Una serie di prestazioni di grande spessore e di qualità hanno permesso a Derrick White di diventare uno dei giocatori chiave, se non IL giocatore chiave, dei Boston Celtics in questa stagione. Tra canestri da tre punti e una difesa intensa, la guardia dei Celtics è risultata decisiva sia nella serie vinta contro i Miami Heat (4-1) sia nel primo atto della serie conquistato da Boston al TD Garden, ai danni dei Cleveland Cavaliers (120-95). Un fattore in più per una squadra, Boston, già parecchio completa, nonostante l’assenza di Porzingis.
Statistiche da urlo
Partiamo dai dati. White, in questo inizio di playoff, sta tirando divinamente: in sei gare (cinque contro Miami, una contro i Cavs) il numero 9 dei Celtics, partito sempre in quintetto, sta mantenendo una media del 50% nei tiri da oltre l’arco (28/56). Una statistica che si è alzata, seppur in riferimento ad un campione minore, rispetto alla Regular Season, in cui comunque ha tirato decisamente bene con un 39.6% che rappresenta il miglior dato della sua carriera in stagione regolare. Per il resto, in questa postseason ha superato i 20+ punti segnati in ben quattro occasioni e in un match, gara 4 vinta contro Miami per 102-88, ha scollinato quota 30 (38 punti per l’esattezza). Numeri che gli hanno permesso di guadagnarsi definitivamente la fiducia di coach Mazzulla, il quale infatti lo tiene in campo quasi 34 minuti di media in questi PO.
Il ruolo offensivo di White
Come al solito le statistiche e i numeri non sono abbastanza e serve scavare più a fondo. Perché dunque White è così importante per i Celtics?
Partiamo dal presupposto che i primi due violini di Boston in fase offensiva sono Jayson Tatum e Jaylen Brown. E qui arriva il succo del discorso: il nativo di Parker (Colorado) porta le difese avversarie a fare una scelta, considerando anche le sue percentuali stratosferiche di cui sopra. La prima è difendere forte su Tatum e Brown, esasperando anche l’aiuto e lasciando più spazio allo stesso White per tirare (quest’ultimo è molto abile anche nello spacing); la seconda è lasciare in “single coverage” i propri difensori su Tatum e Brown, esponendosi troppo alle penetrazioni al ferro. In entrambe le situazioni i Celtics avranno un vantaggio e provare a contrastarli diventa davvero complicato.
Altra situazione interessante è il pick and roll tra White, in questo caso portatore di palla, e Horford/Tatum – soprattutto in assenza di Porzingis, infortunato. La guardia di Boston è abile sia a nascondersi dietro il blocco per sparare la tripla dal palleggio (anche da otto metri) sia a leggere la situazione in caso il difensore lo segua sul blocco. Risultato? In queste sei partite White o ha messo a referto un canestro oppure il bloccante in questione ne ha beneficiato.
Fattore difesa
La motivazione per cui coach Mazzulla si fida molto di White però non è solo la fase offensiva, ma anche quella difensiva. La guardia biancoverde è, insieme a Holiday e Brown, un fattore anche a livello difensivo e a lui, come agli altri due compagni appena citati, toccano gli avversari più tosti. Nella prima gara contro i Cavs, Holiday si è occupato, nella maggior parte delle azioni, di Mitchell (per lui 33 punti in gara 1, ma con 12/25 al tiro), mentre White ha difeso su Garland – con Holiday a riposo invece è stato Brown ad occuparsi di Mitchell. Holiday e White però a volte si sono scambiati il ruolo, in modo da tenere sempre alta la guardia e in modo da accoppiarsi subito con i portatori di palla dei Cavs. Più in generale Boston è più fisica (Cavs senza Allen), anche nel reparto esterni, e Derrick White, anche in questo caso, è una pedina fondamentale nello scacchiere di Mazzulla.
Insomma il nativo di Parker sembra essere la chiave di volta per i Celtics, i quali sono assolutamente favoriti per il passaggio del turno. Riusciranno i Cavs a contrastare Boston oppure si verificheranno nuovamente le situazioni di cui sopra con protagonista White?