I doppi ex di Napoli e Juventus
Non avrà lo stesso sapore di vertice delle scorse volte, ma la rivalità tra Juve e Napoli merita sempre un approfondimento. Un ‘perché’, un motivo valido a trasformare quell’odio rispettoso
Non avrà lo stesso sapore di vertice delle scorse volte, ma la rivalità tra Juve e Napoli merita sempre un approfondimento. Un ‘perché’, un motivo valido a trasformare quell’odio rispettoso
Non lo si fa quasi mai, ma per un carisma ingombrante si cambia volentieri. Ecco, qui iniziamo dalla fine. Da quella partita ricca di momenti incredibili, giocata dall’Estudiantes contro il
C’è stato un tempo, e non molto lontano, in cui la Uefa dedicava i periodi estivi a dare una seconda possibilità ai club di diverse dimensioni sociali e sportive. Offriva
Se chiude gli occhi, Nicola Berti, sente ancora l’odore del prato di San Siro. E se si concentra, specialmente in questi giorni di vuoto, riesce nuovamente ad ascoltare il coro
Com’era quel vecchio adagio? Ah sì, che le finali non solo si giocano, ma si vincono. Senza storie e senz’appello. Del resto, cos’è uno spareggio se non una finale? Mesi
Attilio Lombardo è l’uomo dei tre scudetti con tre squadre diverse. È l’uomo che aveva sconvolto lo stereotipo del calciatore barra modello. È la simpatia che si fa sgroppata sulla
Ve la ricordate, quell’estate del 1998? Il Milan era entrato in una grave crisi d’identità a soli quattro anni dalla demolizione del ‘Dream Team’ di Johan Cruijff, era la finale
Quanto conta? Tantissimo. Che storia c’è dietro? Secolare. Quant’è forte il dissapore tra le parti? In maniera quasi estrema. È Inter-Juve ed è bellezza. Seppur in un San Siro svuotato
È stato un’icona. Un giocatore profondamente differente. Un Pitbull del centrocampo – e quanto amava quel soprannome – però dai piedi sopraffini, dalla tecnica importante. Edgar Davids, nato il 13
Era la Milano da bere, e pure quella di Walter Zenga. Il ragazzino di Viale Ungheria, a due passi da Linate, che imparò a volare ascoltando il rumore degli aerei.
Il mago delle promozioni in quella che è stata la casa del Mago, senza aggiunte e con la M maiuscola di chi fa la storia. Era un signore, Gigi Simoni.
Era un’Italia giovane, bella, che si metteva alle spalle anni di terrore e di preoccupazioni. Era un’Italia che pensava e agiva, che costruiva e manteneva. Era un’Italia di promesse, non
Fratelli d’Italia, ma anche del mondo. Cosa succede se non c’è spazio in Nazionale? Molto semplice: si cerca uno spot altrove, una maglia e un inno da cantare. Anche solo
C’è poco da fare davanti ai destini già scritti. Specialmente se sono gli altri a tratteggiarlo per te. Chiedere per informazioni a Roberto Baggio: era il talento italiano più forte,
Di tanto in tanto il calcio riserva grandi sorprese, storie inaspettate. A volte, ciò accade anche nei grandi centri e con squadre gigantesche. Negli anni Novanta, alla Juventus, con il
È nato a Tuluà, nella Valle del Cauca, una delle zone più torride della Colombia. Volto pieno, lo sguardo assente, un po’ teppista nei primi anni della sua vita. Per