L’Olimpia Milano ha riattaccato la spina. Nella prima partita spartiacque della propria stagione la squadra di Ettore Messina non ha fallito, tornando al successo in Eurolega dopo quattro sconfitte consecutive e tornando al terzo posto della classifica agganciando l’Olympiacos sconfitto dalla Stella Rossa.
Difesa di ferro
Il Monaco è stato domato a domicilio per 71-65 ed anche se il verbo utilizzato sembra quello più adatto visto l’esiguo vantaggio di fine match, per quanto visto nei primi tre quarti di partita sarebbe stato più corretto aggiungere due consonanti e parlare di avversario dominato.
Perché non si concedono appena 65 punti al terzo miglior attacco dell’Eurolega senza una prestazione da “vecchia” Olimpia, sulla falsa riga di quella dell’ultimo successo in Europa, lo storico 65-48 in casa del Fenerbahce.
Nonostante l’emergenza infortuni sia rientrata solo in parte, con Mitoglou lungodegente e Delaney non ancora al top della forma, l’Olimpia ha infatti ritrovato i vecchi, cari meccanismi difensivi, concedendo alla formazione di Mitrovic, comunque in crisi nera (cinque sconfitte consecutive) dopo l’ottimo avvio di stagione, appena 44 punti nei primi tre periodi.
La chiave della partita è tutta qui e fa passare in secondo piano anche la frenata, comunque fin troppo brusca, dell’ultimo quarto, con quel parziale di 21-14 che rende meno netto il risultato finale, ma non cancella l’importanza della vittoria della ripartenza, giustamente sottolineata a fine match anche dallo stesso Messina.
I protagonisti della notte di gloria di Milano nel Principato, contro un Monaco tradito dal grande ex Mike James, deludente e polemico al momento della sostituzione, sono stati tre. Su tutti Kyle Hines, impeccabile sotto canestro (11 punti con 4/6) e dominante in area, mentre a scandire i tempi di gioco ha pensato l’esperienza del Chacho Rodriguez, tornato su ottimi livelli insieme all’altro capitano Nicolò Melli. La sorpresa più bella è però legata al rendimento di Ben Bentil.
Il ghanese-statunitense migliora di partita in partita e al terzo match con Milano sembra già perfettamente integrato: la sua fisicità e la sua personalità nel farsi trovare dai compagni e cercare anche canestri pesanti può diventare un’arma fondamentale in stagione e far sentire il meno possibile l’assenza di Mitoglou.
Tra le altre spicca il Barca nel Clasìco
Nel prossimo turno il Panathinaikos, atteso al Forum martedì 14, sembra l’avversario ideale per dare continuità, anche se i greci sono stati protagonisti del risultato a sorpresa della serata di venerdì, il netto 82-67 sull’Alba Berlino, che era a propria volta reduce dal successo su Milano.
Con questo successo, giunto grazie ai 20 punti di Daryl Macon, il Panathinaikos ha staccato lo Zalgiris, ora ultimo da solo dopo la netta sconfitta interna contro il Cska: il 73-51 finale permette alla squadra di Itoudis di restare agganciata al treno del terzo posto grazie alla doppia doppia di Nikola Milutinov (19 punti e 12 rimbalzi).
Il match di cartello della serata era però ovviamente quello del Palau Blaugrana tra Barcellona e Real Madrid, vinto nettamente dai padroni di casa per 93-80. Nella settimana della storica eliminazione della squadra di calcio dalla Champions League gli sportivi catalani si appoggiano quindi alla formazione di Jasikevicius, ora sola in testa alla classifica con 12 successi e due sole sconfitte.
Il Real, al quale non bastano gli 11 punti di Fabien Causeur e Thomas Heurtel, si ferma invece dopo sei vittorie consecutive, piegato dalla super prestazione di Nikola Mirotic, protagonista del career high con 31 punti e 10 rimbalzi e dall’impatto di Brandon Davis e Rokas Jokubaitis dalla panchina (rispettivamente 16 e 12 punti in 14 minuti). Nonostante le assenze di Nick Calathes e Corey Higgins, il Barcellona è al momento la squadra più forte e dal roster più completo, ma la stagione è ancora molto lunga.