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C’era tanta attesa di capire come i Celtics avrebbero approcciato la serie. Boston ha scacciato via i demoni, la pressione e tutto ciò che ci potesse essere di negativo, guadagnandosi di forza, di carattere e di energia una gara 1 mai in discussione (107-89), mentre Dallas è rimasta a guardare.

Partenza sprint

L’approccio dei Celtics è stato devastante, su entrambi i lati del campo. I 37 punti nel solo primo periodo (contro i 20 degli avversari) evidenziano subito l’ottima fase offensiva e le percentuali stratosferiche di Tatum e compagni, ma la chiave di volta del primo atto della serie è stata la difesa. La squadra di coach Mazzulla ha preso vigore dalla fase difensiva, forzando i Mavericks a tiri complicati, proteggendo l’area e isolando le stelle avversarie, come fossero da sole su un’isola. Gli accoppiamenti hanno visto, per la maggior parte dei possessi, Brown su Doncic e Holiday su Irving: i due osservati speciali, marcati dai due ministri della difesa, e, più di una volta, sono stati i secondi ad avere la meglio – soprattutto su Kyrie.

La maggiore energia dei biancoverdi si è palesata nella schiacciata di Brown nel primo quarto, dritto al ferro come un fulmine; si è manifestata nelle triple contestate e segnate da Tatum; nelle palle vaganti, tutte a favore dei Celtics, o ancora, in un clamoroso Porzingis. Al rientro dall’infortunio – non giocava da gara 4 contro gli Heat del primo turno playoff – il lungo lettone ha tirato e segnato a turno sopra la testa di qualsiasi giocatore dei Mavs, mettendo a referto ben 20 punti con 8/13 al tiro e risultando un fattore anche nell’altra metà campo. 3 le stoppate in un primo periodo dominato, 6 i rimbalzi totali e in generale una presenza in area sicuramente positiva (vedi la stoppata sul contropiede di Josh Green). Anche l’attore Mark Wahlberg, a bordocampo a seguire l’incontro, ha apprezzato decisamente le gesta di Porzingis, il quale dovrà provare a mantenersi su questi livelli per tutta la serie – in tal caso, saranno dolori per Dallas.

Doncic è stato sfidato dai giochi offensivi di Boston, dato che sul cambio dopo il pick and roll spesso “Luka Magic” si è trovato a marcare  un grande attaccante (Tatum e Brown su tutti) e altrettanto spesso è stato battuto. Ciò ha generato una rotazione continua di aiuti nella difesa Mavs, che si è mossa molto e ha speso tanto in termini di energie fisiche, con i Celtics abili a punire in ogni occasione – vedi le triple dagli angoli di Hauser e White, oltre agli attacchi fino al ferro degli esterni. E anche quando Dallas ha provato a rientrare nella terza frazione, Boston ha sempre risposto con fiammate imperiose, non dando mai la possibilità agli avversari di rientrare definitivamente in partita.

Cercasi alternative a Luka

I Mavs invece sono apparsi in balia degli avversari. L’unico a non mollare mai è stato il solito Luka Doncic: 17 punti nel naufragio del primo tempo, 30 totali (con 10 rimbalzi) e la sensazione che, in generale, fosse l’unico in grado di battere dal palleggio il proprio diretto avversario (Irving a parte, ma in poche occasioni) e creare dei vantaggi, pur marcato adeguatamente da Jaylen Brown. Per lui solo 1 assist, a causa anche dei tanti errori dei suoi compagni di squadra.

A differenza dell’ex Porzingis, Kyrie Irving ha messo a referto solo 12 punti in 37 minuti, troppo poco. Il 6/19 al tiro e le 3 palle perse certificano le difficoltà del playmaker nativo di Melbourne, ben contenuto dalla retroguardia dei bianco-verdi, in particolare da un Holiday come al solito spaziale. Come Irving, anche il resto del team non ha brillato. P.J. Washington ha avuto l’arduo compito di difendere su Brown, così come Derrick Jones Jr. si è occupato di Tatum: i due Mavs hanno però steccato in fase offensiva, dove invece erano stati dei punti di riferimento nelle serie precedenti. Dallas ha tirato 7/27 da oltre l’arco, ma 4 di queste 7 triple sono stati messe a referto dal già citato Doncic, con la coppia Washington-Irving rimasta a secco (0/8 complessivo per i due). Dalla panchina, unico in doppia cifra Hardy (13 punti), mentre tutto il quintetto di Boston ha segnato 10+ punti, a cui si sono aggiunti i 20 in uscita dalla panchina di Porzingis. I numeri, in questo caso, raccontano molto e, dunque ne diamo un paio in più: 23 assist dei Celtics contro i 9 di Dallas, 9 stoppate a 1 in favore di Boston. Il primo set va al team di coach Mazzulla, senza dubbio.

Post partita

Nella conferenza post gara Doncic ha però detto: “O vinci o perdi, conta chi arriva prima a 4 (vittorie)”, spiegando che, ovviamente, non mancherà la fiducia per le prossime partite (e non potrebbe essere altrimenti). Dallas, per forza di cose, non può e non deve essere questa se vuole provare a riscrivere la storia, per quanto la serie sia ancora lunghissima. Jaylen Brown invece ha sottolineato come sia stata una prestazione da vera squadra dei suoi Celtics, specie in difesa e quando Dallas ha provato a rientrare, anche se, dal suo punto di vista, Boston dovrà fare un lavoro migliore sull’asso sloveno. Di certo, anche i biancoverdi sanno che per arrivare al titolo serve ancora tanto lavoro e tanta fatica.