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L’MVP del 22° turno di Eurolega è Carlik Jones, guardia americana del Partizan che giovedì sera al Forum di Assago ha fatto fuori, insieme ai compagni Sterling Brown e Tyrique Jones, l’Olimpia di Messina, costringendola a un pesante passivo (70-80). Con 72 punti tre, i giocatori di Obradovic hanno scavato il solco nel corso del match, dando all’EA7 uno scossone in un periodo positivo.

La partita

24 punti realizzati con 9/11 da due e 6/7 in lunetta, cui aggiungere 3 rimbalzi, 9 assist 3 recuperi, 6 falli subiti per 37 di PIR con un plus/minus di +18. Valori che alzano le medie di un giocatore che viaggia a 13.1 punti a partita, ma con discrete percentuali (51.% da due, 91.2% in lunetta e un non invidiabile 31.5% da tre), e che quando si accende può essere determinante.

Dinamico e capace di costruirsi tiri da solo, è un’arma spesso letale per la squadra di Obradovic, che in questa Eurolega è andato quasi sempre in doppia cifra, con 4 partite oltre i 20 punti e 3 oltre il 30 di PIR. La scelta ricade su di lui, anziché sugli altri compagni (altrettanto impattanti nel match meneghino), per via dei 9 assist distribuiti, che hanno premesso alla squadra di trovare la miglior soluzione che portasse a un canestro.

Leadership e personalità al servizio del sistema di Obradovic

MVP della G League nella stagione 2022-23, nella scorsa ha provato l’esperienza cinese ai Zhejiang Golden Bulls sciorinando numeri rilevanti. Giocatore in grado di dare un grande contributo offensivo, sa gestire molto bene il pallone, creando per sé e per i compagni, mettendo in ritmo tutta la squadra. Dotato di grande personalità e di conseguenza leadership, sa fare canestro anche dal palleggio, senza dover per forza iniziare l’azione d’attacco, ma anzi esaltandosi in transizione chiudendo indifferentemente in penetrazione o in arresto e tiro (anche da tre).

Anche difensivamente dice la sua: ha mani veloci, è intelligente e furbo, sa leggere qualche millesimo prima l’azione agendo d’anticipo… dote fondamentale per essere un buon difensore. Non possiede invece di grande fisico (ma qui non possiamo che “prendercela” con Madre Natura, inutilmente), patisce le squadre che hanno esterni che possano attaccarlo in post basso, ma il resto del suo repertorio ne giustifica ampiamente questo “difetto” fisico sul quale c’è poco da lavorare.

Una bella scoperta di questa Eurolega e un enorme innesto per il Partizan, che è ancora ampiamente in corsa per un posto tra le prime 10, che siano play-in o playoff, ora lontani soltanto una vittoria. Carlik Jones, che al suo attivo ha anche qualche sparuta esperienza in NBA con Dallas, Denver e Chicago, è all’esordio in Europa da giocatore e, visti i numeri e le prestazioni, potrebbe aver trovato la sua collocazione per i prossimi anni.

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