Payton Pritchard, Sam Hauser, Xavier Tillman e Luke Kornet, anche loro confermati. Un team, al quale è stato aggiunto anche Baylor Scheierman da Creighton (pick 30, round 1, Draft 2024), reso più profondo dalla firma di Lonnie Walker IV, nella passata stagione ai Nets, per un back to back che non sembra poi così impossibile sulla carta. Per altro, Tatum ha cercato di migliorare in estate insieme al suo coach Drew Hanlen il proprio modo di tirare, velocizzando il rilascio dopo il caricamento del tiro, e arriva pronto all’inizio della stagione, anche perché vuole dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, che alle Olimpiadi il suo minutaggio è stato fin troppo ridotto.
New York Knicks
La squadra della Grande Mela è una delle più chiacchierate dell’estate, anche perché negli scorsi giorni ha finalizzato uno scambio di notevole portata con i Minnesota Timberwolves. In estate, i Knicks di coach Thibaudeau sono riusciti a firmare Mikal Bridges, andando a riformare il quartetto dei “Nova Boys”, in cui figuravano anche Jalen Brunson, Josh Hart e Donte DiVincenzo. E se Brunson e Hart rimarranno pedine essenziali nello scacchiere di coach Thib, il terzo invece, l’italoamericano DiVincenzo, è stato scambiato ai T-Wolves: New York ha lasciato partire anche Julius Randle (oltre ad una “first round pick” via Detroit) in cambio di Karl-Anthony Towns. I Knicks dunque perdono un tiratore e un difensore più che affidabile, andando però ad aggiungere al roster un lungo dinamico e dalla mano morbida come KAT, il quale condividerà il reparto con Mitchell Robinson e Precious Achuwa, senza dimenticare OG Anunoby, uno dei jolly che coach Thib può utilizzare all’occorrenza anche da lungo. Perso Hartenstein (accasatosi ad OKC), rimarrà nella Grande Mela anche la scoperta della scorsa stagione Miles McBride, mentre gli altri due innesti rispondono al nome di Cameron Payne (playmaker) e Landry Shamet (guardia tiratrice), due giocatori ormai esperti e dal ruolo ben definito. I Knicks, che hanno accolto il rookie ex Ulm Pacôme Dadiet (25esima scelta assoluta al Draft), hanno il chiaro obiettivo playoff e proveranno a migliorare il risultato ottenuto nella scorsa sfortunata stagione (secondo posto in RS e Conference Semifinals), infortuni permettendo.
Philadelphia 76ers
Il passaggio di Paul George a Phila ha reso i Sixers una squadra automaticamente temibile, anche perché coach Nik Nurse è riuscito a mantenere le sue punte di diamante. Stiamo parlando chiaramente di Joel Embiid e Tyrese Maxey, chiamati ad un’altra annata di qualità per provare a riportare a Philadelphia un titolo che manca dal 1983. Confermati Kyle Lowry e Kelly Oubre Jr., i 76ers hanno firmato anche tre veterani, Eric Gordon, Reggie Jackson e Andre Drummond, e l’ormai ex Miami Heat Caleb Martin, giocatore utilissimo in fase difensiva, un vero combattente che ben si può sposare con il progetto di Phila. A questi si aggiungono il francese Guershon Yabusele, che si è guadagnato la sua seconda chance in Nba dopo l’ottima Olimpiade disputata con conseguente medaglia d’argento, e il rookie ex Duke Blue Devils Jared McCain, scelto con la numero 16 al primo round del Draft 2024 e atleta sicuramente interessante. Anche in questo caso l’idea della franchigia sembra definita, ovvero fare un tentativo per raggiungere il Larry O’Brien Trophy in modo da provare a rendere finalmente vincente “The Process”.
Brooklyn Nets
Non c’è invece nessuna grande aspettativa sui Nets versione 2024/25, undicesimi nella passata stagione. Brooklyn, allenata dallo spagnolo Jordi Fernandez, potrà contare ancora sul fisicato e talentuoso esterno Cam Thomas (22.5 punti di media nel 23/24), e sul playmaker tedesco Dennis Schroeder. In squadra sono presenti anche Bojan Bodganovic e Shake Milton (arrivati da New York), un ottimo difensore come Dorian Finney Smith (ex Dallas), il centro Nic Claxton (ai Nets dal 2019), l’ex North Carolina Cameron Johnson, e Killian Hayes (da Detroit), anche se il gruppo non sembra attrezzato per poter raggiungere i playoff, quantomeno non senza passare dal play-in. L’oggetto non identificato continua ad essere Ben Simmons che, come quasi ogni estate, ha postato sui propri social i suoi allenamenti, come a dire “Sto tornando, ci sono anche io”: è da capire effettivamente se Simmons, in campo solo 15 partite nella scorsa annata, sarà integro fisicamente e soprattutto mentalmente per poter disputare una stagione a buoni livelli.
Toronto Raptors
Scottie Barnes (19.9 punti nella passata stagione) e RJ Barrett (21.8 nelle 32 gare giocate con i Raptors nel 2023/24) continueranno a guidare una Toronto ancora in rinnovamento. Coach Rajakovic avrà anche a disposizione un giocatore utilissimo tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva come Bruce Brown, il quale ha già vinto un titolo con i Nuggets. Per il resto spazio all’ex Knicks Immanuel Quickley, a Gradey Dick (13esima pick nel 2023) e al lungo Jacob Poetl in un possibile starting five, mentre Davion Mitchell, Ochai Agbaji, Chris Boucher e il veterano Kelly Olynyk, oltre al rookie Ja’Kobe Walter (diciannovesima scelta al Draft 2024 da Baylor), entreranno come forze fresche. Toronto presenta un gruppo giovane, la cui età media è di 25 anni, con tre soli giocatori sopra alle 30 primavere (Olynyk, Temple e Boucher). La franchigia canadese, che utilizzerà le divise che rievocano quelle degli anni 1999-2003, ritirerà la canotta di “Air Canada”, Vince Carter, con la cerimonia prevista il 2 novembre, in occasione della gara contro i Sacramento Kings. Il rebuilding (via OG Anunoby e Siakam nella scorsa stagione) è iniziato da ormai un anno e i Raptors cercheranno un posto al play-in.