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L’EA7 Emporio Armani Milano vince il 31° titolo della sua storia e la firma più significativa la mette il giocatore più atteso: Nikola Mirotic. Milano è più solida della Virtus e Mirotic decide più di Shengelia.

Gara 4 è condotta, gestita e dominata dalla squadra di Messina, che vince il 3° scudetto consecutivo sulla panca dell’EA7 confermando come la crescita nei playoff fosse reale. Tutti voti altissimi per i biancorossi in questa gara, così come per il resto di queste finali, mentre nella Virtus si è perso, col tempo, l’MVP della stagione regolare, Marco Belinelli, e sono venuti a mancare Hackett, Mickey e Dunston, con Zizic accantonato nelle ultime due uscite.

Marco Belinelli – 5

Fatica moltissimo a mettersi in partita, per merito della difesa biancorossa, e di fatto non ci entra mai. La sua gara 4 dice 0 punti e soli 3 tentativi di tiro dall’arco in 13′. Quasi la fotocopia delle partite precedenti, nelle quali è rimasto imbrigliato nella difesa avversaria senza riuscire a conquistarsi, come in stagione regolare, un ruolo da protagonista.

Awudu Abass – 7

Ultimo a mollare. Dopo il crollo a -20 del 3° quarto, è colui che con giocate di energia cerca di spronare i suoi nel momento più delicato. Chiude i playoff in crescita e con la consapevolezza di poter dare ancora tanto alla Virtus e, speriamo, anche questa estate alla Nazionale.

Nicolò Melli – 7

I punti non sono tutto, il modo di stare in campo si. È riuscito a ritagliarsi il suo spazio in questa partita e nella serie, mantenendo costante il rapporto col pubblico, che gli è sempre andato dietro come i discepoli col profeta. Andrà via? Forse, ma intanto si gode un altro scudetto da capitano e un’altra serata da leader.

Shabazz Napier – 7

Sembrava potesse essere un “disturbo” per questa squadra quando si parlava del suo arrivo a stagione in corso. E’ finita che, come l’anno passato, ha fatto la differenza. Gara 4 è la peggiore – almeno a livello realizzativo – tra i match delle Finals, ma con quei 6 assist timbra il cartellino dimostrandosi giocatore di riferimento dei Campioni d’Italia.

Gabriel Lundberg – 7

Tiene sotto pressione la difesa dell’Olimpia in un secondo tempo in cui la Virtus sembra spegnersi col passare dei minuti. Resta, con Abass, l’ultimo baluardo della Segafredo e, per la stagione fatta – ci ricordiamo che all’inizio era stato tagliato da Scariolo, esonerato prima di inizio stagione – merita un voto molto alto.

Nikola Mirotic – 9

Dopo le tante critiche mossegli per tutta la stagione, vince il suo primo scudetto italiano chiudendo con la miglior prestazione stagionale. 30 punti in 27 minuti con 4/6 da due, 2/5 da tre e 16/18 dalla lunetta con 12 rimbalzi e 47 di valutazione. Devastante! Saluta dicendo di essere contento per aver vinto insieme al suo allenatore preferito, Ettore Messina. Sarà punto di partenza della prossima annata, in attesa di capire quale sarà il futuro di Nicolò Melli. Si porta a casa scudetto e titolo di MVP delle Finals. Chapeau!