Il Mondiale di basket è alle porte.
Da venerdì 25 agosto a domenica 10 settembre a Manila (Filippine), Giacarta (Indonesia) e Okinawa (Giappone) si disputerà la rassegna iridata, che vedrà 32 squadre contendersi il titolo che nell’ultima edizione fu della Spagna.
Saranno cinque le arene nelle quali si disputeranno tutte le gare: tre a Manila (Philippine Arena, Smart Araneta Coliseum, Mall of Asia Arena), e due negli altri poli di riferimento (l’Indonesia Arena a Giacarta e la Okinawa Arena nell’omonima città giapponese), per un calendario che prevede partite degli azzurri mattutine o nel primo pomeriggio. Italia che, inserita nel gruppo con Angola, Repubblica Dominicana e i padroni di casa delle Filippine, giocherà a Manila, con un fuso orario di 6 ore avanti rispetto a quello nostrano.
Formula e calendario
La fase a gironi avrà luogo dal 25 al 30 agosto, con le prime due squadre dei rispettivi gruppi (8) che si qualificheranno per il secondo turno, in programma dal 31 agosto al 4 settembre e nel quale saranno presenti 16 formazioni, suddivise in nuovi quattro raggruppamenti. Le prime due di ognuno di essi passeranno alla fase ad eliminazione diretta, che prevede i quarti di finale il 5-6 settembre, le semifinali l’8 e le finali il 10.
La fase ad eliminazione diretta, dai quarti alla finale, si terrà interamente alla Mall of Asia Arena di Manila, dove ci si aspetta un gran seguito di pubblico considerata la travolgente passione della popolazione locale per la pallacanestro.
Importante anche il posizionamento finale, perché questo torneo assegnerà sette pass per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Ad eccezion fatta della Francia, già qualificata in quanto paese ospitante, i sette posti verranno distribuiti alle migliori squadre dei rispettivi continenti in base alla classifica finale: due pass per America ed Europa, uno a testa per Africa, Asia e Oceania. Gli ultimi quattro posti infine saranno assegnati attraverso i tornei pre-olimpici.
Dove seguire i Mondiali in tv
La copertura televisiva della rassegna iridata, per quanto riguarda i media italiani, sarà a carico di Sky Sport, Rai (che torna a trasmettere gli azzurri) e Dazn, che con l’acquisizione di Eleven Sports – avvenuta definitivamente lo scorso luglio – ne ha ereditato i diritti e trasmetterà le gare degli Azzurri e la fase finale della competizione in streaming sulla propria piattaforma.
Cosa accadde l’ultima volta e le favorite di oggi
L’ultima volta, in Cina, furono le Furie Rosse a strappare il titolo che nelle due precedenti edizioni fu appannaggio degli Stati Uniti.
La selezione guidata in panchina da Sergio Scariolo ebbe la meglio sull’Argentina (quest’anno assente), con la Francia a chiudere il podio sopra l’Australia.
A “mancare” l’appuntamento tra le grandi fu la squadra che storicamente parte favorita in questa competizione, gli Stati Uniti, quest’anno in Oriente con tutto l’interesse a riportare al di là dell’Oceano un titolo che nessuno quanto loro ha mai vinto (5 volte), eccezion fatta per la Jugoslavia (5), ormai divisa dal 1992.
USA: Steve Kerr con un gruppo in rampa di lancio
Agli ordini di Steve Kerr, che ha preso lo scettro di Team Usa da Gregg Popovich, sarà Paolo Banchero a guidare la squadra a stelle e strisce.
L’NBA “Rookie of the year” degli Orlando Magic, prima scelta al draft 2022, dopo aver ammiccato all’Italia propendendo poi per il suo paese di nascita e crescita, è atteso al primo torneo da protagonista con la nazionale e insieme a lui tanti giocatori in rampa di lancio pronti a riscattare il settimo posto del Mondiale 2019.
L’altra prima scelta assoluta Anthony Edwards, già All-Star che ha fatto parte del gruppo che ha vinto il titolo a Cinque Cerchi a Tokyo 2020, Tyrese Haliburton e Jaren Jackson Jr, miglior difensore della stagione NBA.
Spagna: Lull e Fernandez da chiocce e una base NBA
Campione del Mondo e d’Europa in carica, la Spagna è, ancora prima degli Stati Uniti, la principale candidata alla vittoria finale. Figlia di un movimento che continua a produrre talenti, la nazionale di Sergio Scariolo si presenta con un roster ricchissimo di esperienza e potenzialità.
I veterani Llull e Fernandez saranno i fondamenti di un gruppo che sprizza talento, con l’eccezione di Lorenzo Brown, assente per un infortunio occorsogli nella finale di Eurobasket 2022 dal quale non ha avuto modo di recuperare appieno durante l’ultima stagione e di Ricky Rubio, che ha dato forfait per dedicarsi alla propria salute mentale, problema per il quale è in dubbio la prosecuzione della sua carriera.
A farne le veci i fratelli Hernangomez, supportati dagli altri due NBA Garuba e Aldama; con loro un gruppo di elementi già formati in competizioni di alto livello europeo come Abrines, Brizuela, Claver e Parra. Un roster che cambia negli anni ma che, sotto la sapiente guida di Don Sergio, arriva sempre in fondo.
Francia: al top anche senza Embiid e Wemby
Grande era l’attesa per quello che sarebbe già potuta essere la Francia a questi Mondiali e che (forse) sarà non prima di Parigi 2024. Victor Wembanyama e Joel Embiid assenti. Il primo, come prevedibile, ha detto no alla chiamata di Vincent Collet per prepararsi alla stagione d’esordio in NBA, dopo essere diventato la prima scelta al draft più chiacchierata degli ultimi anni. Il secondo, invece, dopo un abboccamento, è rimasto indeciso su quale passaporto far valere per disputare una competizione fra nazionali (francese, americano o camerunense), dando infine forfait.
Il roster transalpino resta però tra i migliori dell’intero pacchetto: Gobert, Fournier, Batum, De Colo, Yabusele e Ntilikina garantiscono una profondità e possibilità di scelta a Collet e, forse, avere due prime donne in meno potrebbe addirittura giovare a una nazionale che nelle ultime due edizioni è andata a medaglia (bronzo), così come ha fatto alle Olimpiadi di Tokyo (argento) e all’ultimo Eurobasket (argento).
Serbia: senza Jokic, Micic e Kalinic
Chi partirà decisamente rimaneggiata rispetto alla aspettative è la Serbia. Le assenze di Jokic, Micic e Kalinic sono pesanti per coach Pesic, che sa di dover “inventare” qualcosa per consentire a una nazionale tanto blasonata quanto attesa di andare più avanti possibile. Eppure sono tanti i giocatori NBA e di valore presenti nel roster: dal nuovo capitano ma espertissimo Bogdan Bogdanovic, una certezza, ai vari Jovic, Petrusev e Pokusevski, senza dimenticare l’esperto Guduric, Milutinov e gli ex “italiani” Avramovic e Nedovic. La Serbia non parte tra la favorite, ma ha talmente tanta tradizione e capacità di adattarsi alle difficoltà da dover essere sempre rispettata.
Slovenia: l’underdog col sogno mondiale
Difficile non inserire la Slovenia tra le squadre candidate a un posto tra le grandi di questo torneo iridato. Assente dal 2014, in cui chiuse settima, la squadra guidata in panchina da Aleksander Sekulic e in campo da Luka Magic Doncic ha messo negli ultimi anni le radici per un presente e un futuro radioso nel basket intercontinentale. Vinto l’oro Europeo nel 2017 e chiuso al 6° posto Eurobasket 2022, è pronta al grande salto.
Alla super star Doncic, si aggiungono i veterani Zoran Dragic, Jaka Blazic, Vlatko Cancar (campione NBA con i Denver Nuggets), Mike Tobey e Klemen Prepelic, con l’eccezione di Goran Dragic, che ha dichiarato di volersi prendere un’estate di riposo dopo i 16 anni con la Reprezentanca.
Il “vantaggio” è un girone assolutamente alla portata con Capo Verde, Georgia e Venezuela e un possibile secondo turno con due tra Germania, Finlandia, Australia e Giappone, tutte squadre con cui Doncic e compagni possono giocare alla pari.
Grecia, Canada e Australia
Senza Giannis Antetokounmpo, Nick Calathes, Kostas Sloukas e Tyler Dorsey (quest’ultimo “sostituito” come naturalizzato da Thomas Walkup), la Grecia parte con tante defezioni importanti.
Coach Itoudis può contare sulla leadership di Papanikolaou, ma le assenze potrebbero pesare non poco sul cammino della nazionale ellenica. Tutt’altra aspettativa per Canada e Australia, entrambe inserite nella top 10 del ranking FIBA alla vigilia del Mondiale.
La nazionale della foglia d’acero è infarcita di stelle NBA, che dovranno mostrarsi in grado di collaborare pur avendo giocato insieme pochissimo, per candidarsi a essere la sorpresa in un girone non facile con Francia, Lettonia e Libano. Gilgeous-Alexander e RJ Barrett i due tenori di un gruppo che – perso il neo campione NBA Jamal Murray negli ultimi giorni; ha deciso di prendersi del riposo in vista della prossima stagione NBA – contiene altri sette giocatori del massimo campionato americano.
L’Australia, terza del ranking grazie ai risultati degli ultimi anni (bronzo alle ultime Olimpiadi, quarta ai Mondiali 2019 e detentrice della Coppa d’Asia), si presenta ai nastri di partenza con un roster sostanzioso. Dieci i giocatori NBA nella prima lista, con Patty Mills a guidare il gruppo. Unici importanti assenti Aron Baynes e Ben Simmons, la cui presenza con i Boomers manca dal 2013: una storia mai sbocciata, che potrebbe però avere il suo lieto fine a Parigi 2024, che Ben ha segnato nel calendario come sogno da esaudire.
Le aspettative degli Azzurri
Segnata dall’affair Banchero, la nazionale di Pozzecco vuole mostrare al Mondo di potercela fare anche senza il talento degli Orlando Magic. Sarà il gruppo a dover fare la differenza, come è stato nell’imprevedibile qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo con un pre-olimpico conquistato battendo la Serbia (con Jokic) a domicilio e nei successivi eventi internazionali, dove la squadra si è compattata attorno al proprio coach andando spesso oltre i propri limiti.
Nel roster azzurro c’è il meglio che il nostro movimento possa esprimere, tranne Nico Mannion che ha dato forfait ben prima del training camp per potersi riprendere fisicamente dopo una stagione complicata.
Sarà quindi ancora la nazionale di Niccolò Melli e Simone Fontecchio, che vogliono fare un passo in più rispetto all’ottavo posto di Eurobasket 2022 e, sicuramente, al decimo del Mondiale cinese.
Con loro, occhi puntati su Achille Polonara, passato in estate alla Virtus Bologna dopo anni ad alti livelli in Eurolega in giro per l’Europa; su Marco Spissu, pupillo di coach Pozzecco e sui più brillanti giovani talenti del nostro basket: Matteo Spagnolo e Gabriele Procida, attesi al grande salto anche con la Nazionale maggiore.