Ad una partita dalle Final Four nella passata stagione, il Maccabi è stato sconfitto dai futuri campioni del Panathinaikos nella decisiva gara 5 di playoff e la squadra di coach Kattash ha masticato amaro, anche per via dell’infortunio che ha limitato e non poco una delle stelle, Wade Baldwin, in quella serie. Da quel momento chiave è passata un’estate e il roster è cambiato notevolmente, dato che lo stesso Baldwin e i suoi “partner in crime”, Lorenzo Brown e Bonzie Colson, si sono trasferiti altrove, lasciando spazio a nuovi innesti. Questi ultimi saranno in grado di riportare il Maccabi dove merita?
Via il quartetto magico
Come anticipato, Wade Baldwin e Bonzie Colson hanno sposato la causa del Fenerbahce, andando a raggiungere coach Jasikevicius e un club ambizioso, oltre che voglioso di tornare alle Final Four per migliorare il risultato, in parte deludente, della scorsa annata. Tornando al Maccabi, anche il playmaker di passaporto spagnolo Lorenzo Brown ha salutato Tel Aviv, approdando proprio al Pana, avversario di mille battaglie lo scorso anno e che ora si candida, insieme all’Olympiacos, a diventare la regina per la stagione 2024/25. Da sottolineare però è anche la partenza di un altro protagonista della scorsa annata, ovvero Josh Nebo, passato all’Olimpia Milano di coach Ettore Messina: il lungo super atletico, classe 1997, ha dimostrato di poter essere un grande fattore nel pitturato, viaggiando a 11.2 punti e 7.1 rimbalzi in EL, per cui sostituirlo non sarà affatto semplice.
Chi rimane
A differenza delle stelle, il supporting cast è rimasto in blocco. Gli esterni John DiBartolomeo, Tamir Blatt e Rafi Menco, le ali Roman Sorkin e Jake Cohen, oltre al centro Jasiel Rivero proseguiranno il loro percorso alla corte di coach Oded Kattash, anche lui confermato. Una scelta importante per mantenere viva l’identità di squadra e per proseguire l’ottimo lavoro iniziato nella passata stagione (20-14 il record in regular season e quinto posto), per quanto molto dipenderà dai nuovi innesti e da come riusciranno ad inserirsi nei meccanismi del gruppo, cercando di non far rimpiangere i partenti.
In particolar modo, per DiBartolomeo, rinnovato fino al 2026, inizierà l’ottava stagione al Maccabi, canotta con cui ha giocato già 190 match nella massima competizione cestistica europea (39.3 % da tre punti nell’ultima stagione e grande affidabilità nel playmaking e ai tiri liberi) e di cui è, meritatamente, capitano.
Gli arrivi
Sei sono i nuovi innesti per la compagine israeliana in vista della stagione 2024/25. Tre in particolare sono gli atleti su cui porre l’attenzione: si tratta di Rokas Jokubaitis, Jordan Loyd e Wenyen Gabriel. Il primo, combo-guard classe 2001, giunge a Tel Aviv (dove ha firmato un triennale) dopo le ultime tre annate giocate con la maglia del Barcellona, con cui ha raggiunto due Final Four (2022 e 2023, senza centrare il bersaglio grosso) e con cui ha disputato 112 partite in Eurolega. Il secondo, Loyd, potrà essere grande protagonista in questa stagione (contratto biennale), avendo maturato una certa esperienza al Monaco (una F4 raggiunta al primo anno, i playoff al secondo) e considerato lo sconfinato potenziale offensivo (sempre in doppia cifra nelle sue cinque stagioni in EL) di cui è dotato. Il terzo, Gabriel, è la firma più stimolante (un anno, con opzione per il secondo), visto il suo passato in Nba, sponda Lakers tra le altre, e dato che ha disputato le Olimpiadi di Parigi 2024 da stella con la maglia dello storico Sud Sudan. Un lungo atletico e versatile, di grande mobilità e che potrà dare un grande contributo al gioco, anche rapido, di coach Kattash.
A questi si aggiungono Will Rayman, ala israeliana di ritorno al Maccabi dopo una stagione in Francia a Saint-Quentin; la guardia Levi Randolph, in arrivo dai rivali dell’Hapoel Gerusalemme, con cui ha disputato 12 gare in Basketball Champions League a 16.2 punti di media; infine Jaylen Hoard, ala esplosiva di 204 centimetri, promosso dall’Eurocup (in cui ha viaggiato a 16.1 punti a partite con la maglia dell’Hapoel Shlomo Tel Aviv) all’Eurolega.
Il Maccabi aveva inoltre firmato l’esterno Daryl Macon, visto già in Europa con la maglia del Panathinaikos, ma c’è stata una frenata dovuta ai suoi problemi fisici (occorsi nella passata stagione ai Shenzen Leopards). Macon, infatti, era stato ufficializzato l’11 agosto dalla società israeliana, la quale ha poi fatto dietrofront, terminando consensualmente il contratto con la guardia americana nei primi giorni di settembre.