La massima competizione continentale di basket avanza ed entra nel vivo, offrendo agli appassionati delle sfide molto interessanti. Questa seconda giornata propone un match pazzesco, Efes-Real, che si sono divise il trofeo nelle ultime tre stagioni.
Non verrà invece disputata la gara che avrebbe visto l’esordio dell’Olimpia Milano contro il Maccabi Tel Aviv davanti al proprio pubblico, per via del conflitto bellico in corso in Israele e Palestina. Situazione che dovrà essere monitorata così come lo fu per le formazioni russe nel momento dello scoppio della guerra in Ucraina.
Tornando a note più liete: trasferta impegnativa per la Virtus Bologna, che vola a Monaco a sfidare forse la coppia di esterni più pericolosa dell’EL, quella formata da Walker e James, con l’intenzione di ottenere uno scalpo importante anche per dedicarlo ad Achille Polonara, operato d’urgenza in settimana per un tumore ai testicoli, il cui intervento è andato e bene ma terrà fuori il giocatore per circa un mese.
Anadolu Efes Istanbul – Real Madrid: campionissimi a confronto
Basterebbe solo dire che sono le due squadre ad aver vinto le ultime tre edizioni della competizione per presentare sensatamente la partita. E invece cerchiamo di entrare maggiormente in ciò che potremo vedere sul parquet della Sinan Erdem Sports Hall.
Il Real ha chiuso la prima uscita – vittoria col Baskonia a domicilio – realizzando 15 tiri da tre punti senza Tavares e Deck, giocatori considerati ad oggi chiave nell’assetto dei blancos. Una prova che ha messo in luce le tante possibilità che possiede il roster di Chus Mateo, che ha trovato in Poirier una solida prova da 10 punti e nel 16enne debuttante Ismaila Diagne un cambio addirittura dal lanciare in quintetto, rimasto in campo solo 6′ per i due falli commessi subito. Madrid resta squadra che ama tirare molto da tre, a maggior ragione senza Tavares in campo, e deve ancora trovare il miglior Campazzo, all’esordio solo 2 punti con 0/5 dall’arco.
L’Efes, uscito con le ossa rotte dal match contro il Barcellona (91-74), deve ancora trovare identità dopo aver cambiato completamente l’assetto in estate. I blaugrana sono stati bravi a tenere fuori dal gioco Darius Thompson (2 punti con 1/7 al tiro e 4 palle perse), e nel complesso la squadra turca ha avuto poca produzione offensiva dai suoi uomini chiave, con Larkin a quota 16 punti e soli altri due giocatori in doppia cifra: Bryant e Jones, mentre i vari Beaubois, Clyburn, Pleiss, Willis e Zizic hanno confezionato complessivamente 33 punti, troppo poco per una contender. Passarsi la palla e trovare soluzioni con alte percentuali sarà l’indicazione di Erdem Can, che cerca la prima vittoria europea della sua nuova era.
Monaco – Virtus Segafredo Bologna: il battesimo di Kemba
Trasferta impegnativa per le V nere, che in Costa Azzurra provano a farsi largo tra le insidie di un’avversaria tra le candidate al raggiungimento delle Final Four, ma che ha iniziato la propria campagna continentale con una sconfitta, segnando appena 65 punti contro il Valencia, a cui ne sono bastati 70 per vincere. Una brutta prova per i ragazzi di Obradovic, che senza Walker – che dovrebbe esordire con i suoi nuovi compagni proprio contro la Segafredo – hanno avuto dai soli James e Okobo prove dignitose oltre la doppia cifra. Sono mancati i pretoriani come Motiejunas, Tarpey e Hall, così come non ha visto il campo uno degli arrivi estivi, l’ex della gara Mam Jaiteh, l’anno scorso centro titolare in EL per la Virtus. Tante, troppe, le 16 palle perse dei monegaschi, chiave sulla quale dovrà concentrarsi la prova difensiva della Virtus.
I ragazzi di Banchi, che in campionato sono a punteggio pieno dopo due giornate, hanno le carte in regola per cercare il colpaccio, ma dovranno fare i conti in difesa con Kemba Walker, che stando alle previsioni dovrebbe fare il suo esordio nel Principato proprio in questa occasione. Con lui le punte di diamante della squadra di Obradovic diventano due (insieme a James), se escludiamo erroneamente Okobo, e questo potrebbe impattare sul match a livello di fattore campo, immaginando l’entusiasmo della Salle Gaston Medecin alla vista dell’ex campione NBA.
Bologna non avrà a roster Achille Polonara, fermato improvvisamente in settimana per l’asportazione di un tumore ai testicoli che è arrivato come un fulmine a ciel sereno e che terrà fuori l’ex ala di Baskonia e Zalgiris per almeno un mese. Una motivazione extra per i bianconeri, che all’esordio se la sono ampiamente giocata con lo Zalgiris e che, con il Jordan Mickey formato extra lusso di questo periodo, potrebbero trovare risvolti positivi dalla campagna francese. Curiosità per vedere se Iffe Lundberg – tornato in campo con la maglia bianconera nell’ultima gara di campionato dopo essere stato messo fuori squadra dall’ex coach Sergio Scariolo – tornerà ad avere spazio anche in EL, dove potrebbe rivelarsi un acquisto extra aggiuntivo che la società, prima dell’arrivo di Banchi, aveva già accantonato.
Olympiacos – Barcellona: aria di Final Four
Così come Efes-Real, anche Oly-Barça è potenzialmente una sfida da playoff, se non da Final Four. Presenti entrambe nelle ultime due edizioni dell’atto finale della competizione, senza mai riuscire a vincerla però, sono tra le squadre additate da tutti gli addetti ai lavori ad arrivare in fondo.
Per la formazione greca ci sono non pochi problemi di infortuni, con le sicure assenze di Sikma e McKissic e quelle potenziali di Williams-Goss e Fall, che cambierebbero eccome la situazione. L’Oly resta comunque squadra ben costruita, che ha in Milutinov il punto di riferimento offensivo e trascinatore. Su di lui saranno concentrate le maggiori attenzioni della difesa blaugrana.
Il Barcellona sta decisamente meglio, con i due centri, Vesely e Willy Hernangomez in un grande momento di forma, per non parlare di Dario Brizuela, sempre più lanciato per diventare un giocatore di primissimo livello Eurolega. Se a questi aggiungiamo che l’ex NBA Jabari Parker sembra iniziare ad ambientarsi bene al caldo della città catalana (10 punti all’esordio con 4/5 da due), sarà difficile non solo per l’Olympiacos, ma per tutte le avversarie affrontare la squadra guidata in panchina da Roger Grimau. Per il Barça il maggior pericolo potrebbe essere l’effetto Pireo, un palazzetto che ha spesso garantito alla squadra di casa una spinta notevole.