Il 21 settembre del 1998 giunse la notizia della morte di di Florence Griffith-Joyner che ancora oggi detiene i record mondiali nei 100 e 200 metri
Un tourbillon di forti emozioni sconvolse il mondo dell’atletica leggera, il 21 settembre del 1998. Da Mission Viejo, paesino situato al centro della Saddleback Valley in California, rimbalzò la triste notizia della prematura ed improvvisa scomparsa di Florence Griffith-Joyner. Seppur ritiratasi dall’attività da una decina d’anni, la splendida atleta nata a Los Angeles il 21 dicembre del 1959 era salita agli onori della cronaca per essere la donna più veloce del mondo. Per Florence Griffith-Joyner, come dissero i medici, fu fatale una crisi epilettica che la colse nel sonno a causa di un angioma cavernoso congenito. Una diagnosi che fece chiarezza sulla morte della straordinaria velocista americana ma non spense del tutto le illazioni sul mortale disagio conseguente all’assunzione, in carriera, di un ormone infetto. Brutte voci che non scalfiscono minimamente l’immagine di una donna che ancora oggi, ad oltre trent’anni di distanza, detiene il record mondiale sia nei 100 che nei 200 metri. Due primati che risalgono all’anno di massimo splendore di Florence: il 1988. Il 16 luglio, nella finale dei Trials organizzati per comporre la nazionale americana che da lì a poco sarebbe partita per i Giochi Olimpici di Seul, la Griffith-Joyner corse la distanza in 10”49, migliorando il precedente limite appartenente alla connazionale Evelyn Ashford che a Lugano, nel 1984 seppe coprire la distanza in 10”76. Sulla pista veloce delle Olimpiadi di Seul, Florence Griffith-Joyner entrò nella leggenda: il 24 settembre vinse la finale dei 100 metri in 10”62, record olimpico tutt’ora valido e seconda prestazione mondiale di tutti i tempi. Il 29 settembre, nella finale dei 200 metri, stupì il mondo fermando i cronometri dopo 21”34 nuovo record mondiale. Prestazione straordinaria per l’americana che migliorò di oltre 6 decimi il suo Personal Best stabilito l’anno prima ai Campionati del Mondo di Roma con 21”96. Il 1° ottobre arrivò anche la terza medaglia d’oro olimpica con le compagne della 4×100 femminile. Non contenta, Florence Griffith-Joyner fece parte anche della 4×400 degli Stati Uniti d’America dove dovette “accontentarsi” della medaglia d’argento e della seconda prestazione mondiale di sempre, giungendo alle spalle della Russia in una finale che ancora oggi tutti ricordano stropicciandosi gli occhi perché fu la più veloce di sempre e consegnò il record del mondo alle vincitrici che giunsero al traguardo con 34 centesimi di vantaggio. Anno splendido, il 1988, che si chiuse con il prestigioso riconoscimento di “Atleta dell’anno”. Poche settimane dopo, seppur ventinovenne, Florence annuncia il suo ritiro dall’attività. All’atletica leggera preferisce l’altra sua grande passione: il mondo della moda che già frequentava durante la sua carriera agonistica, passione che peraltro non nascondeva, unendo una contagiosa eleganza alla potenza atletica. Famose le vistosissime unghie che metteva in bella evidenza durante le gare. Si chiuse così precocemente la strabiliante carriera di una atleta che ha guadagnato con sudore, impegno e carattere ogni traguardo conquistato. “Flo-Jo” fu scoperta quasi per caso da Bob Kersee, uno dei più grandi allenatori americani di sempre e che aveva già portato alla ribalta Jackie Joyner (poi diventata sua moglie), Gail Devers, Greg Foster e molti altri ancora. Grazie al suo coach, Florence ebbe accesso all’Università della California dove poté dedicarsi con più costanza allo studio e alla pratica dell’atletica leggera. Giorno dopo giorno, Kersee plasmò il talento della ragazza di Los Angeles che cominciò la sua ascesa vincendo i Campionati Universitari americani sia nei 100 che nei 200 metri. Entrata dalla porta principale nella nazionale USA, prima del già citato exploit di Seul la Griffith-Joyner assaporò l’emozione olimpica nella “sua” Los Angeles quando, venticinquenne, arriva seconda nei 200 metri alle spalle di Valerie Brisco Hooks. Dopo la prima esperienza olimpica, “Flo-Jo” rallenta un po’ il ritmo dell’attività, concentrandosi molto sull’allenamento e poco sulle gare. Sono anni in cui non ci sono risultati di rilievo da parte sua. Florence Griffith-Joyner torna però prepotentemente alla ribalta ai Campionati del Mondo di Roma nel 1987 dove rivince l’argento nei 200 metri ma assapora anche la gioia del primo oro internazionale conquistando l’oro nella staffetta 4×100. Da lì in poi la storia sportiva è già nota. Fuori dal campo di gara, Florence si è sposata con Al Joyner, ha messo al mondo Mary Ruth nel 1990 ed è, purtroppo, andata incontro ad un inatteso e tragico epilogo di una stella che splendeva nel firmamento dello sport mondiale e che, all’improvviso, si è spenta.