La sesta sconfitta consecutiva in campionato (in altrettante partite giocate) ha messo il Napolibasket davanti alla prima vera contestazione da quando la società è tornata nella massima serie.
Dopo la sconfitta casalinga contro Venezia, incredibile per come è arrivata nel finale – Napoli in vantaggio e in controllo per tutta la partita -, i tifosi locali non hanno lesinato critiche e cori senza possibilità di fraintendimento per i giocatori: “Andate a lavorare”, era quello che meglio si sentiva nei video che hanno girato sui social nelle immediate ore successive alla partita.
Critiche aspre – fortunatamente fermatesi a quelle verbali – che non possono non mettere la società nella posizione di cercare in tutti i modi soluzioni per reagire. A dire il vero qualcosa, a livello di mercato, si è già mosso e ha anche dato dei buoni frutti: la prestazione contro la Reyer degli ultimi arrivati Bentil (18 punti e 7 rimbalzi) e Green (15 punti e 17 di valutazione) è stata molto positiva, ma non è bastata. Ciò che è mancato, nell’ultima giornata così come in quelle prima, è stata la determinazione di condurre in porto un successo che sembrava cosa fatta, e con essa la solidità, che fisiologicamente non c’è dopo sole sconfitte dall’inizio della stagione.
Il caso Pangos: è già addio?
Oltre ai nuovi arrivi, a Napoli attendono con ansia il ritorno dell’acquisto più prestigioso dell’estate: Kevin Pangos, che dopo aver giocato tre gare (la semifinale di Supercoppa e le prime due di campionato), si è fermato per un infortunio muscolare, che doveva essere cosa da poco ma che non lo ha mandato in campo già per quattro partite, un tempo troppo lungo per non incidere nell’economia di una squadra che su di lui, in estate, aveva puntato parecchio.
Il play canadese si allena con la squadra già da una settimana, ma il fatto che non sia stato mandato in campo contro Venezia fa pensare, come si legge in alcuni siti, che la sua avventura in Campania sia al capolinea. Sarebbero infatti troppo difficili – e lunghe – da superare le difficoltà legate alla sua condizione fisica, che gli impediscono di avere un rendimento adatto alla situazione, a maggior ragione in un momento così complicato per la squadra.
L’esempio di Treviso fa sperare
Alessandro Dalla Salda, amministratore delegato del club campano, ha detto una cosa sacrosanta lo scorso 24 ottobre: “Se sei felice, la gara la aggredisci”, e questa espressione non fa una piega rispetto alle prove fin li, e successivamente, giocate dalla squadra azzurra, che appare in campo triste, senza quella fiducia che serve per uscire dai momenti bui. Sei sconfitte consecutive non sono poche e la classifica inizia ad allungarsi davanti, ma la Treviso dell’anno scorso (arrivata a perdere le prime nove gare consecutive) insegna che niente è perduto, se si hanno voglia e determinazione per uscire anche dai momenti che sembrano un pozzo nero senza fondo.
Sicuramente gli arrivi di Bentil e Green possono dare una botta di energia al team, che ha le capacità per uscire dal momento complesso. A partire dal match di domenica in casa della neopromossa terribile, Trapani. Una trasferta tutt’altro che semplice, ma che non deve far paura alla formazione campana, chiamata in tutte le sue parti – giocatori, staff tecnico e dirigenza – a reagire il prima possibile, riagganciando quella serie di squadre (quattro), che ancora sembrano aspettarla, con una sola vittoria ottenuta.