Ormai ci siamo: giovedì 3 ottobre parte l’Eurolega 2024-25, un torneo che vede 18 squadre protagoniste, 17 delle quali cercheranno di togliere lo scettro dalle mani del Panathinaikos, detentore del titolo e, stando al roster costruito, ampiamente in lizza per fare il bis.
A difendere i nostri colori ancora Olimpia Milano e Virtus Bologna, che hanno allestito squadre competitive per cercare di raggiungere un posto ai playoff, cosa non riuscita a nessuna delle due nella passata edizione della competizione.
Le favorite
Sembra evidente come la lente d’ingrandimento e le attenzioni si stiano spostando verso la Grecia. Se infatti il Pana ha confermato e puntellato il roster che ha vinto l’ultima edizione del trofeo – aggiungendo un talento del calibro di Lorenzo Brown considerato come uno dei 5 migliori colpi del mercato estivo -, l’Olympiacos ha messo insieme una squadra potenzialmente devastante, candidata ad arrivare in fondo. La squadra del Pireo ha vestito di biancorosso Evan Fournier, Tyler Dorsey, Luca Vildoza, Keenan Evans e Sasha Vezenkov, per un mercato da 10 e lode che pone l’Oly tra le prime cinque squadre d’Europa, almeno sulla carta (non che negli ultimi anni le cose siano andate diversamente).
Sono loro, a nostro parere, le favoritissime di questa edizione, alle quali aggiungiamo il Real Madrid, che per storia, voglia di rivalsa e formazione a disposizione può lottare per tornare sul tetto d’Europa e il Fenerbahce, che l’anno scorso ha raggiunto le Final Four steccando in semifinale, ma in estate ha migliorato il roster ritrovando Melli, confermando lo zoccolo duro con Mahmutoglu, Guduric, Biberovic, Pierre, Sanli e Wilbekin, prolungando con un importante contratto la presenza di Hayes-Davis e accogliendo Colson, Baldwin, Hall e Zagars, il quale si spera possa vivere un’annata senza particolari problemi fisici.
Le principali antagoniste
In questa categoria ci mettiamo le squadre che possono lottare per stare nelle prime posizioni, giocarsi i playoff o il play-in. Un po’ per patriottismo, ma anche per oggettività, partiamo dalle due italiane, che hanno cambiato tanto ma non tantissimo rispetto all’anno passato, costruendo dei roster forse più interessanti rispetto ai precedenti, almeno per quanto riguarda l’Eurolega. L’Olimpia, partita in salita in campionato con la sconfitta di Trieste, si presenta al primo appuntamento oltre confine con una squadra sulla carta ben attrezzata per viaggiare il continente. Gli arrivi di Causeur, Bolmaro, Nebo, il ritorno di LeDay e la rinnovata leadership di Mirotic in coppia con Shields sembra poter garantire al team di Messina qualità ed esperienza per restare nelle prime dieci del lotto.
Stesso discorso per le V Nere, l’anno scorso fermatesi al play-in. Banchi ha inserito nel gruppo una star di EL, Will Clyburn, pronto a prendersi sulle spalle la squadra per darle una nuova immagine in campo europeo. Con lui, potrebbe essere il canto del cigno per Belinelli ed Hackett, chiamati a un’altra stagione da protagonisti oltre i confini nazionali, che potrebbe essere l’ultima. E poi i nuovi: Morgan, Tucker e Grazulis, alla prova del nove per diventare sorprese in una competizione da loro mai giocata.
Tra le altre squadre interessanti, in lizza per un posto tra le migliori dieci del torneo, ci mettiamo sicuramente il Monaco di Sasa Obradovic, da anni avvezzo a stare nelle prime posizioni del ranking di EL e ulteriormente rinforzato dal mercato estivo. Confermato il top player Mike James, la società del Principato ha aggiunto uno dei migliori playmaker del panorama continentale: Nick Calathes, che insieme all’americano ex Olimpia forma probabilmente il miglior duo di esterni presenti nel circuito. La difficoltà di Obradovic sarà quella di farli rendere bene insieme.
In questo gruppo non può mancare l’Efes, che dopo una stagione altalenante vuole provare a tornare grande. Per farlo ha aggiunto due giocatori provenienti dall’NBA come Jordan Nwora e Stanley Johnson e un’ormai certezza della competizione: Vincent Poirier, in uscita dal Real e voglioso di spiccare definitivamente il volo per diventare uno dei centri di rifermento della competizione. Importanti le conferme di Larkin, Thompson, Beaubois e Bryant. Una squadra, questa, che si giocherà facilmente l’accesso ai playoff, e quindi la permanenza nelle prime sei posizioni.
Da prime dieci è sicuramente anche il Partizan Belgrado di quel vecchio volpone di Zeljko Obradovic, le cui stagioni da allenatore di Eurolega ormai non si contano più. L’arrivo di Carlik Jones è stato il vero colpo dell’estate del Partizan e sarà lui, insieme a Frank Ntilikina, a guidare la squadra nel backcourt, dove la presenza di Lundberg (in arrivo dalla Virtus) e Marinkovic danno ampie garanzie di punti e capacità di risolvere le partite (leggi tutte quelle vinte dal Iffe nella passata stagione con le V Nere). Bene anche la situazione nello spot di ala, con Sterling Brown e Isaac Bonga a dare difesa, fisicità e tiro, mentre sotto canestro la presenza di Tyrique Jones e Brandon Davies offre potenza ed esperienza, per una squadra che parte per stare in zona play-in, ma potrebbe anche fare meglio.
Chiudiamo il cerchio con il Barcellona, che ha costruito un reparto lunghi invidiabile, aggiungendo Youssoupha Fall ai già presenti e confermatissimi Willy Hernangomez e Jan Vesely. Un frontcourt che fa paura, ancor più se aggiunto all’arrivo, tra gli esterni, di Kevin Punter, in uscita dal Partizan e pronto a guidare la truppa blaugrana verso un posto che potrebbe serenamente essere tra le prime sei della regular season.
Possibili sorprese
Detto che l’Eurolega è una competizione sulla quale è sempre difficile fare pronostici e indovinare una griglia di partenza, figuriamoci di arrivo della regular season; se abbiamo messo dieci squadre, ne aggiungiamo alcune altre che potrebbero sorprenderci, andando a “togliere” il posto a quelle che, a nostro avviso, sono le candidate a giocarsi i posti dal primo al decimo.
Il Maccabi ha cambiato tanto, portando in Israele – anche se le partite casalinghe saranno giocate ancora alla Aleksandar Nikolic Hall di Belgrado – due guardie di assoluto valore come Jokubaitis e Loyd, deputati a prendersi il maggior numero di responsabilità in attacco. Gli altri arrivi sono maggiormente sotto traccia, per una squadra che ha ridimensionato rispetto al passato, ma che potrebbe insinuarsi tra le prime dieci.
C’è poi lo Zalgiris del “nostro” Andrea Trinchieri, il quale è di per sé una garanzia in chiave europea. A Kaunas sono arrivati Dunston (dalla Virtus Bologna), Francisco, Brazdeikis e Smailagic, tutti già esperti di Eurolega, che vanno ad aggiungersi alle colonne portanti Dimsa e Ulanovas. A nomi non una squadra da prima metà del tabellone, ma la presenza del coach italiano dà la sensazione di poter inserire lo Zalgiris tra le outsider.
Per ultima mettiamo Paris Basketball, neo “promossa” dall’Eurocup, vinta l’anno passato. Un nuovo coach proveniente dall’NBA, Splitter, e alcune aggiunte che hanno già assaggiato la competizione continentale: Lo, Ouattara e Hayes, insieme all’ex Trento Hommes e a Cavaliere, in arrivo da Strasburgo. La star però dovrebbe continuare ad essere Hifi, corteggiato in estate da diverse squadre di EL (Milano compresa): su di lui tante attenzioni e aspettative, per una squadra che, a detta di molti, può essere l’outsider per eccellenza di questa competizione.