Dopo aver vinto l’argento con la sua Francia alle Olimpiadi di Parigi 2024, Evan Fournier lascia ufficialmente l’Nba per accasarsi al team greco del Pireo, già in festa nel momento del suo arrivo. Una scelta cercata e voluta, dato che la guardia transalpina aveva scritto due anni fa sul proprio profilo twitter che, se avesse dovuto scegliere in che squadra europea tornare a giocare, avrebbe scelto proprio i Reds. E la promessa è stata mantenuta.
Fournier, ma non solo
Sono 12 le stagioni consecutive trascorse da Fournier in America, per un totale di 723 partite tra RS e Playoff. Le prime due, dal 2012 al 2014, con la maglia dei Nuggets, per poi passare ad Orlando, con cui ha disputato 7 annate (2014-21). Proprio nella stagione 2020/21 il passaggio a Boston, poi a New York, prima di Detroit, ultima fermata del suo cammino oltreoceano – pare infatti che abbia rifiutato un’ultima offerta biennale dai Wizards. Ora il ritorno in Europa, dove tutto era iniziato prima a Nanterre e poi a Poitiers: il classe 1992 nativo di Saint-Maurice vestirà per i prossimi due anni (a 4.5 milioni di dollari complessivi) la maglia dell’Olympiacos, squadra da lui stesso definita come un grandissimo club nel famoso tweet di due anni fa.
Fournier è la ciliegina sulla torta di un mercato estivo sfavillante per la compagine del Pireo. Alla corte di coach Bartzokas infatti sono arrivati anche Tyler Dorsey, Luca Vildoza, Keenan Evans e Sasha Vezenkov. Un mercato da 10, anche se l’unica incognita è rappresentata da Evans, ormai ex giocatore dello Zalgiris, infortunatosi lo scorso 26 maggio (lesione del legamento del ginocchio sinistro). Al di là di questa dose di sfortuna, la dirigenza dei Reds ha lavorato decisamente bene per provare a migliorare un roster che comunque nella passata stagione ha raggiunto le Final Four e il terzo posto finale. Il ritorno di Sasha Vezenkov, uno dei più sensazionali di questa sessione estiva, porta automaticamente l’Oly tra le prime cinque squadre d’Europa, almeno sulla carta. Se pensiamo poi che si sono aggiunti al gruppo anche un grande realizzatore come Tyler Dorsey, anche lui al ritorno dopo la parentesi in Nba e al Fener, e una combo-guard funambolica come Luca Vildoza, il gioco è fatto.
Le certezze
Si riparte anche dalle permanenze, dall’ossatura della squadra che ha raggiunto le Final Four. Si parla in questo senso di capitan Kostas Papanikolaou, forte della partecipazione alle Olimpiadi; di Alec Peters, nella passata stagione uno dei migliori del gruppo (21.5 punti di media alle F4); dei tre lunghi Milutinov, Wright e Fall, tutti e tre confermati. Anche nel reparto esterni non c’erano dubbi su Walkup, Williams-Goss, McKissic e Larentzakis, quattro tasselli essenziali, soprattutto a livello difensivo i primi tre e a livello offensivo il quarto. L’unico interrogativo riguarda Petrušev che, con l’entrata di Fournier, dovrebbe lasciare l’Oly per dirigersi alla Stella Rossa, dove ha già giocato nell’annata 2022/23. Insomma, coach Bartzokas avrà tante frecce al suo arco e la sfida ai “cugini rivali” del Panathinaikos è lanciata.
Il monte ingaggi
Il sito web Sport24, citato anche dal portale italiano Sportando, ha spiegato che l’Olympiacos spenderà poco meno di 20 milioni di euro per gli stipendi dei giocatori, quasi 7.5 milioni in più rispetto all’annata precedente. In testa è presente Vezenkov, con un ingaggio faraonico da 3.7 milioni di euro annui; seguono proprio Fournier (2 milioni), Fall (1.7 M) e Milutinov (1.6 M). Gli altri due nuovi acquisti, ovvero Dorsey e Vildoza, raggiungono rispettivamente 1.4 e 1.2 milioni, così come capitan Papanikolaou (1.2 m), mentre Walkup dovrebbe guadagnare 950.000 euro.