A chi non piace fare paragoni tra grandi squadre della storia? E a chi, vedendo il roster della squadra di basket americana pronta per le Olimpiadi di Parigi, non è venuto in mente di metterla accanto a quella di Barcellona 1992 e provare a immaginare quale sarebbe più forte? Probabilmente ci abbiamo pensato tutti noi appassionati di pallacanestro.
Sappiamo bene che non ha senso mettere a confronto squadre sportive di tempi storici così diversi, ma è divertente giocarci, osservando la qualità dell’attuale roster e sognando già le giocate che Lebron e Steph potranno fare nel ricordo di MJ e Magic, per tutti gli spettatori che a Parigi se le potranno godere.
Praticamente senza difetti
Mancano pochi giorni all’inizio della rassegna olimpica, anche per il Dream Team di Steve Kerr, atteso da una corsa trionfale verso l’oro sotto la Tour Eiffel. Una squadra apparentemente senza difetti, che può contare su 12 giocatori di altissimo profilo, tra cui 4 MVP, 4 MVP delle Finals, 7 campioni NBA e un solo giocatore che non ha raggiunto almeno le finali di conference in carriera.
Il quintetto è da sogno, con quattro certezze assolute e un dubbio: Curry, James, Embiid e Durant sono i punti fermi per cominciare, poi la scelta del quinto potrebbe ricadere su Edwards, Leonard, Booker, Holiday e Tatum, con Davis, Adebayo e Haliburton che dovrebbero partire come supporting cast. Rendetevi conto di cosa stiamo parlando!!
Pesic non ha dubbi: “Questo Dream Team è più forte di quello del ’92”
Una squadra stellare, che offensivamente non ha eguali e che, come ha detto il coach serbo Svetislav Pesic, è migliore del Dream Team ’92. Coach Kerr ha voluto sottolineare un’importante differenza: “All’epoca, la Serbia e la Croazia erano state separate, e prima di allora, la Jugoslavia sarebbe stata la sfida più grande per la squadra del 1992. Il nostro roster è pieno di stelle e giocatori che hanno ottenuto molto ma vogliono ottenere di più e vincere la medaglia d’oro. Il Dream Team del 1992? Penso che la squadra del 2024 possa essere paragonabile se si guarda cosa hanno ottenuto i giocatori. Però non siamo nel 1992”, ha detto il coach statunitense, che ha aggiunto qualcosa anche sulla combinazione inedita tra James e Curry: “LeBron e Steph sono entusiasti di giocare insieme dopo essersi scontrati con una posta così alta nel corso degli anni. L’idea è Steph che gioca senza palla e LeBron che spinge in transizione”.
Non so voi, ma a sentire queste considerazioni viene da pensare che loro, gli americani, vadano a Parigi per non fare prigionieri e, con un gruppo così, l’ipotesi che diventino una squadra ancor più epica di quella del 1992 è possibile. Certo, per gli amanti del classico difficilmente ci sarà qualcosa di meglio di Jordan, Magic, Bird e compagni, che incantarono i Giochi di Barcellona a inizio anni ’90, e non per questo gli uni avranno ragione sugli altri. Se anche quella attuale entrerà la leggenda ce lo dirà il campo a Parigi, intanto quel che possiamo dire è che guardando i successi ottenuti e le individualità di cui può disporre Steve Kerr in questa rassegna olimpica, questo Dream Team non ha nulla da invidiare a quello del 1992.