Nel secondo turno di Eurolega ci sono una state una serie di prestazioni individuali assai rilevanti, come quella di Lessort, Shields e Brizuela, ma per importanza del successo ottenuto, valutazione e incidenza nel match, quella che ha spiccato maggiormente è la prova di Neal Sako. C’è tanto di suo nella vittoria dell’ASVEL Villeurbanne contro la Virtus. Il centro francese classe 1998 ha disputato una gara da grande trascinatore, risultando praticamente infallibile in area e, soprattutto, determinante a rimbalzo, fondamentale nel quale la Segafredo ha latitato parecchio.
La partita
L’ASVEL, così come la Virtus, cercava a tutti i costi la prima vittoria stagionale in EL e, dopo aver preso il largo nel primo quarto (38-27), la formazione guidata in panchina da Pierric Puopet e dal nostro Edoardo Casalone ha portato a termine l’opera pur facendosi rimontare nel secondo tempo, perdendo i successivi tre quarti.
In una prova da 85 punti segnati, con quattro uomini in doppia cifra, Neal Sako ha decisamente spiccato. Con la sua fisicità e la capacità di buttarsi sempre a rimbalzo, il lungo transalpino ha spaccato la difesa virtussina concedendo più volta secondi tiri alla formazione di casa. Il suo tabellino dice 19 punti con 9/11 da due e 1/2 in lunetta, 11 rimbalzi, 2 recuperi, 2 falli subiti per 30 di valutazione complessiva, che costituiscono per lui – alla prima esperienza in Eurolega – il primo season e career high. Se da una lato Sako ha fruttato all’ASVEL la prima vittoria stagione oltre i confini nazionali, ha messo in evidenza i problemi difensivi della Virtus, che ha concesso ben 21 rimbalzi in attacco alla squadra francese. Ma questa, per il momento, è un’altra storia.
Rampa di lancio
Arrivato in estate dallo Cholet, dove aveva giocato le ultime due stagioni disputando campionato e Basketball Champions League, ha iniziato col freno tirato nel torneo francese – dove in tre partite non è andato oltre i 6.3 punti, pur con 7 rimbalzi di media – mentre in Eurolega, grazie alla prova contro le V Nere, sta facendo decisamente meglio: 12.5 punti e 7.5 rimbalzi in due partite.
Interno verticale e al contempo mobile, è un giocatore prezioso offensivamente e difensivamente, con una grande etica del lavoro. La sua volontà di migliorarsi quotidianamente, come ha raccontato coach Poupet fin dal giorno della sua presentazione, è la caratteristica che fa di lui un giocatore futuribile a livello continentale. Se il suo rendimento dovesse attestarsi sulle cifre dell’ultima gara, ha le potenzialità per inserirsi nella short list dei centri più determinanti d’Europa per i prossimi anni. Difficile, visti i mostri sacri che si trova davanti (vedi Victor Wembanyama) per il momento vederlo impegnato con la Nazionale francese – non ha mai fatto parte di quelle giovanili – ma è un ragazzo ancora discretamente giovane (26 anni), che può ritagliarsi uno spazio di rilievo nel campionato francese e, perché no, anche a livello Eurolega.