Quando c’era la Mitropa: storia della “nonna” della Champions League
Oggi giorno, uno dei maggiori piaceri del calcio europeo è vedere la Champions League. La forza di questa competizione è che, ogni 15 giorni, quantomeno si riescono a vedere i
Oggi giorno, uno dei maggiori piaceri del calcio europeo è vedere la Champions League. La forza di questa competizione è che, ogni 15 giorni, quantomeno si riescono a vedere i
“Ho sempre detto alla gente, alla gente che mi conosce, che quando avrei perso la motivazione, la voglia di dimostrare qualcosa come giocatore di basket, ecco quello sarebbe stato il
“Alla fine, Pinochet applaudirà Panatta”. Come fosse una forzatura abbellita in qualche modo, come se alla base resistesse una sensazione di obbligo e non di piacere. Insano, parlando di sport.
Nell’aria, l’olezzo di gasolio, il fragore di un applauso che non smette di esistere, il brusio delle moto che aprono il gas. La marcia funebre, in quel 27 ottobre 2011,
Se ancora c’è gente che non crede nei fantasmi o nelle maledizioni, questa storia è possibile che possa far riflettere quantomeno qualcuno. Ciò dipende da un fattore – d’alto rischio
“Una sola verità resta intatta. Nel calcio inglese, italiano o francese, qualunque sia la squadra che alleni, Claudio Ranieri arriva secondo”. Lo scrisse il giornalista Jack O’Malley. Ranieri lo chiamavano
Niki Lauda è stato tre volte campione del mondo, è stato protagonista di storici duelli nelle piste coi più grandi piloti della sua epoca. Jackie Stewart, Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet,
Quando, ormai quasi un anno fa, Roberto Mancini convocava Vincenzo Grifo, tutti la presero come una provocazione perfetta: un giocatore da sempre lontano dai radar (in quanto lontano dall’Italia), quasi
Era giugno, anno 1995. E il drop, il calcio al volo di un pallone che cade dall’alto, diventava una delle metafore viventi più incredibili della storia dell’umanità. La squadra sudafricana
Uno dei cambiamenti più rilevanti della storia di questo torneo è arrivato nel 1993, quando si stabilì che si potesse avere un unico campione. Accadde per evitare non solo che
La Coppa delle Coppe è uno di quei ricordi lontani, di serate passate a guardare distrattamente la tv, di squadre dai nomi impronunciabili, di ritagli dei giornali da attaccare sui