Il campionato dice che la Bertram Derthona Tortona sta conducendo una stagione fin qui secondo le aspettative: momentaneo 8° posto con un record di 4 vinte e 3 perse, rispettando un ruolino di marcia dove i successi che “dovevano” essere fatti (Sassari, Trapani, Varese, Cremona) sono arrivati e le sconfitte (Reggio Emilia, Virtus Bologna e Trieste, unica casalinga) pure.
La squadra gioca discretamente bene e dimostra di aver legato con coach Walter De Raffaele, che dopo la scorsa mezza stagione a prendere confidenza con una realtà per lui nuova, ha trovato costanza, fiducia e giocatori che a volte performano anche meglio delle aspettative. L’esempio, tra questi, è Arturs Strautins: considerato sempre come un gregario, a Tortona ora è quel giocatore in grado di spaccare le partite. Il suo minutaggio è andato aumentando con il passare dei turni e le sue prestazioni di pari passo: viaggia oggi con 13 punti di media (in LBA) con il 65.5% da due e il 40.6% da tre, cui aggiunge 3.4 rimbalzi, 1.7 assist, 3.6 falli subiti e 14.3 di valutazione ad allacciata di scarpa. Il lettone è il perfetto prototipo del giocatore amato da WDR, che in questa squadra ha trovato diversi “pupilli”, che con lui sono cresciuti diventando giocatori di sempre più alto profilo, italiano ed europeo.
Un nuovo e splendente formato continentale
Ed è proprio dall’Europa l’aspetto più positivo della stagione di Tortona fino a questo momento. In Basketball Champions League, infatti, i bianconeri viaggiano a bottino pieno, dominando il girone con 4 vittorie in altrettante partite, davanti a Manresa, Chemnitz e Benfica. E’ qui che la Bertram sta facendo la differenza, dimostrando di aver costruito un roster discretamente profondo e con tante alternative ai “titolari”. Guardando le cifre di BCL si nota come ci siano 3 giocatori con media punti superiore alla doppia cifra e altri 4 che non stanno sotto i 7 punti di media, con picchi nelle diverse partite. E anche se i numeri non raccontano del tutto la pallacanestro, in questo caso mostrano come la squadra stia girando, trovando di volta in volta protagonisti diversi, senza egoismi ma con una bella condivisione di squadra, nei successi come nelle sconfitte.
Vital, Kamagate e Strautins sono al momento i più continui e insostituibili per coach De Raffaele, che sa però di poter contare anche sui vari Kuhse, Weems, Gorham, Severini, Biligha, Baldasso, Denegri, Candi e Zerini. Una dozzina che, se mantiene costanza dal punto di vista fisico, può consentire alla compagine piemontese di andare molto avanti nella competizione europea, vinta per l’ultima volta da un’italiana nel 2019 (Virtus Bologna). Oltre a questo, anche in campionato è lecito sognare, quantomeno di arrivare alle Final Eight di Coppa Italia (chiudendo tra le prime 8 dopo il girone di andata) e successivamente ai playoff scudetto.
Quel che è certo è che la Bertram Derthona ha ben costruito e strutturato una società, ancor prima che una squadra, con senno e volontà di costruire. Ne è riprova la realizzazione della Cittadella dello Sport – un centro all’avanguardia che ospita la squadra da qualche mese -, mezzo attraverso il quale la società ha voluto e vuole continuare a crescere nel mondo del basket italiano ed europeo. Vista peraltro la pochezza di tanti altri progetti spuntati e falliti in poco tempo in anni passati, ci sentiamo di guardare all’orizzonte bianconero con discreto ottimismo e la certezza che, nel bene o nel male, la struttura reggerà e creerà a lungo andare una legacy, essendo oggi a tutti gli effetti un esempio all’interno del panorama cestistico italiano.