Non si deve più nascondere: Trento è squadra di vertice nella massima serie di basket italiana. Dopo sei giornate e con un ultimo turno che ha visto le contemporanee sconfitte delle ex imbattute Bologna e Venezia, la Dolomiti Energia – battendo in casa Reggio Emilia nella sfida tra le due più belle “sorprese” di inizio stagione – si è guadagnata con pieno merito il diritto di passare, almeno una settimana, al vertice della classifica.
Nelle cinque vittorie ottenute l’impronta di Andrejs Grazulis c’è sempre stata e questa volta, dopo l’ennesima prestazione da superstar, il nostro titolo di MVP di giornata è lui.
La prestazione
Nei 24 minuti giocati contro Reggio Emilia, il lettone ha chiuso con 24 punti (uno a minuto) tirando con oltre il 90% dal campo (6/6 da due, 4/5 da tre, a cui aggiungere 3/3 in lunetta), cui si sommano 3 rimbalzi e 3 assist, per un complessivo 26 di valutazione.
La sua capacità di aprire il campo essendo molto pericoloso dall’arco unita all’abilità di attaccare il canestro con facilità e continuità ne fanno uno dei giocatori più completi del nostro intero torneo. E Reggio Emilia se n’è accorta, come se ne sono accorte le altre cinque squadre fin qui affrontate, che l’hanno visto andare per ben quattro volte oltre la doppia cifra di punti segnati.
Quella dello scorso weekend non è stata la sua miglior prestazione stagionale a livello di punti segnati (25 all’esordio nel successo su Cremona), ma nettamente la migliore dal punto di vista delle percentuali.
Solido e freddo, come la sua Lettonia
Abituato al basket italiano, nel quale gioca dal 2019 (prima stagione in A2 con Tortona) e approdato in massima serie nel 2020, sta vivendo quest’anno la sua miglior stagione tricolore. Non ha infatti mai avuto questo tipo di percentuali, che ne fanno oggi il 7° miglior tiratore da tre punti della LBA.
Se il 60.2% da due punti con cui viaggiava nel 21-22 era già un numero di primissima scelta, il 64.3% con cui vola oggi lo mette di diritto tra i migliori del torneo. Idem per quanto riguarda la % da oltre l’arco: il 52.8% odierno è ben oltre il massimo mai raggiungo in A, quel 42.9% con cui viaggiava nei playoff della stagione 20-21 indossando la maglia di Trieste.
Oltre i numeri però c’è anche altro: un carattere schivo – tipico delle popolazione baltiche – e apparentemente freddo, che in realtà risulta affabile e forte all’interno del gruppo squadra. Arrivato l’anno scorso a Trento, ha passato la prima stagione a farsi le ossa nella nuova società, faticando non poco a trovare il proprio ruolo all’interno del sistema che era di Lele Molin. Quest’anno, con Paolo Galbiati, sembra aver nuovamente spiccato il volo, diventando in un attimo il leader nonché miglior realizzatore della squadra, con la capacità di trascinare i compagni a successi che, dopo sei giornate, fanno di Trento una delle capolista della Serie A.